Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / L'agricoltura deve cambiare per riuscire a nutrire il pianeta

L'agricoltura deve cambiare per riuscire a nutrire il pianeta

di Luca Bernardini - 05/02/2009

 
 
 
 
Gli agricoltori di tutto il mondo dovranno presto passare a sistemi agricoli più sostenibili e produttivi per riuscire a fornire il cibo necessario per una popolazione mondiale in aumento e rispondere alle sfide del cambiamento climatico, ha affermato oggi Shivaji Pandey, Direttore della Divisione Produzione vegetale e protezione delle piante.

Pandey, agronomo di fama internazionale, nel suo intervento al IV Congresso Mondiale di agricoltura di conservazione (AC) - svoltosi settimana scorsa a Delhi e che ha visto la partecipazione di oltre 1.000 esperti provenienti da tutto il mondo - ha individuato nell'agricoltura di conservazione un elemento essenziale di questo cambiamento.

«Il mondo non ha alternative se non perseguire l'intensificazione sostenibile della produzione agricola per soddisfare la domanda crescente di cibo e di foraggio, per alleviare la povertà e proteggere le risorse naturali», ha detto Pandey.

L'agricoltura di conservazione, o agricoltura senza lavorazione, consiste in una serie di pratiche agronomiche che permettono una migliore gestione del suolo, limitando gli effetti negativi sulla sua composizione, sulla struttura, sul contenuto di sostanza organica. Promuove un intervento minimo sul terreno, una maggiore copertura del suolo e la rotazione delle colture. Introdotta circa 30 anni fa, è oggi praticata a livello mondiale su circa 100 milioni di ettari di terra.

In base all’andamento attuale, si prevede che il tasso di crescita della produttività agricola calerà dell'1,5 per cento tra adesso e il 2030 e di un ulteriore 0,9 per cento tra il 2030 ed 2050. Nei Paesi in via di sviluppo, i rendimenti delle colture sono calati, passando da circa il 5 per cento nel 1980 al 2 per cento nel 2005. Il rendimento del riso è sceso nello stesso periodo dal 3,2 per cento all'1,2 per cento, mentre quello del mais è calato dal 3,1 per cento all'1 per cento.
L'agricoltura conservativa potrebbe non solo aiutare a far risalire la resa, ma avere anche importanti benefici dal punto di vista ecologico: il risparmio sull'impiego di energia riduce l'impatto ambientale di un settore che attualmente incide per circa il 30 per cento sul totale delle emissioni di gas serra.

Fonte:
Fao.org