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La zampata

di Marco Milioni - 28/01/2009

    

 

  

 

Il caso Genchi in queste ore sta prendendo quota. Il tanto temuto archivio segreto collegato all'inchiesta Why Not si è già rivelato una bufala, ma l'entourage berlusconiano sta già allestendo la pantomima. Si sta già pittando la faccia della scusa con la quale si vuole mettere la mordacchia a quei pochissimi feticisti del vivere civile, siano magistrati, giornalisti o semplici cittadini, che ritengono che le regole, se ci sono, valgono per tutti. Il clan di Arcore gode dell'appoggio dei finti oppositori di area Pd i quali a forza di distinguo e di inviti alla moderazione cercano di addormentare le coscienze di quei compagni di schieramento che qualche dubbio se lo pongono. La gran parte della magistratura o è a rimorchio o è in torta. Discorso identico vale per l'Anm. E al plotone di esecuzione che fucilerà pure l'ultima parvenza di vivere civile hanno partecipato anche il capo dello Stato e tutto il Csm. I potentati affaristici, massonici, clericali e mafiosi li considero nell'elenco di diritto. Ma a che cosa hanno sparato lorsignori? All'Italia democratica? Certo che no perché dalla fine della II Guerra l'Italia non è mai stata una vera democrazia. E la cosa vale per tutto l'Occidente ovviamente anche se nel nostro Paese alla tragedia si aggiunge il ridicolo (Marco De Marco approfondisce l'argomento in modo magnifico nel suo post del 26 gennaio). E così in queste ore a Roma viene convocata una manifestazione di piazza contro le censure del Csm nei confronti di De Magistris, Forleo, Apicella e altri. Io credo che scendere in piazza sia una scelta sacrosanta. Ma credo però che sia importante anche caricare l'evento di altri significati. Le denunce di Travaglio, Grillo e dei loro amici costituiscono solo alcune tessere del mosaico. Sono tessere realizzate con cura, con tinte chiare e nitide, ma non sono tutte. Travaglio non si è mai posto una questione di prospettiva. Grillo lo fa in parte e secondo la sua sensibilità. Io credo che per noi sia giunto il momento di piazzare la prima zampata con l'obbiettivo di evidenziare a tutti che il quadro è più ampio. Le idee di Massimo Fini e di Movimento Zero in questi giorni sono ancora più attuali perchè la crisi del sistema cosiddetto occidentale comincia a produrre strepiti veramente troppo fragorosi. Ma come possiamo far passare il messaggio? Bisogna tirare il fil rouge che unisce eventi apparentemente slegati secondo il giudizio dei più: crisi economica, umana e delle coscienze; scempi ambientali, conformismo, finte libertà, corruzione, politica serva, poteri forti, scacchiere energetico e internazionale come tavolo da Monopoly, annullamento del senso del sacro (quantomeno nella sua accezione antropologica), elite bancarie ancor più spietate e avide, follia di massa. Questa è la panoramica che Movimento Zero è in grado di fornire. Dalla prossima settimana però si dovrà passare agli strumenti operativi. Io ho un'idea (ma castigatemi se la ritenete una idiozia). Un documentario con sceneggiatura zerista a più mani. Un film di un'ora abbondante in cui mettere in relazione il Fini pensiero con la deriva degli ultimi anni. Un viaggio nella follia disumana dei nostri giorni. Un documentario che dia larga parte alle argomentazioni dei Della Luna, dei Barnard, degli Hudson. Un documentario in cui si fanno i nomi delle famiglie legate alle elite bancarie. Tutti ambiti di peso resi chiari grazie al tessuto connettivo di Movimento Zero. Se ci diamo un anno per metterlo assieme, soldi compresi, la première capiterà nel pieno della Grande Tempesta economica. In quel buio il faro di Movimento Zero sarà uno dei pochi accessi. Sarà allora che scopriremo, non senza sorprese, quanti zeristi in sonno ci sono attorno a noi. Anche tra i personaggi che giudicheremmo più distanti dalle posizioni del movimento.