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Intervista con Montanari: gli incentivi, l'Italia e l'Europa

di Daniel Tarozzi - 12/02/2009

Gli incentivi? Un'ennesima presa per i fondelli secondo Stefano Montanari, esperto di nanopatologie. A rimetterci come sempre gli italiani, "il popolo bue", che continua a subire fisicamente la mala-amministrazione che caratterizza da sempre il nostro paese rimanendo vittima di tumori e altre gravissime malattie causate da emissioni inquinanti di tutti i tipi.

 


Stefano Montanari
Dottor Montanari, l’Italia è stata diffidata dall’Europa per aver superato i limiti nelle emissioni di polveri sottili. Crede che adesso cambierà qualcosa nelle scelte politiche del nostro paese relative alle nanopolveri?

 

"Naturalmente non cambierà nulla. Noi ci valiamo di politici come Berlusconi, Veltroni, Di Pietro, un tempo Prodi e chi più ne ha, più ne metta. Tra loro, nessuno ha la più pallida idea di che cosa significhi l'inquinamento. Se, poi, uniamo alla festa lo scienziato Veronesi che rassicura tutti giurando che gl'inceneritori sono innocui per poi ammettere candidamente che lui di questo non ci capisce niente... chiudiamo il cerchio".

L’Unione Europea ha ammesso ufficialmente che le polveri sottili hanno gravi ripercussioni sulla salute umana. E l’Italia?

"Potrà sembrare strano, ma ciò che ammazza un finlandese ammazza pure un italiano. Ripetere che io queste cose le ripeto da anni non mi dà nessuna soddisfazione".

Cosa pensa degli incentivi promossi dal governo?

"L'ennesima presa per i fondelli per il popolo bue che si lascia rapinare ed è consenziente. È urgente fare ciò che Elio Veltri grida da anni nel deserto: mandarli a casa tutti, anche a rischio di perderne qualcuno buono".

E da quelli promessi dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama?

"Non mi sono studiato a fondo la politica degl'incentivi americani".

In generale cosa pensa della politica “verde” di Obama?

"Essere verde negli USA è di fatto impossibile. Significherebbe chiudere l'America che è la prima responsabile, almeno dal punto filosofico, del guaio ambientale in cui ci siamo ficcati".

Tornando ai tristi fatti di casa nostra, se le dico” inceneritore di Acerra”, cosa mi risponde?

"Se rispondo rischio un pallettone tra le scapole".