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Massacro di Gaza, 21° giorno: 1135 morti, 5200 feriti, 450 in fin di vita

di redazionale - 16/01/2009

 
Continua per il 21° giorno consecutivo l'opera di genocidio israeliano contro la Striscia di Gaza. Il numero delle vittime è salito a 1135, mentre quello dei feriti a 5200, di cui 450 sono molto gravi. Questa mattina, i carrarmati penetrati ieri nel quartiere di Taal al-Hawa, si sono ritirati all'interno dell'area della ex colonia di Nitsarim, lasciandosi dietro morti e feriti.

Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato e distrutto una postazione della sicurezza, appartenente al ministero dell'Interno, nella città di Khan Yunes, a sud della Striscia. I testimoni oculari hanno riferito che le forze di occupazione, prima di ritirarsi dal quartiere di Taal al-Hawa, hanno arrestato diversi cittadini, altri hanno confermato la presenza, sul posto, di diversi cadaveri.

Questa mattina, i soccorritori hanno prelevato più di 23 corpi da sotto le macerie. Le forze di occupazione israeliane hanno bombardato a tappeto il quartiere di Taal al-Hawa, distruggendo molte case e trasformandone altre in postazioni militari e utilizzandone gli abitanti come scudi umani. I bombardamenti sono proseguiti fino alle prime ore di questa mattina. Ieri, Le forze di occupazione hanno bombardato l’ospedale al-Aqsa, a Taal al-Hawa, che ospitava 300 malati. La struttura ha preso fuoco e i pazienti sono stati evacuati in altri ospedali già strapieni. Scontri tra la resistenza palestinese e le forze di occupazione sono stati registrati nel quartiere az-Zaitun, a sud-est della città di Gaza. 

I devastanti bombardamenti di ieri hanno distrutto ospedali, la sede dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati -UNRWA - e sedi della stampa internazionale. Gli aerei da guerra israeliani hanno bombardato la torre ash-Sharq che ospitava diversi uffici di tv e agenzie stampa, tra cui la Reuters.

La resistenza palestinese si è opposta all'invasione di terra delle forze israeliane nelle zone di Taal al-Hawa, ash-Shujaiyah, a sud-ovest di Gaza e in altre aree ai bordi della Striscia. Sempre ieri, l'aviazione ha bombardato l’ennesima moschea, la al-Abrar nella città di Rafah, e una casa nel quartiere as-Salaam, vicino alla frontiera.