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Gaza, bilancio di una devastazione

di c.m.m. - 20/01/2009





Dopo tre settimane di combattimenti e a poco più di 24 ore dal cessate il fuoco dichiarato da Israele e Hamas, la devastazione della Striscia di Gaza emerge in tutta la sua portata.

Stando alle prime stime effettuate dall'Ufficio centrale di statistica palestinese di Ramallah (Pcbs) i danni ammontano a circa 1,9 miliardi di dollari.

“L'aggressione ha distrutto le infrastrutture dei servizi pubblici, edifici pubblici, società, edifici privati, così come siti adibiti alla sanità, all'istruzione, allo sport, e perfino istituzioni dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa)”, ha spiegato il direttore dell'ufficio, Loai Shabaneh.

Seconodo la stessa fonte, in tutto sono almeno 22mila gli edifici pubblici o privati danneggiati o distrutti, cioè 14 per cento di tutte le costruzioni della Striscia.

Nell'elenco - secondo Hamas - vanno inseriti 16 edifici governativi e 20 moschee.

Oltre 50mila senza tetto

Allarmante – come sottolineano le Nazioni Unite - è anche la situazione umanitaria.

Due abitanti di Gaza su tre – ha detto il capo dell’Unrwa, John Ging - sono rimasti senza acqua da quando l’offensiva israeliana ha avuto inizio, lo scorso 27 dicembre, e circa 400mila lo sono tuttora, mentre ampie zone dell’enclave sono rimaste senza energia elettrica.

Al momento, mancano il cibo, le medicine e il carburante, e alto è il numero dei profughi: sono 50mila solo quelli ospitati nelle scuole dell’Unrwa.

Un parziale sollievo alla popolazione dovrebbe arrivare con l’apertura dei valichi di frontiera tra la Striscia e Israele. Secondo il portavoce israeliano Mark Regev la riapertura dovrebbe avvenire nella giornata di oggi.

Nel frattempo diversi Stati arabi si stanno attivando per garantire i fondi necessari per la ricostruzione. Oggi alla Lega araba sarà discusso un piano di finanziamenti per 2 miliardi di dollari, mentre il sovrano saudita Abdullah ha già promesso una donazione per 1 miliardo di dollari.

La tregua regge

Per il momento - si escludono episodi minori - la tregua tra le parti sembra reggere.

Israele ha dichiarato di avere raggiunto "tutti gli obiettivi" della missione avviata lo scorso 27 dicembre e oggi ha avviato il ritiro delle proprie truppe, che dovrebbe concludersi entro la giornata di domani.

Dal canto suo, il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha parlato oggi di una "vittoria popolare" contro Israele e ha assicurato che il gruppo rifornirà nuovamente i suoi arsenali di razzi e altre armi.

Secondo la formazione islamica, sono meno di trecento i militanti palestinesi uccisi nell'offensiva israeliana, su un totale di oltre 1300 morti.

Nello stesso periodo, le vittime israeliane sono state 13, di cui tre civili e dieci militari.

[c.m.m.]