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La NATO a fianco di Israele contro la resistenza all’occupazione

di Sylvie Lanteaume - 22/01/2009

 

Una raccolta di articoli sui rapporti fra NATO ed Israele nella guerra alla Palestina

 

Il segretario di Stato americano Condoleezza Rice ha firmato venerdì con il suo omologo israeliano Tzipi Livni un accordo bilaterale destinato alla lotta contro il contrabbando  di armi verso la striscia di Gaza, sperando in un cessate il fuoco «molto molto rapido».

 

Questo accordo «prevede una serie di misure che gli Stati Uniti ed Israele prenderanno per prosciugare il fiume d’armi e di esplosivi verso Gaza», ha dichiarato il capo della diplomazia americana  prima di firmare il documento.

 

«Il protocollo d’intesa che oggi firmiamo è (...) una componente capitale di una cessazione delle ostilità », ha indicato da parte sua il ministro deli Esteri israeliano, mentre l’arresto del contrabbando d’armi verso Gaza rappresenta una delle esigenze di Israele per mettere fine alla sua offensiva a Gaza.

 

La signora Livni non ha specificato le misure previste in questo documento, che non è stato reso pubblico, ma ha indicato che esso impegna la NATO e che, più in particolare, prende di mira l'Iran.

 

«Si tratta di misure specifiche destinate ad arrestare il fiume d’armi durante il loro tragitto di consegna, lavorando con la NATO ed alcuni paesi della regione  e migliorando l’efficacia di misure contro l’Iran, che di queste armi è il principale fornitore», ha detto.

 

Nel corso di una breve conferenza stampa prima di ritrovare la signora Livni, la signora Rice ha indicato che questo accordo bilaterale sarà seguito da altri accordi tra israele ed alcuni paesi europei, in particolare la Francia, la Gran Bretagna e la Germania.

 

«Si tratta di un protocollo d’intesa bilaterale con Israele ma, da quello che hp capito, la signora Livni si produrrà in simili impegni con i nostri colleghi europei», ha affermato.

 

La signora Rice ha detto di aver telefonato in mattinata ai ministri degli Esteri britannico David Miliband, tedesco Frank-Walter Steinmeier e francese Bernard Kouchner, «per informarli ». «Penso che ben presto gli Europei ci seguiranno in questi sforzi».

 

Ma, interpellata sulla possibilità di un cessate il fuoco prima che il presidente eletto Barack Obama entri in carica martedì, la signora Rice è rimasta prudente.

 

«Il calendario americano non è importante», ha detto. «Qui, di fronte a noi abbiamo molto lavoro, ma è chiaro che spero che potremo arrivare a porre fine al conflitto, oppure ad un cessate il fuoco molto, molto rapido».

 

«Lavoriamo in tempi strettissimi per sostenere la mediazione egiziana», ha sottolineato. Ma «sono gli Egiziani che dovranno effettuare le sistemazioni politiche che potranno intervenire».

 

Secondo il portavoce del dipartimento di Stato, Sean McCormack, la signora Rice ha consultato la squadra di transizione di Obama per tutto il negoziato con Israele. .

 

In particolare, giovedì ha avuto una colazione con Hillary Clinton, che le deve succedere e lo stesso giorno ha telefonato ad Obama per informarlo delle sue trattative, ha precisato il portavoce, facendo notare che il testo firmato venerdì impegna la prossima amministrazione americana.

 

In particolare, l'accordo prevede una condivisione dell’Informazione sul contrabbando d’armi verso Gaza e delle attività di sorveglianza delle vie tradizionalmente seguite dai contrabbandieri, ha indicato all'AFP un responsabile israeliano che ha chiesto di rimanere anonimo.

 

Secondo il portavoce del dipartimento di Stato, Sean McCormack, Washington in questo documento s’impegna a mobilitare degli «equipaggiamenti» per aiutare Israele ad impedire il contrabbando. Non ha precisato quali sarebbero questi equipaggiamenti, ma ha affermato che gli Stati Uniti non schiereranno truppe sul campo.

 

Uno degli obiettivi manifesti dell’offensiva israeliana nella striscia di Gaza è impedire ad Hamas di rifornirsi d’armi, di razzi e di munizioni al fine di neutralizzare la sua capacità di attaccare il territorio israeliano.

 

Le armi americane di Israele

 

http://clesnes.blog.lemonde.fr/2009/01/09/les-armes-americaines-disrael/

 

Estratti:

 

L'intervento di Israele nella striscia di Gaza è stato largamente alimentato dalle armi fornite dagli Stati Uniti e pagate con il denaro dei contribuenti USA.

 

Durante l’amministrazione Bush (dal 2002 al 2009) Israele ha ricevuto più di 21 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza, compresi 19 miliardi di dollari in aiuti militari diretti nel quadro del programma  Foreign Military Financing (FMF) del Pentagono. La maggior parte dell’attuale arsenale di Israele è composta da equipaggiamenti forniti  a titoli di programmi di aiuto degli Stati Uniti. Ad esempio, Israele possiede 226 aerei da combattimento F-16 , più di 700 carri M-60, 6000 mezzi da trasporto truppe blindati e decine di aerei da trasporto, elicotteri d’attacco, aerei d’addestramento, bombe, missili tattici di ogni tipo, tutto fornito dagli Stati Uniti. Nel solo 2008, gli Stati Uniti hanno fatto offerte per oltre 22 miliardi di dollari. Di vendere armi ad Israele, compresa una proposta di mercato di 75 Joint Strike Fighters F-35 del valore di 15,2 miliardi di dollari, nuovi aerrei C-130J-30 del valore di 1,9 miliardi di dollari, 4 navi da battaglia Littoral e relativi equipaggiamenti per un valore di oltre 1,9 miliardi di dollari,  e fino a 1,3 miliardi di benzina e carburante destinati alla flotta aerea.

 

 Agenzia France-Presse

 

 

Gaza è un terreno di test per armi sperimentali ?

di Jonathan Cook

The National (Abu Dhabi

http://ism-france.org/news/article.php?id=10913&type=analyse

 

Le inquietudini circa l’utilizzo da parte di Israele di armi non convenzionali e sperimentali  nella striscia di Gaza crescono sempre più, con i commenti evasivi dei portavoce e la reticenza ad autorizzare i giornalisti indipendenti ad entrare nella minuscola enclave non fa che accrescere le speculazioni.

 

La polemica più importante riguarda l’utilizzo di granate contenenti fosforo bianco, che causa orribili ustioni quando entra in contatto con la pelle.

 

In virtù del diritto internazionale, il fosforo è autorizzato come cortina fumogena per proteggere i soldati, ma è considerato arma chimica quando è utilizzato contro dei civili.

 

L'esercito israeliano afferma di utilizzare solo armi autorizzate dal diritto internazionale, anche se alcuni gruppi dei diritti dell’uomo hanno severamente criticato Israele per il lancio di bombe al fosforo su zone densamente popolate della striscia di Gaza.

 

Ma, forse, ci sono altre armi non convenzionali utilizzate discretamente da Israele.

 

Una di queste munizioni è, forse, il DIME, o esplosivo a metallo denso ed inerte, un’arma recentemente messa a punto dall’esercito americano  al fine di creare una forte esplosione mortale in un piccolo settore.

 

Si ritiene che l’arma sia ancora in una fase di sviluppo e che non sia ancora  regolamentata. Tuttavia, c’è da temere che Israele abbia avuto il via libera dall’esercito americano  per usare Gaza come un terreno di test.

 

«Sappiamo che Gaza è già stata usata come laboratorio per le prove di quelle che io chiamo le armi dell’inferno», ha dichiarato David Halpin, un chirurgo britannico in pensione e specializzato in traumi, il quale si è recato più volte nella striscia di Gaza per indagare sulle insolite ferite dei suoi abitanti.

 

«Temo che Israele pensi che sia suo interesse creare a Gaza quante più mutilazioni possibile per terrorizzare la popolazione civile  nella speranza che essa si rivolti contro Hamas.»

 

I medici di Gaza, compreso uno dei rari medici stranieri  presenti, Mads Gilbert, uno specialista norvegese di medicina d’urgenza che lavora all’ospedale al-Shifa a Gaza City, affermano che la maggior parte delle ferite che hanno visto sono caratterizzate dall’utilizzo del DIME.

 

Le ferrite dell’arma sono particolari. Quelli esposti all’esplosione hanno membra tagliate o fuse, oppure delle esplosioni interne, in particolare nei tessuti molli come l’addome, che spesso portano alla morte.

 

Si dice che non ci siamo schegge  metalliche ad eccezione di un pulviscolo di minuscole particelle di metallo sugli organi danneggiati, visibile durante l’autopsia. Secondo una ricerca effettuata negli Stati Uniti, i sopravvissuti ad un’esplosione al DIME sono esposti ad un fortissimo rischio di sviluppare un cancro.

 

In compenso, le munizioni tradizionali causano vaste piaghe quando delle schegge di granata penetrano nell’organismo.

 

«La potenza dell’esplosione si dissipa molto rapidamente e la sua forza non si propaga molto lontano, forse a 10 metri, ma gli esseri umani colpiti da questa esplosione, da questo spostamento d’aria sono fatti a brandelli », ha dichiarato il Dr Gilbert in una recente intervista.

 

Non è la prima volta che vengono espresse delle inquietudini sull’utilizzo del DIME da parte di Israele nella striscia di Gaza. Nel 2006, nel corso di una lunga ondata di attacchi aerei israeliani, alcuni medici avevano segnalato delle strane ferite che non avevano potuto curare e i cui portatori erano inaspettatamente morti pochi giorni dopo.

 

In seguito, un’inchiesta condotta in Italia aveva scoperto che Israele utilizzava un prototipo d’arma assimilabile al DIME. Alcuni campioni prelevate da vittime della striscia di Gaza avevano mostrato delle insolite concentrazioni di metalli nei loro corpi.

 

Yizhak Ben-Israel, ex capo del programma di sviluppo delle armi dell’esercito israeliano, sembrava conoscere molto bene l’arma quando diceva alla televisione italiana che il corto raggio dell’esplosione permette di evitare di ferire i passanti colpendo solo bersagli molto piccoli.

 

Le smentite di Israele sull’utilizzo di armi proibite dal diritto internazionale non permetteranno di dissimulare il DIME, perché esso non è ancora ufficialmente autorizzato.

 

Finché non sarà concluso un cessate il fuoco, sarà difficile indagare sulle affermazioni per cui nella striscia di Gaza sono state utilizzate armi non convenzionali, ma le inchieste hanno mostrato che Israele aveva fatto ricorso a tali munizioni.

 

Il gruppo israeliano dei diritto dell’uomo, B'Tselem, ha registrato numerosi casi in cui l’esercito israeliano ha lanciato granate a freccette, tanto nel Libano quanto a Gaza. La granata libera migliaia di piccole freccette metalliche che provocano orribili ferite ad ogni persona nel settore.

 

Un cineoperatore di Reuters, Fadel Shana, ha filmato in aprile il tiro di una tale granata da un carro israeliano nella striscia di Gaza, alcuni istanti prima che queste freccette lo uccidessero.

 

Miri Weingarten, un portavoce di Médecins pour les Droits de l'Homme, ha dichiarato che loro sorvegliano l’utilizzo di un nuovo tipo di arma a freccette messa a punto dall’esercito israeliano, chiamata kalanit (anemone). Munizione contro la persona, la granata invia centinaia di piccoli dischi.

 

Nel corso del suo attacco al Libano del 2006, Israele sembra aver utilizzato un controverso ventaglio di armi. Dopo alcune prime smentite, un ministro del governo israeliano ha ammesso che 'l’esercito aveva lanciato delle bombe al fosforo’ e i media israeliani hanno ampiamente riferito che in Libano erano state sparsi milioni di bombe a grappolo.

 

Inoltre, si sospetta Israele di aver utilizzato delle ogive a base di uranio. Successivamente, un’inchiesta condotta da un giornale britannico ha scoperto elevati livelli di radioattività nei due crateri provocati dai missili israeliani.

 

Sarit Michaeli, una portavoce di B'Tselem, ha dichiarato che la sua organizzazione non è ancora stata in grado di confermare che le armi venivano utilizzate nel corso di attacchi nella striscia di Gaza. In ogni caso, ha aggiunto che non bisogna fidarsi della smentita di Israele sull’utilizzo delle munizioni non convenzionali.

 

«E’ vero, come dicono i portavoce dell’esercito, che armi come le granate al fosforo e alle freccette non sono espressamente proibite. Ma noi pensiamo che tali armi, che non fanno distinzione tra i combattenti e i non combattenti, non possano essere utilizzate legalmente in una zona densamente popolata come la striscia di Gaza.»

 

Questo mese, alcuni rapporti hanno rivelato che gli Stati Uniti avevano organizzato massicci invii di armi ad Israele anche se un portavoce del Pentagono ha negato che esse fossero destinate ad essere utilizzate nella striscia di Gaza.

 

Versione italiana di Belgicus dalla traduzione in francese di MG per ISM;