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La Germania affronta la questione Ogm

di Antonio Felice - 23/02/2009

  
Sarebbe troppo facile scrivere: oh, come ci siamo divertiti ad osservare a Norimberga, nelle giornate del Biofach, come il settore dei prodotti biologici ed eco-compatibili abbia tenuta e veleggi in buona salute verso il futuro.

Certo, l'impressione generale ricavata al Biofach, è stata positiva ma sappiamo benissimo che troppe importanti partite sono in corso e saranno queste a decidere se il futuro sarà bio, se sarà ogm, se sarà un mix più o meno accettabile tra il primo e il secondo scenario.
A Norimberga lo staff editoriale di Greenplanet ha lavorato sodo.
E di una cosa ci siamo resi conto: i protagonisti del settore sono sempre più numerosi (ce li troveremo con le loro interviste sul sito in questi giorni), provenienti da un numero sempre più alto di Paesi e questo è un segnale di buona salute e un ottimo auspicio per il futuro.

L'Italia ha fatto la sua bella figura e il ministro Zaia, nella sua visita a Norimberga, sabato, ha potuto sciorinare i dati del primato italiano in Europa. Dalle autorità, tuttavia, ci si aspetterebbero iniziative più che statistiche. Ma i tempi, sappiamo, sono quelli che sono. Venerdì, invece, il ministro dell'Ambiente tedesco Sigmar Gabriel (Spd), ha appoggiato la decisione del ministero dell'Agricoltura di valutare un possibile divieto del mais Ogm Monsanto 'Mon810', l'unico ad essere autorizzato in Europa. Qualche giorno prima il ministro dell'Agricoltura, Ilse Aigner, aveva rivelato al quotidiano Berliner di voler far riesaminare il 'Mon810' per stabilire se è in linea con gli standard ambientali tedeschi. "L'ingegneria genetica non ha portato ai cittadini benefici quantificabili", ha detto la ministra al giornale.
La Germania torna sui propri passi?

I sostenitori degli Ogm presso la Commissione europea stanno dando segni di nervosismo, specie dopo che l'Indipendet ha accusato il presidente Barroso  di sudditanza alle multinazionali svelando un suo incontro riservato con i lobbisti pro-Ogm. Se la Germania bloccasse il "Mon810" per la lobby delle multinazionali della genetica la partita si farebbe molto dura in tutta Europa.