Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Il blitz

Il blitz

di Marco Milioni - 02/02/2009

    

 

 

Sabato 31 gennaio una porzione dell'aeroporto Dal Molin di Vicenza è stata occupata con un blitz da un centinaio di attivisti che si oppongono alla costruzione della nuova base americana di Vicenza nell'estremo lembo settentrionale della città. Che valore ha una iniziativa del genere? L'iniziativa ha un valore assoluto. In un Paese in cui destra e sinistra si riempiono la bocca del termine democrazia assistiamo ad una decisione, la costruzione del nascituro camp Ederle 2, la quale viene calata sulle sulle teste dei vicentini dall'alto, con un atto autoritario cui hanno partecipato in egual misura un governo di centrodestra ed uno di centrosinistra. Nel capoluogo vicentino si fa un gran parlare, giustamente anche, di presunti danni ambientali, di valutazioni d'impatto, di rapporto costi benefici, di impatto paesaggistico. Ma c'è una questione a monte. La seconda base di Vicenza, se realizzata, finirà per essere l'ennesimo avamposto di una potenza la quale, come minimo dalla caduta del muro di Berlino, sta imponendo con le buone e con le cattive, il suo modello al resto del mondo. Anzi per essere precisi sono i padroni delle corporation globali che impongono agli Usa (e quindi al resto del mondo) un'idea di sviluppo folle che in questi mesi si riflette pienamente nella crisi della finanza mondiale. Ora immagino che domani il solito imbecille di turno si rivolgerà al sottoscritto con la solita formuletta: «Sei un antiamericano». Con questa il cretino di turno crede di chiudere il discorso. Ma io non ce l'ho con gli americani; è una affermazione priva di senso. Io contesto alla radice chi lega in modo indissolubile il polinomio libero mercato (altro postulato ideologico non supportato dai fatti), democrazia, Usa, amici degli Usa, sviluppo, cornucopia del benessere. Sono balle. E dire no alla base di Vicenza è uno dei modi ber sbugiardare i grossisti della menzogna che allignano un po' ovunque specie sui media mainstream. Ora sinceramente non so se la protesta approderà verso lidi più importanti. Insomma io non so se i 'No Dal Molin' faranno un salto di qualità o se il loro è  l'ultimo colpo di coda prima che i lavori comincino di gran carriera a metà di questo mese. La questione è un'altra. Sabato quei 250, soprattutto ragazzi, c'hanno messo la faccia. La loro parte l'hanno fatta ben oltre il richiesto. L'azione di protesta fa bene rima al detto “a brigante brigante e mezzo”. Ma il resto dei vicentini dov'è? E il resto degli Italiani?