Oggi ci occupiamo di quel particolare ambito della fisiologia, troppo spesso trascurato dalla medicina ufficiale, chiamato equilibrio acido-base.
Occorre fare una precisa distinzione: un conto è la sensazione soggettiva di acidità di stomaco, tutt’altro conto è la condizione propria dei tessuti e difficilmente percepibile a livello di coscienza chiamata “acidosi”. Questa viene provocata da situazioni stressanti (come il freddo o il caldo, le arrabbiature, gli sforzi prolungati, le malattie sia acute che croniche…) e da squilibri alimentari, sempre più frequenti man mano che si perde la consuetudine della dieta mediterranea: un eccesso di zuccheri, alcol, proteine animali (di nuovo loro!) produce, come risultato metabolico finale, una quantità di radicali chimici dalle caratteristiche acide.
Ne risultano disturbate moltissime funzioni dell’organismo, e tra queste:

  • un’eccessiva attivazione del sistema nervoso
  •  un depauperamento delle scorte di calcio, che hanno caratteristiche alcalinizzanti - cioè opposte a quelle acidificanti - e che vengono bruciate dall’organismo (proprio come le Borse internazionali bruciano i miliardi quando sono attaccate dagli speculatori) nel tentativo di tamponare l’eccesso
  • un accumulo di scorie pericolose nelle articolazioni, nel fegato, in tutti i tessuti.

Nuovamente, partiamo dal presupposto filosofico - la decrescita sanitaria - che anima questa serie di articoli per cercare qualche immediata soluzione pratica:

mangiare cibi alcalinizzanti riduce FORTEMENTE il rischio di artrosi, osteoporosi, irritabilità nei bambini, malattie allergiche e respiratorie (acute e croniche), ipertensione, malattie metaboliche, e contribuisce a ridurre il danno quando la patologia sia già instaurata.
E che dire dell’irritabilità degli adulti? La decrescita e, più in generale, l’aspirazione alla felicità umana riceverebbe uno straordinario impulso se gli uomini politici, attraverso la dieta, riducessero l’intrinseca aggressività fino a… comunicare fra loro, invece di insultarsi. Ma naturalmente ne trarrebbero un immediato beneficio anche i partecipanti a riunioni condominiali, assemblee sindacali, compiti in classe e via dicendo!

Allora, prima di richiedere per il nostro malanno costose indagini sanitarie e cure farmacologiche quali cibi possiamo scegliere? Praticamente tutti quelli vegetali (comprese le proteine di cui già abbiamo parlato), freschi, di stagione, coltivati non lontano dalla nostra residenza.

Naturalmente esami e farmaci continueranno ad avere il loro importante - e a volte assolutamente fondamentale - ruolo anche dopo un adattamento dietetico, se la patologia da cui siamo affetti è veramente grave: NON si guarisce dal cancro soltanto con la dieta alcalinizzante! Ma anche uno sventurato confratello umano colpito dal cancro potrà migliorare - di un bel po’ - la propria qualità di vita grazie a questo semplice espediente. Per non parlare di tutti gli altri, affetti da patologie meno micidiali.

Mario Frusi, medico esperto in medicine complementari, referente per Cuneo dell’Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment)