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Afghanistan: "mai così tanti morti fra i civili"

di Francesca Ghirardelli - 18/02/2009

 


Sorpresi nel posto sbagliato al momento sbagliato dagli attentati suicidi. Colpiti per errore nei bombardamenti delle forze internazionali o intrappolati dal fuoco incrociato di talebani ed esercito: mai come nel 2oo8 l`Afghanistan ha registrato un numero tanto elevato di vittime civili. In totale 2.118 morti, secondo il rapporto diffuso ieri dalla Missione di Assistenza delle Nazioni Unite a Kabul (Unama). Rispetto al 2007, quando le vittime erano state 1.523, si è registrato un aumento dei 40%. Il più alto dall`arrivo delle truppe americane nel Paese a fine 2001. Le Nazioni Unite hanno espresso «forte inquietudine» di fronte alle cifre. Sgomento anche dalle autorità afghane e  dal presidente Hamid Karzai. «Le vittime civili non sono più tollerabili», ha detto il suo portavoce, Homayun Hamidzada. Per le autorità locali, più truppe dispiegate sul territorio, più rischi di incidenti fra la popolazione. La riflessione arriva proprio mentre negli Stati Uniti il presidente Obama starebbe per annunciare un dispiegamento di oltre 12.000 soldati in più nel Paese. E in Italia, dopo l`incontro di ieri con la presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, il ministro della Difesa Ignazio La Russa non ha escluso un aumento anche delle truppe italiane in occasione delle elezioni presidenziali di agosto. Secondo la mappa del terrore disegnata dalle cifre dell`  Unama, in Afghanistan si muore più nelle regioni del sud, dove ha perduto la vita il 41% delle vittime civili, mentre si rischia di meno nelle regioni dell`ovest (9%o delle vittime). Alle responsabilità dei militanti talebani è da imputare più della metà dei decessi (il 55%): i loro attacchi suicidi e le bombe hanno ucciso i.i6o civili. Sarebbero, invece, da collegare ad azioni dell`esercito regolare e alle forze internazionali il39%o delle morti, in numeri assoluti 828 vittime, un terzo di più rispetto al livello del 2007. In questi casi, la morte è arrivata due volte su tre dal cielo, dagli attacchi aerei. Sul nervo scoperto delle responsabilità di esercito e forze internazionali nelle morti civi- li, numeri molto diversi sono stati diffusi dall`Isaf (International Security, Assistance Force) sotto comando Nato: «Il bilancio di cui disponiamo è di 237 civili uccisi nel 2008 a causa di azioni dell`Isaf e della coalizione» ha detto all`Afp il comandante Martin O`Donnel. Lo scarto fra cifre dipenderebbe da «differenze di metodo» nel conteggio delle vittime, soprattutto quando, come accusano le forze internazionali, i talebani utilizzano la popolazione come scudi umani. «Nessuno può dubitare della nostra determinazione» a ridurre «al minimo» il numero delle morti civili, ha detto il portavoce Nato James Appathurai, commentando il rapporto Onu. Poche o tante che siano, le vittime civili sono sempre troppe.