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Morire in guerra in nome del petrolio

di Fabrizio Legger - 09/02/2009

Un saggio su conflitti e risorse energetiche
Dall’Iraq alla Nigeria, tutti in guerra per l’oro nero

Davvero un avvincente saggio, questo di Benito Li Vigni, intitolato: “Le guerre del petrolio” (pagine 365, Euro 18,00), pubblicato dagli Editori Riuniti. In esso l’Autore, attraverso l’analisi di documenti storici, economici e politici, ricostruisce cento anni di conflitti per il controllo del petrolio, cioè l’”oro nero”, ad iniziare dall’entrata in funzione del primo pozzo petrolifero, avvenuta in Pennsylvania nel 1859, su decisione del magnate Rockefeller, sino alle recenti guerre per il controllo del petrolio centrasiatico e mesopotamico combattute dagli USA in Afghanistan (2001) e in Iraq (2003). Scritto con uno stile giornalistico coinvolgente, molto limpido, facilmente comprensibile anche per il lettore medio, questo volume si rivela fondamentale per comprendere la causa di tanti conflitti scoppiati nella seconda metà del XX secolo. Lo stesso conflitto arabo-israeliano, visto in quest’ottica, non è da considerarsi solo come lotta degli arabi della Palestina per la riconquista della loro terra usurpata, ma come episodio di una lunga guerra che ha come posta prioritaria il controllo delle grandi risorse petrolifere del Medio Oriente. L’Autore ha lavorato con Mattei, presidente dell’ENI, e con alcune multinazionali petrolifere americane, ragion per cui conosce bene i meccanismi perversi di questo settore, dove i magnati concludono affari miliardari sulle spalle di intere popolazioni che vengono precipitate nei vortici di spaventose guerre, come, per esempio, quella attualmente in corso nell’Iraq occupato dagli anglo-americani. Ma gli USA non sono i soli ad essere coinvolti in questo “Grande Gioco” dove operano  anche potenze regionali intenzionate a ritagliarsi ampie fette dei mercati petroliferi: Russia, Iran, Cina, Turchia, Israele, Arabia Saudita, sono soltanto alcuni dei tanti paesi, tra produttori e non, che vedono nella lotta per il controllo delle risorse petrolifere un fatto essenziale della loro stessa sopravvivenza come stati. Ma il libro non ha un taglio preponderatamente economico, come di primo acchito si potrebbe pensare: è scritto soprattutto con un taglio storico, in quanto pone in evidenza le ragioni, le cause e le caratteristiche delle varie “guerre del petrolio” avvenute sino ad oggi: si inizia con la lotta per il controllo del petrolio nell’Algeria francese per poi giungere alla Guerra dei Sei Giorni e a quella del Kippur (rispettivamente del 1967 e del 1973). Si prosegue con le guerre in Nigeria che hanno come posta l’oro nero di cui questo paese è un grande produttore e poi si continua con i conflitti che hanno insanguinato il Medio Oriente e l’Asia centrale in questi ultimi vent’anni: la Guerra Iran-Iraq, la Guerra del Golfo del 1991, il conflitto in Cecenia  del 1994-96 e quello iniziato nel  1999 e tuttora in corso, quello scatenato in Afghanistan nel 2001 in seguito agli attacchi islamici alle Torri Genelle e quello attuato dagli USA nel 2003 in Iraq con una vera e propria guerra di aggressione assolutamente ingiustificabile sul piano del diritto internazionale. Una carrellata di guerre petrolifere in cui, nel frattempo si sono inseriti elementi quali la dissoluzione dell’Urss, gli attacchi all’America dell’11 settembre 2001, l’applicazione della teoria della “Guerra Preventiva” con cui gli USA minacciano la pace nel mondo. Insomma, una storia  a tutto tondo, avvincente come un romanzo, incentrata su guerre che hanno visto l’Occidente e il mondo islamico coinvolti in prima persona e che hanno provocato milioni di morti e distruzioni inaudite, facendo arricchire in maniera disgustosa le grandi multinazionali, i magnati, gli affaristi della grande finanza internazionali e gli Stati guerrafondai che hanno del controllo del settore energetico  il cardine principale della loro politica estera. Un libro di grande interesse, di estrema attualità, di notevole importanza. Lo consigliamo a tutti coloro che vogliono capire quali sono i meccanismi perversi che hanno indotto paesi come gli USA o la Russia ad impaludarsi in guerre atroci ed assurde come quelle in Iraq e in Cecenia. Lo potete richiedere nelle migliori librerie.