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Eluana si, Eluana no. Perchè non cominciamo a provare a fare amicizia con la morte?

di Anna Federici - 10/02/2009

Fonte: dagospia



Caro dago, perchè non cominciamo a provare a fare amicizia con la morte? La vita sulla terra ha banalmente un inizio una durata e una fine. Accogliamo con gioia una nascita senza preoccuparci di come sarà la vita del nuovo nato e ci attacchiamo all'idea di vivere per sempre. Abbiamo il terrore di morire e facciamo di tutto per non pensarci e per restare saldamente attaccati a questa vita.
Ma tutto è in divenire: si continua a nascere , ci si può ammalare si invecchia e si muore.
Perché non si invocano cure rispettose della sofferenza e sostegno psicologico e aiuto al morente che ha probabilmente una paura fottuta e forse si sente anche umiliato e non accettato, magari neanche dai suoi cari, col suo corpo debole, malato e vecchio e ripugnante .

Ecco cosa manca alla nostra sfavillante società secolarizzata capace di risolvere ogni problema, manca la capacità di'accettare la sofferenza legata alla malattia e alla vecchiaia e alla morte come parte della nostra vita.
Ci occupiamo dei bambini e proviamo a educarli alla vita, perché non provare a educare le persone ad avere compassione vera verso chi muore ,chi soffre e chi sta subendo un lutto? Perché nessuno ci insegna a morire consapevolmente .
Il paradiso e l'inferno non sappiamo se esistono e così non sappiamo neanche se ritorneremo in un'altra vita. Sono ipotesi a cui disperatamente ci attacchiamo per paura.

La realtà della vita di tutti i giorni è l'unica cosa che conta. Alleviare il dolore curando con onestà e partecipando affettuosamente alle sofferenze di chi è malato conta! Non ci sono regole definitive! Non ci sono confini rigidi! C'e solo il comportamento saggio e amorevole che può aiutare e alleviare le sofferenze. Non il codice o la legge (quella che c'è già va bene) ma il discernimento dettato dalla compassione.