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Primo Ministro Ismail Haniyeh del governo palestinese di Gaza: il mio messaggio all'Occidente

di Ismail Haniyeh - 20/01/2009


In tutta Europa sabato scorso si sono svolte manifestazioni a sostegno del popolo palestinese. Roma è stata teatro della manifestazione in Italia: un corteo pacifico ed affollato, quasi duecentomila persone, secondo gli organizzatori. Mentre i leader della pseudo-sinistra nostrana tentavano di strumentalizzare la solidarietà facendo passerella sui vari tg,  la testa del corteo è stata presa da chi più di altri era degno di stare davanti: palestinesi e arabi in genere. E proprio i musulmani ad un certo punto hanno pregato insieme, pacificamente, rivolti alla Mecca. Un successo di popolo: gente  senza bandiere, per lo più molto lontana dalle sigle partitiche che hanno ufficialmente aderito alla manifestazione.<br>Hanno comunque cercato di turbare questa corale solidarietà degli italiani, i trecento presenti all’appello di piazza Montecitorio lanciato da donna Fiammetta Nirenstein e l’Imaginifico presidente della Camera Fini, che quando si tratta di Israele non riesce proprio a stare zitto. L’Uomo ha sollecitato un provvedimento che vieti la preghiera islamica in arabo (la lingua del Corano). <br>La vorrebbe in italiano, per comprendere se gli imam pronuncino inviti alla violenza. <br>Una vera stravaganza: oggi la lingua araba è parlata da più di 200 milioni di persone, più del francese e del tedesco (ed ovviamente dell’italiano) ed è una delle lingue ufficiali delle Nazioni Unite. <br>Inoltre la messa cattolica era fino a pochi anni fa celebrata in latino, una lingua morta, ed ancor oggi si celebrano riti in lingue diverse dall’italiano e in sinagoga si prega in ebreo antico. <br>Ah: da quelle parti non raramente si passa dalle parole ai fatti: parecchi giovani italiani vanno realmente a fare il militare volontario in Israele, partecipando quindi anche ad operazioni di aggressione come quella in corso. Un reclutamento che sarebbe espressamente vietato dalle leggi vigenti in Italia e dagli accordi internazionali sottoscritti dal nostro Paese. Invece non solo questo reclutamento si fa sotto gli occhi di tutti, ma si va poi pure a raccontare l’esperienza in televisione, come è successo da Santoro, durante l’ultimo “Annozero”.
Scrivo questo articolo rivolgendomi ai lettori occidentali di ogni orientamento politico mentre la macchina da guerra israeliana continua a massacrare il mio popolo a Gaza. Finora, sono state uccise quasi mille persone, circa metà delle quali sono donne e bambini. Il bombardamento di questa settimana della scuola dell'UNRWA (UN Relief Works Agency) nel campo profughi di Jabalya è stato uno dei crimini più spregevoli che si possano immaginare, dato che centinaia di civili avevano abbandonato le proprie case per cercare rifugio presso l'agenzia internazionale solo per essere spietatamente fatte oggetto di colpi di artiglieria e bombardamento aereo da parte di Israele. Quarantasei bambini e donne sono stati uccisi nell'odioso attacco e molti altri sono rimasti feriti.

Come è evidente, il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza nel 2005 non pose fine alla sua occupazione né, come risultato, ai suoi obblighi internazionali come potenza occupante. Continuò a controllare e dominare le nostre frontiere di terra, di mare e di cielo. In effetti le Nazioni Unite hanno confermato che tra il 2005 e il 2008, l'esercito israeliano ha ucciso quasi 1250 palestinesi a Gaza, tra cui 222 bambini. Per la maggior parte di quel periodo i valichi di frontiera sono rimasti chiusi, permettendo solo il passaggio di limitate quantità di cibo, carburante per uso industriale, mangimi e pochi altri generi essenziali.

Nonostante i suoi strenui sforzi per nasconderlo, la radice della guerra criminale di Israele contro Gaza è l'elezione del gennaio 2006, che vide Hamas vincere per una sensibile maggioranza. Quello che accadde dopo fu che Israele, insieme agli USA e all'Unione Europea, cercò di schiacciare la volontà democraticamente espressa dal popolo palestinese attraverso uno strangolamento economico. Il misero fallimento di queste macchinazioni alla fine portò a questa spregevole guerra, L'obiettivo di Israele è mettere a tacere tutte le voci che esprimono la volontà dei palestinesi; quindi imporrebbe i suoi termini per una sistemazione finale che ci privi della nostra terra, del nostro diritto a Gerusalemme come capitale del nostro futuro stato e il diritto al ritorno dei rifugiati palestinesi alle loro case.

Infine, il completo assedio di Gaza, che manifestamente ha violato la Quarta Convenzione di Ginevra, ha proibito l'accesso delle più elementari forniture mediche ai nostri ospedali. Ha interrotto la consegna di carburante e la fornitura di elettricità alla nostra popolazione. E al colmo di tutta questa inumanità, ha negato il cibo e la libertà di movimento, persino alle persone bisognose di trattamento medico. Questo ha portato all'evitabile morte di centinaia di pazienti e all'incontenibile aumento della denutrizione tra i nostri bambini.

I palestinesi sono sgomenti allo spettacolo di membri dell'Unione Europea che non considerano questo osceno assedio come una forma di aggressione. A dispetto delle prove schiaccianti, asseriscono senza vergogna che Hamas ha portato il popolo palestinese alla catastrofe perché non ha rinnovato la tregua. Tuttavia noi chiediamo: Israele ha onorato i termini del cessate il fuoco mediato dall'Egitto in giugno? La risposta è no. L'accordo stabiliva la fine dell'assedio e la fine agli attacchi alla West Bank e alla Striscia di Gaza. A dispetto del nostro pieno rispetto degli accordi, gli israeliani hanno continuato a uccidere palestinesi a Gaza come nella West Bank durante ciò che è diventato noto come la pace di Annapolis.

Nessuna delle atrocità commesse contro le nostre scuole, università, moschee, ministeri e infrastrutture civili ci fermerebbe nella nostra lotta per i nostri diritti nazionali. Senza dubbio, Israele ha il potere di distruggere ogni edificio della Striscia di Gaza, ma non schiaccerà mai la nostra determinazione e fermezza di vivere con dignità sulla nostra terra. Di sicuro, se il riunire civili in un edificio solo per poi bombardarlo o l'uso di ordigni al fosforo e di missili non sono un crimine di guerra, allora cosa lo è? Quanti altri trattati internazionali e convenzioni i sionisti dovranno infrangere prima di essere chiamati a risponderne? Non vi è una capitale nel mondo oggi dove gente libera e decente non sia sdegnata di questa brutale oppressione. Nè la Palestina né il mondo saranno gli stessi dopo questi crimini.

Vi è una sola via da seguire. Le nostre condizioni per un cessate il fuoco sono chiare e semplici. Israele deve mettere fine alla sua guerra criminale e al massacro del nostro popolo, togliere completamente e incondizionatamente il suo assedio illegale alla Striscia di Gaza, aprire tutti i nostri valichi di frontiera e infine ritirarsi da Gaza. Dopo di ciò considereremo future opzioni. Per chiudere, i palestinesi sono un popolo che lotta contro per la propria libertà contro l'occupazione, e per la creazione di uno stato indipendente con Gerusalemme come sua capitale e il ritorno dei profughi ai villaggi dai quali furono espulsi. Qualunque sia il costo, la continuazione dei massacri da parte di Israele non spezzerà il nostro volere né la nostra aspirazione alla libertà e all'indipendenza.

- Ismail Haniyeh è il Primo Ministro del governo palestinese di Gaza (l'articolo è apparso per la prima volta sul quotidiano britannico Independent, il 15 gennaio)

 

traduzione di Gianluca Bifolchi