Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Fermate i criminali

Fermate i criminali

di Paolo Emiliani - 16/01/2009

 

Fermate gli assassini

Tutto ha o dovrebbe avere un limite. Anche l’ipocrisia di chi commenta in modo unilaterale l’aggressione sionista in Palestina, anche la volontaria cecità di chi non vede ciò che non vuole vedere, anche il servilismo di quei politici italiani che aspettano da Washington e da Tel Aviv i visti necessari per poter aspirare alle poltrone che contano.
Solo pochi giorni fa abbiamo assistito ad una vergognosa passerella degli uomini di Palazzo andati a manifestare la loro solidarietà ad Israele nel corso di un convegno certo organizzato ad hoc. Nei discorsi dei vari Fassino o Gasparri sfumature differenti per diverse necessità di bottega, ma sostanza totalmente bipartisan. L’ex Pci non può dimenticare che per anni il suo partito ha fatto finta di sostenere la causa palestinese e che quindi alcuni suoi elettori ancora usano girare con la kefiah, anche se forse non ricordano più il motivo, e quindi ha menato un po’ il can per l’aia prima di pronunciare la sua totale adesione alla causa dell’entità sionista. Più diretto l’ex Msi che come il suo capo Fini sembra ormai pervaso da un’irresistibile voglia di kippah, probabilmente per far dimenticare l’origine lontana (e dimenticata) del suo partito nella speranza che una continua e prolungata prostrazione serva a conquistare una nuova verginità politica.
Questa è l’Italia, me nel resto del mondo, con qualche lodevole eccezione, le cose non vanno in modo diverso: tutti con il capo chino ad accogliere come credibili i pretesti degli assassini.
Così i miliziani sionisti non solo non allentano la presa sulla Striscia, ma anzi intensificano i loro raid di morte ed ormai spadroneggiano a Gaza sparando a vista su qualsiasi cosa si muove che non abbia la stella di david. Ieri è stata persino colpita la sede dell’Onu e nuovamente l’ospedale. La palese violazione dei diritti della popolazione civile è sotto gli occhi di tutti, a parte l’illegittimità stessa dell’aggressione sionista, ma le proteste degli stessi funzionari dell’Onu è stata debole, debolissima.
L’unica voce che si è levata ieri in modo sufficientemente chiaro e forte è stata quella del Vaticano. L'arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente del Vaticano al Palazzo di Vetro, parlando al Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha sottolineato che “spesso, per ragioni politiche o militari, vengono violati i più elementari diritti dei civili”, e ha ricordato che “in particolare in questo 2009, che segna il 60.mo anniversario della Convenzione di Ginevra, la comunità internazionale deve impegnarsi concretamente a proteggere i civili durante i conflitti armati”. “Quanto sta succedendo a Gaza, in Iraq, Darfur e nella Repubblica Democratica del Congo - ha rilevato Migliore - dimostra che la sicurezza dei civili in aree di guerra sta diventando sempre più critica”.
Non siamo ancora alla diretta condanna di Israele per crimini contro l’umanità, ma almeno è qualcosa.
L’Onu, se fosse una cosa seria, dovrebbe intervenire subito per fermare il massacro. I contingenti militari, è stato dimostrato in tante “missioni umanitarie”, sono sempre pronti a partire. Poi dovrebbero essere stabilite dure sanzioni contro i criminali. Embargo commerciale, isolamento politico, esclusione da tutte le manifestazioni sportive internazionali e richiesta di consegna dei responsabili delle stragi (tra cui certo il capo del governo di Tel Aviv) per processarli davanti ad un tribunale internazionale. Ma l’Onu non è una cosa seria, non lo è mai stato. E forse bisognerebbe ricominciare proprio da lì, fondando una nuova “società delle nazioni”, almeno di quelle libere.