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Apocalittiche previsioni sul mondo che verrà

di Attilio Fraccaro - 11/02/2009


Articolo tratto dal "Giornale di Vicenza" dell'8 novembre 2008.

INCONTRO. Eugenio Benetazzo“profeta”al Centrogiovanile con le sue anticipazioni sulle sfide della globalizzazione. Sala Da Ponte gremita.

Eugenio Benetazzo a ruota libera, l’altra sera, in sala Da Ponte al Centro giovanile. Non ha deluso di certo il suo lungo intervento,e c’era da aspettarlo conoscendo il personaggio, che di fatto ha chiuso la locandina 2008 degli "incontri senza censura" organizzati dalla libreria La Bassanese.

Seicento le persone in platea, (e richieste per almeno altri duecento biglietti), che per oltre due ore e mezzo hanno seguito, con attenzione e un pizzico di… timore, il lungo show del giovane traider che già da alcuni  anni teorizza e profetizza quello che sta succedendo alle economie di tutto il mondo. E il… "mondo (futuro) secondo Eugenio"non è che si prospetti migliore".

Benetazzo, infatti, si aspetta un ulteriore deterioramento della vita economica, fatto che avrà molte influenze, ovviamente negative, anche nella vita sociale di tutti noi. «Adesso tutti, anche l'uomo della strada  sono preoccupati dei tassi, delle perdita borsistiche, ma in verità tutti noi dovremmo iniziare a preoccuparci di un futuro dove il problema non sarà quanto valgono i Bot ma cosa mangeremo». Benetazzo è andato “giù di brutto”. Il sandricense (che vive gran parte dell'anno a Malta) ha iniziato il suo one-manshow, che ha richiamato molta gente anche da fuori regione, facendo capire che tutto non è nato oggi, e non certo a
causa dei mutui subprime, come in questi mesi stanno scrivendo e dicendo i media di tutto il mondo.

«Queste formule di finanziamento - ha commentato Benetazzo- ci sono sempre state e comunque venivano erogate non certo ai barboni ma a chi poteva rientrare del prestito». Un discorso che parte da molto lontano e si è concretizzato in questi ultimi lustri con il ruolo, sempre più importante - ribadito dall’oratore - del Wto e della Banca Mondiale che sono riusciti ad imporre una globalizzazione che premia pochissimi a scapito di tutto il resto del mondo. Stavolta in mezzo non ci sono finiti solo i popoli del "terzo mondo". Wto e Banca Mondiale hanno imposto "modus operandi" (abbattimento delle barriere doganali e cancellazione dei sussidi all'agricoltura) che alla fine hanno messo in ginocchio interi paesi. Se nel 1929 la cosiddetta Grande depressione («ma questaèmolto peggio») fu superata perché i paesi si «richiusero su se stessi alzando anche barriere all'importazioni» ora, con il grande mercato globale, il «battito di ali della famosa farfalla brasiliana provoca uno tsunami economico in tutto il pianeta».

Accompagnando la sua esposizione con l'ausilio di grafici, ma anche di divertenti vignette, Benetazzo non si è comunque fermato a "raccontare" quello che sta succedendo alle Borse e all'economia di tutto il mondo («quando si fermeranno le principali economie occidentali si blocheranno anche i "fenomeni" India e Cina con gravi problemi sociali») ha affrontato il tema energetico il quale, concatenato a quello economico, terrà banco sempre più nei prossimi anni. Benetazzo ha affermato che, allo stato attuale, non c'è alternativa al petrolio (c'è bisogno del greggio anche per produrre, quasi sempre a costi più alti, anche le cosiddette"energie alternative") e che il futuro dei nostri approvvigionamenti alimentari, cioè cosa troveremo sui banchi dei negozi e dei supermercati nei prossimi anni, sarà deciso da  poche multinazionali, le stesse che magari ora stanno brevettando le colture Ogm.

Il tutto in un mondo la cui crescita demografica si sta accompagnando con l'impoverimento di tutte le risorse, a cominciare da quell'acqua che potrebbe diventare la "scusa"per le prossime guerre e rivoluzioni. Il relatore, dopo essersi scusato per le previsioni apocalittiche («sperodi non avervi rovinato la serata») ha chiuso l'incontro indicando alcune"ricette" per sopravvivere al futuro.

La prima passa per una maggiore conoscenza delle cose e dei fatti (la "filosofia" che, come ha ricordato Marco Bernardi nell'introdurre laserata, sta alla base di"incontri senza censura") e magari la possibilità di essere il più possibile autosufficienti e meno spreconi, cambiando anche le nostre abitudini.

Eugenio Benetazzo porta a Cesena (FC) il 19 febbraio 2009 il suo nuovo show finanziario "Bad Apples. L'economia allo sbando": una serata per scoprire le cause della crisi economica e finanziaria.