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Più parcheggi o più alberi?

di Gabriele Bindi - 18/02/2009

Londra ha solo 115 posti auto ogni 1000 posti di lavoro. Roma ne ha il triplo. Ma è molto più caotica e invivibile. Il dossier di Legambiente sulla progettazione di quartieri senza auto, a misura d'uomo. Da Friburgo ad Amsterdam, pensando a Milano Expo 2015...

Immaginiamoci una città italiana senza parcheggi, quante imprecazioni, quante lamentele, quante promesse elettorali. Ma facciamo uno sforzo in più: immaginiamoci una città italiana con quartieri senza auto. Ci sentiremmo forse meno progrediti?  
A Roma ogni 100 abitanti ci sono 76 auto. A Berlino 35, a New York addirittura "solo" 20. Ebbene, possiamo forse ritenerci più ricchi e soprattutto più felici?

I casi di progettazione senza automobile sono una realtà sempre più attuale che guarda al futuro. Chiamatela pure decrescita felice! Ecco un buon esempio: nel distretto di Vauban a Friburgo in un'area che comprende circa 2.000 edifici, non ci sono parcheggi liberi per le auto. Chi ne possiede una deve contribuire al costo delle infrastrutture che l'uso dell'auto richiede. Oppure nel quartiere GWL Terrein di Amsterdam, tra un edificio e l'altro invece di strade carrabili e parcheggi ci sono sentieri, piste ciclabili e prati.

Il dossier "Costruire città senz'auto" di Legambiente presenta una rassegna internazionale di quartieri carfree progettati a basso tasso di motorizzazione. Una raccolta di esperienze che fanno riflettere sulla possibilità di trasformare la mobilità anche nelle città italiane, oggi fondata sulla monocultura dell'automobile di proprietà. 
In una città come Milano per far posto alle 800 mila auto che arrivano ogni giorno da fuori più le 820 mila auto di proprietà dei residenti, in tutto si sacrificano alla sosta oltre 16 milioni di mq, 2250 campi da calcio, quasi il 10% del territorio cittadino. Spazio destinato ad abitacoli privati che rimangono fermi per il 90% del tempo e che potrebbero invece essere destinati a spazi pubblici, più verde, marciapiedi più larghi. 

La soluzione dunque non sta nel costruire nuovi parcheggi, ma farne meno e creare più alternative all'auto privata. Il denaro e lo spazio risparmiati dalla mancata costruzione e di posti auto possono essere investiti in spazi pubblici più accoglienti, più spazi verdi. Lo si evince chiaramente dai dati del dossier: le città con il minore tasso di motorizzazione sono quelle con la minore dotazione di parcheggi e con minore estensione della rete carrabile. Un esempio su tutti: Londra. Con una delle migliori dotazione di mezzi pubblici, di spazi pubblici di qualità e di verde, Londra ha solo 115 posti auto ogni 1000 posti di lavoro contro i 345 posti auto ogni mille posti di lavoro di Roma, una delle città più dotata di parcheggi in Europa e quella con la maggior dipendenza dalla motorizzazione privata: 76 auto di proprietà ogni 100 abitanti contro le 36 di Londra e le sole 13 di Manhattan.

"Legambiente con questo dossier dà l'avvio al progetto 'Green Life: costruiamo città sostenibili', il nostro modo di partecipare a Milano Expo 2015 – dichiara Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente –. Vogliamo che anche in Italia si comincino a sperimentare nuovi modi di abitare e di vivere carfree, prevenendo la mobilità e sottraendo spazio all'auto privata in favore di mezzi di trasporto sostenibili. Questo è il nostro guanto di sfida a chi sta bloccando la progettazione dell'evento internazionale".