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La Nato non rinuncia a rafforzarsi

di Andrea Perrone - 23/02/2009

 

La Nato non rinuncia a rafforzarsi



L’Alleanza Atlantica punta sempre più verso est e vuole rinsaldare le sue posizioni in Afghanistan. È quanto emerge dal vertice ministeriale della Nato che si è svolto giovedì e venerdì a Cracovia (Polonia). Il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jaap de Hoop Scheffer (nella foto), ha dichiarato che aiuterà Kiev ad introdurre riforme strutturate nel settore della difesa e della sicurezza nazionale, aggiungendo che l’Alleanza atlantica sta ancora vagliando le varie possibilità per invitare l’Ucraina ad aderire alla Nato.
La Nato ha infatti voluto lasciare le porte aperte all’adesione dell’Ucraina, nonostante l’opposizione pienamente motivata della Russia, per i pericoli che rappresenta una scelta di questo tipo ai margini dei suoi confini. Perfettamente in linea con la “dottrina Brezinski”, che ha come presupposto la chiusura dell’ingresso all’Europa per la Federazione.
Una proposta simile a quella dell’Ucraina è stata fatta anche alla Georgia, in modo però più defilato, affermando che dopo necessarie riforme sarà possibile riparlare della membership con l’Alleanza.
L’anno scorso, durante il summit a Bucarest, l’Alleanza Atlantica aveva lasciata aperta la possibilità per Ucraina e Georgia di entrare nel Map (Membership Action Plan), primo passo verso la piena adesione, senza per questo indicare date o termini precisi.
La Russia ha sempre espresso apertamente la sua opposizione all’allargamento della Nato verso i propri confini.
Per quanto riguarda il progetto aggressivo dello scudo antimissile in Europa centro-orientale gli Usa stanno rivedendo il progetto di installazione dello scudo missilistico americano in Polonia e in Repubblica Ceca e chiedono al governo polacco di “dare prova di pazienza”. È quanto riferito al ministro della Difesa polacco, Bogdan Klich, dopo un incontro con il segretario della Difesa Usa Roberto Gates, a margine della riunione Nato.
“Dobbiamo dare prova di pazienza ed aspettare la fine dell’esame per ricevere da parte della nuova amministrazione americana a Washington una posizione più chiara e più a lungo termine”, ha spiegato Klich. “Ho detto a Gates che gli accordi firmati lo scorso anno dovranno essere rispettati”, ha proseguito.
Gli Usa hanno firmato lo scorso anno un’intesa con Varsavia e Praga per l’installazione delle infrastrutture dello scudo antimissile in Repubblica Ceca e in Polonia in chiave antirussa.
La nuova amministrazione americana intende forse rivedere il progetto, nell’ambito di una revisione della sua politica estera indirizzata in particolare verso la Russia e l’Iran. Tuttavia i segnali sono ancora contrastanti.
“Il fatto è che con la crisi economica, l’Afghanistan e l’Iraq, l’amministrazione non ha ancora rivisto la sua posizione su un ampio raggio di questioni, incluso le relazioni con gli alleati, il programma dello scudo missilistico e le relazioni con la Russia”, ha confessato Gates ai giornalisti americani al suo seguito. “Queste cose sono, per tanti aspetti, legate insieme”, ha precisato ulteriormente. Il presidente Barack Obama non si è mai espresso ufficialmente sul futuro del progetto voluto dal suo predecessore George W. Bush, ma ha più volte chiarito che lo scudo sarà costruito solo se non sottrarrà risorse alla sicurezza nazionale.
Secondo molti analisti la prudenza di Obama potrebbe essere un modo per usare la carta dello scudo nell’ambito di più ampi negoziati con Mosca, anche per fermare il progetto nucleare iraniano.