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Magistratura

di Uriel - 03/02/2009

Fonte: wolfstep

C'e' una persona che intende diventare un problema, perche' si ostina a difendere
l'indifendibile, cioe' a difendere l'operato di quella cosca fasciomassonica che
e' la magistratura italiana. Visto che ti diverti ad essere un problema, intendo
riassumere qui la mia esperienza come perito in alcuni processi, elencando le
violazioni palesi del diritto che la magistratura e' usa a praticare
quotidianamente, e che vengono considerate "normali" dagli avvocati difensori,
tanto sono diffuse.


La mia breve "carriera" come perito inizio' quando un'amica che lavora per Amnesty mi
chiese di aiutare un loro protetto abbastanza squattrinato: insomma, non ci
guadagnai niente. Se non gli incubi notturni. In seguito, l'avvocato che difendeva
questo ragazzo mi apprezzo' e mi mando' a chiamare come perito per altre cause. Dopo
qualche tempo, ricevetti una telefonata dal dottor XXX che mi chiese di lavorare
anche per la procura (visto come avevo sbriciolato i due ex carabinieri, oggi
investigatori privati nelle inchieste precedenti) . Lo feci due volte (per la
procura) poi ho promesso a me stesso, per motivi di coscienza, di lavorare solo e
sempre per la difesa.

Le cose che scrivo qui le ho acquisite in tre particolari inchieste cui ho lavorato,
una delle quali era completamente montata in aria ma e' costata sedici mesi di carcere
ad un ragazzo, la cui unica colpa (questo e' gossip, ovviamente) era di essere figlio
di una donna che aveva divorziato da un compagno di massoneria del magistrato veneto
in questione. Il ragazzo aveva chiesto di non vedere piu' il padre (per via di una
storia di percosse) , e tanto e' bastato. Ma questo, come dico, e' gossip. Il fatto e'
che questo ragazzo si e' fatto 16 mesi di carcere per nulla.

Cominciamo dall'inizio. La legge italiana offrirebbe, in teoria , alcune garanzie.
Per esempio: per evitare che il magistrato possa perseguitare una persona per
ragioni personali, scatenare una perquisizione mattiniera (con tutto quello che
comporta) e' una cosa che si dovrebbe fare solo se c'e' un "fumus". Significa che il
magistrato non puo' perquisire per vedere se trova qualcosa, senza alcun motivo, ma
deve avere un "fumus", qualcosa con cui giustificare che si e' messo a frugare nelle
lettere che inviate alla fidanzata.

Niente di piu' facile: quando vuole lavorare in maniera pulita (poi spiego) la
procura dispone di tutta una serie di "spie di caserma", piccoli criminali che
patteggiano una relativa impunita' in cambio di informazioni e di favori. Uno di
questi favori che il pregiudicato puo' fare e' di girare per una certa piazza con un
foglietto in tasca, foglietto nel quale c'e' il vostro nome ed indirizzo. E di cascare
(ahime') nelle mani dei soliti "falchi" , mentre cammina "con aria sospetta", falchi
che lo perquisiscono e trovano (indovina un pochino) il vostro nome: magguarda che
strano. Come se si fossero dati appuntamento, eh?

Puf: c'e' abbastanza da venirvi a perquisire la casa alle cinque del mattino. La
perquisizione verte (e dopo spieghero' il perche') immediatamente sui computers,
sulla corrispondenza e sulla vostra cucina/dispensa.

Qui sono ancora un ottimista, sia chiaro: parto dall'ipotesi cioe' che il magistrato
compili tutti i fogli che servono per una perquisizione, cioe' SIA l'ordine alla PS di
perquisire, SIA il foglio di garanzia con le accuse dettagliate. Cosa che non succede
sempre.

La media delle volte, la procura arriva a casa solo con l'ordine di perquisire, che
contiene il capi di accusa (ART. taldeitali, ART. taldeitali, etc) ma non dice nulla
su come si presume che voi abbiate commesso un crimine: come, quando, cosa, con chi.

La polizia arriva e ha solo l'ordine di perquisire: che non e' sufficiente dal punto di
vista dei vostri diritti, ma e' sufficiente per scatenare la perquisizione. Adesso
direte: chiamo l'avvocato. Si', lo chiamate se siete a casa quando arrivano, ed
essendo l'orario preferito le 5 del mattino voi siete a casa e l'avvocato e' nel mondo
dei sogni. Dico "se siete in casa" perche' c'e' gente che si e' trovata la polizia
appostata di fronte a casa al ritorno dal lavoro, e due agenti sono scesi quando li
hanno visti per informarli che la casa era stata perquisita. Ma lasciamo perdere,
c'e' anche gente che e' stata letteralmente buttata fuori di casa dalla polizia
mentre la polizia perquisiva con calma.

Quando, dopo circa 4 ore di perquisizione (sono le 9 del mattino), trovate un avvocato
che accetta di ascoltarvi chiamando l'ordine (non e' che tutti abbiano il numero di un
penalista di fiducia: voi ce l'avete?) , nella media l'avvocato non viene a
presenziare (sa che e' inutile: ormai sono 4 ore che la polizia e' li' a perquisire, e
magari se ne sono gia' andati) e si accontenta di chiamare il PM, se gli risponde.

Insomma: sono arrivati con un ordine di perquisizione, senza le motivazioni (ma
nella media nessuna delle vittime sa che ci vogliano anche quelle, a meno che non siate
delinquenti abituati ad avere a che fare con la legge, e allora conoscerete tutti i
trucchi sin dall'inizio) e siete gia' fortunati. C'e' anche il caso in cui arrivano
senza neanche l'ordine di perquisizione: voi magari sapete che non possono. E
allora? Chi chiamate, se LA POLIZIA sta infrangendo la legge? La polizia stessa? Non
potete farci niente, e se osate reagire vi beccate anche una denuncia per resistenza.

Qual'e' il senso di una perquisizione illegale? Semplice: poiche' in Italia c'e'
l'obbligo dell'azione penale, anche con una perquisizione illegale possono
emergere fatti criminosi (poi vedremo quale sia la "logica" con cui si definisce un
"fatto") . Di conseguenza, se anche la perquisizione era illegale cio' che emerge
puo' venire usato: il magistrato e' poi sempre in tempo a scrivere una relazione nella
quale fonti "al di sopra di ogni sospetto" (e non meglio specificate) avevano fornito
notizia urgente di crimini nella vostra casa, proprio nella data in cui vi sono
entrati a perquisire: non potevano certo aspettare le scartoffie.

Del resto, il tribunale del riesame, al quale farete ricorso, e' appiattito sulla
seguente posizione ideologica: "le garanzie dell'imputato sono meno importanti
delle esigenze dell'indagine". Il riesame, per inciso, e' il secondo tribunale con
cui avrete a che fare dopo la perquisizione illegale. Non lo farete sperando di
migliorare la vostra posizione, ma SOLO per sapere di che cosa siete accusati, cosa
che sarebbe vostro diritto sapere ma NON avete ancora potuto sapere. Coi relativi
costi, si intende.

Sia che i poliziotti avessero solo l'ordine ma non le motivazioni (come di solito) sia
che non avessero nemmeno quello, poiche' nessuno vi ha detto per che cosa vi stanno
perseguitando l'unico modo per saperlo e' di fare un ricorso al tribunale del
riesame. Nel quale la procura dovra' produrre (ci vorranno due mesi) almeno uno
stralcio di cio' che li ha portati in casa vostra. Dico uno stralcio, perche' spesso il
PM non include mai tutte le motivazioni. Anche perche' spesso non esistono.

Ah, dimenticavo: se vi hanno sbattuto in carcere, parliamo del tribunale della
liberta', per il quale vale la stessa merda e cioe' che le esigenze dell'indagine
prevalgono eccetera eccetera.

Allora: siete in carcere senza ancora sapere il perche', magari l'avvocato ed i
familiari non sanno neanche in quale carcere, e state magari venendo interrogati,
processo nel quale ogni cosa direte sara' usata contro di voi, in totale cattiva
fede.(1)

Insomma, il vostro avvocato trova dove siete, cerca e forse trova il PM che ha ordinato
il tutto (perche' se manca l'ordine di perquisizione non sapete neanche chi sia) e
prova a contattarlo. Se il PM si lascia contattare, tutto quello che fara' sara' dire
al vostro avvocato cose come "e' inutile che dica di essere innocente, se e' sotto
inchiesta q
ualcosa avra' fatto".(2)

A quel punto, dicevo, potrete solo fare un ricorso, o al riesame (se siete fuori) o ad
altri tribunali se siete in carcere. I quali hanno un piccolo problema: non vedono le
prove ma solo una descrizione delle prove.

Cosi', se la vostra fidanzata vi aveva inviato una sua foto "discinta" e siete poco
piu' che maggiorenni, la relazione della procura parlera' di "foto pornografiche
con una ragazza presumibilmente minorenne", e questo il tribunale vede.

Ma non solo: un computer collegato con il modem al muro verra' descritto come
"collegato alle principali reti telematiche e quindi capace di veicolare materiale
pedopornografico"(3). In pratica, ogni computer che abbia un cavo del modem
collegato ad una presa a muro e' un server web. Questa e' la "logica" richiesta dalle
inchieste : chi legge (il giudice) e' informaticamente una nullita', e se la frase
sembra logica ad un profano, essa e' logica.

Questa e' la "logica", l'unica "logica" richiesta da un'accusa: essere un romanzo
plausibile nel mondo (simile ad una fiction sulla polizia) mentale dei magistrati.


Allora, siete in carcere e un paio di frasi ambiguissime e maliziosissime del PM
giustificano, agli occhi del giudice, la vostra carcerazione: poiche' non e' chiaro
chi fossero i vostri complici e c'e' scritto da qualche parte che la vostra BBS faceva
da "nodo" in una "rete" (come tutte le BBS di Fidonet) , evidentemente avete dei
complici. E quindi se uscite potrete inquinare le prove.

Direte voi: ma c'e' un limite di due mesi, o roba cosi'. Certo, in teoria. Ma se il
magistrato vuole tenervi dentro non deve fare altro che aggiungere altre accuse. E
qui arriva in gioco la fotografia della vostra fidanzata: poiche' non e' chiaro se sia
minorenne o meno (del resto, le prove non vengono viste prima del processo, quindi
neanche portandola dal GIP potreste chiedere l'incidente probatorio) , arriva
un'altra cartaccia dove si parla di "fotografie pornografiche" raffiguranti una
ragazza presumibilmente minorenne del luogo, e quindi bisogna capire chi sia e se
c'e' una banda che traffica quelle foto, e ovviamente bisogna tenervi dentro (o sotto
inchiesta) per verificare. Se una ragazza ha denunciato uno stupro di recente, il
fogliaccio di carta dira' anche che "si vogliono stabilire eventuali relazioni con
lo stupro di XYZ , inchiesta ABC del blablabla".

E siccome queste frasi maliziose sembrano "logiche", voi restate in galera. Sedici
mesi. Ripeto: ho visto una persona farsi sedici mesi in questo modo, per arrivare in
tribunale e avere un PM che spara cazzate a casaccio appena l'avvocato incalza.

Andiamo all'interrogatorio. Quasi sempre, chi viene sequestrato condotto in
carcere, se non e' un mafioso (4) viene condotto in un carcere nelle vicinanze , e i
familiari e l'avvocato non sanno dove. In quei due-tre giorni che siete li', in teoria
dovreste avvalervi della facolta' di non rispondere perche' non avete un avvocato.
In pratica, vi intimidiranno in tutti i modi, fino ai magistrati piu' esaltati che
sono capaci di puntarvi una pistola in bocca e dire "nun me fa diventa' nnervoso, nun me
fa' diventa' nnervoso".

Il che, se siete un mafioso stile Giovanni Brusca, vi fara' ridere, perche' il
magistrato si cagherebbe addosso solo ad un'occhiata del mafioso alla sua fede
nuziale. Ma se siete un ragazzo appena maggiorenne, come ho visto fare, la cosa vi fa
cagare sotto. Del resto, voi non avete fatto nulla: avete solo una bbs che parla di
diritti umani ed e' collegata ad una rete innocua come fidonet.

Ah: l'avete detto. Avevate un centro di "quella roba li' malvagia dove si sa che ci sono
solo maniaci e pornografia" , e come se non bastasse facevate "diritti umani",o
addirittura "attivismo", che per il magistrato medio equivale a "sovversivo".

Queste parole, "diritti umani" e "rete fidonet" , combaciano perfettamente con il
romanzo criminoso che ha scritto il magistrato, che si presentera' di fronte ai
tribunali cui fate ricorso parlando di "consistenti conferme della teoria
accusatoria". Ovviamente, verrete anche minacciati di fornire informazioni ai
giornali e di farvi mettere su tutte le prime pagine, come strumento di pressione: e se
e' gia' successo che siete sulle prime pagine di qualche giornale locale come
pedofili , durante gli interrogatori vi verra' mostrato. Vi verra' lasciato pensare
che se collaborate (infognandovi) potrete avere una smentita della procura, cosi'
la vostra vita personale non sara' distrutta.

Arrivati alla terza volta, i termini di detenzione sono scaduti. Eh, no. No perche'
sulla vostra BBS hanno trovato magari un link ad un testo di Luther Blisset, che fa
riferimento al processo contro i satanisti. E guarda caso, le candele che avete in
casa (successo in un altra inchiesta) sono nere. (Si tratta di candele profumate al
gusto "opium" dell' IKEA). Candele nere? Satanisti? Altri due mesi dentro per capire
se siete collegati ad una banda di satanisti, mediante esame di non meglio precusati
"tabulati telematici" e ipotetici "tracciati di conversazioni avute mediante reti
di computer": per evitare che avvisiate i complici, ovviamente dovete stare dentro.

Sembra "logico", quindi passa e rimanete in carcere. E non vi illudete, perche' il CD
di Playboy che vi hanno trovato in casa e' "una serie di foto a contenuto pornografico,
con attici di eta' giovane e non specificata". Descrivendo in questo modo un
calendario di Playboy, e senza la possibilita' di vedere le prove perche' non siete
ancora al processo, ci escono altri due mesi.

E non vi illudete che dimostrando che Playboy sia un giornale autorizzato da un
tribunale la cosa finisca: il PM (visto anche questo) andra' a ripescare quella legge
che impone a tutti gli edicolanti di incellofanare PlayBoy, per impedire che vi sia l'
"astratto pericolo" che accidentalmente un minore entri in contatto col materiale.
Poiche' la vostra bbs (che e' automaticamente un server perche' ha un cavo modem)
poteva avere nel lettore CD quel cd, e poteva quindi dcondividerlo, si realizza l'
"astratto pericolo" che un minore venga a contatto con quelle foto: poiche' per la
legge "astratto pericolo" non implica che succeda davvero, o che rischi di succedere
davvero a qualcuno, ma solo che si possa scrivere una frase "logica" nella quale si
dice che c'e' il pericolo, siete dentro lo stesso per violazione di quella legge sul
cellophane nelle edicole, sino a quando "leggendo i tabulati" non si stabilira' cosa
sia successo: poiche' potreste modificarli (non si sa come perche' vi hanno
sequestrato tutto, ma questi accher sono teribbili) "mediante accesso alla stessa
rete telematica da altri punti" allora restate dentro altri due mesi.

Ripeto: con questa musica un ragazzo poco piu' che maggiorenne ha visto 16 mesi di
carcere, la sua fidanzata e' finita sui giornali come attrice porno, dopodiche' e'
spuntata la pista pedofila e tutti e due sono diventati dei paria, poi e' arrivato in
ordine lo spaccio di droga (aveva duecento grammi di tisana all'ippocastano in casa,
e bisognava a tutti i costi capire se non usasse la BBS per vendere le "smart drugs", che
all'epoca erano una novita' e ne parlavano tutti i giornali. Era una tisana
diuretica) e infine la vendita di materiale porno sulle reti telematiche.

Al processo, cui ci siamo presentati con uno stormo di periti agguerritissimi pronti
a fare a pezzi il PM ed i suoi cosiddetti "consulenti", il PM ha semplicemente
ridimensionato le accuse: non c'era il bollino SIAE sul CD di Playboy sequestrato:
multa di 800 mila lire, poi condonata perche' era compito della dogana verificare e il
ragazzo aveva ritirato il CD alla dogana pagando le tasse richieste dai doganieri.

Dopo 9 anni, il ragazzo e' riuscito ad ottenere 91.000 euro di risarcimento perche' ha
fatto ricorso a Strasburgo (cosa che oggi la legge vieta, in quanto dovete fare
ricorso da un collega del vostro persecutore, in Italia) , e il magistrato e' stato
"punito" per via dell'interessamento della Corte dei Conti.

Risultato della terribile punizione: un documento del CSM nel quale si "censura" il
comportamento del PM. Il PM e' ancora li', la sua carriera intoccata. Ma e' stato
"censurato", capite? Mica seghe.

Sedici mesi di carcere, il ragazzo e la sua fidanzata hanno lasciato la cittadina
veneta ove e' successo, ovviamente tutti i computer sequestrati e posto di lavoro
perso.

Questa e' la magistratura italiana: lo ripeto, in una brevissima esperienza di
perito sono arrivato alla conclusione, molto semplice.. che in fondo la mafia e'
bella. E per quanto mi riguarda, tutto il male che accade alla magistratura italiana
e' un bene per l'umanita'.

Che a farglielo sia Berlusconi o Satana in persona: questa e' la posizione che tengo
personalmente quando parlo di politica (visto che a votare non ci vado), e che terro'
su questo blog finche' vivo.

Ovviamente, questo calvario succede se siete innocenti, poiche' essendo persone
normali non avrete un nome di avvocato penalista a portata di mano, non conoscete le
regole del gioco, non sapete come muovervi, eccetera. Se siete invece uno
stupratore, che ha avuto quattro giorni di latitanza per parlare con un avvocato
penalista e di essere istruito su come parlare, ovviamente avrete gia' in atto una
serie di contromisure: niente che il magistrato non possa aggirare inventando
qualcosa, se volesse. Ma non vuole. Ed e' questo il fatto.

Che coi delinquenti veri, non vogliono mai.


(1) In pratica il magistrato scrive un romanzo con sopra la presunta vita criminale
dell'indagato. Se nel romanzo c'e' la parola "pentola" e voi nominate "pentola"
durante l'interrogatorio, arriverete al GIP, o come cazzo si chiama adesso, con una
relazione dell'accusa che sostiene l'interrogatorio aver fornito "conferme alla
teoria dell'accusa". Senza ancora specificare quali.

(2) Udito con le mie orecchie da un magistrato laziale.

(3) Visto durante il processo per il famoso Fidonet Crackdown, di cui fui perito per la
difesa. La cosa spassosa fu che il materiale che il computer avrebbe dovuto
condividere non fu mai trovato, in quanto le partizioni HPFS di OS/2 furono
classificate prima come "criptate o rese illeggibili" (uh, questi accher) dal
consulente dell'accusa, e quando le aprii ci trovai solo un'installazione vergine
di Os/2 Warp, peraltro senza lo stack TCP/IP. Le altre partizioni, quelle leggibili,
contenevano un nodo fidonet di PeaceLink stracolmo di materiale preso da Amnesty. La
presenza di materiale pornografico in quel PC era confermata solo da una fattura
rilasciata dalla dogana, secondo la quale l'accusato aveva comprato un CD rom di
Playboy dagli USA. Il CD fu trovato ma dei files non c'era traccia sui dischi della BBS,
e fu tutta una barzelletta: il magistrato se ne usci' con una teoria secondo la quale
vanno prese delle misure per evitare che impediscano ai minori di sfogliare la
rivista, SECONDO LA LEGGE CHE OBBLIGA LE EDICOLE AD INCELLOFANARE LE RIVISTE PER
ADULTI. Quindi, la bbs avrebbe dovuto (nell'ipotesi in cui le immagini fossero state
nella BBS, cosa che non era : il nodo peacelink faceva solo da nodo peacelink)
incellofanare i jpg. Altrimenti, era reato. Poiche' non fu possibile neanche
dimostrare che le foto avessero toccato il computer, il magistrato ridimensiono'
l'accusa con quella di non aver pagato la SIAE su quel CD.

(4) Quelli i magistrati li trattano coi guanti bianchi. Sia perche' hanno ottimi
avvocati ed appoggi, sia perche' i magistrati sono dei conigli.