Gli impianti di teleriscaldamento
di Lino Rossi - 11/03/2009
Gli impianti di teleriscaldamento alimentati da cogeneratori sono estremamente raccomandabili perché risolvono nel migliore dei modi il problema dello smaltimento dell’acqua calda che si ottiene inevitabilmente producendo energia elettrica; ben vengano i provvedimenti che orientano in questo senso lo sviluppo delle nostre città.C’è un principio delle termodinamica (1) che afferma l’impossibilità di trasformare tutta l’energia di un determinato combustibile in energia elettrica: in funzione di svariati parametri, dal 15 al 55% dell’energia complessiva diventa elettricità; una piccola parte inevitabilmente esce dalla canna fumaria; il resto ce lo ritroviamo sotto forma di acqua calda. Tutti i produttori di energia elettrica hanno il problema di smaltirla; addirittura per farlo devono andare incontro a spese, anche importanti, quali sistemi di pompaggio, filtri, torri evaporative, ecc., senza considerare i danni che questa acqua calda provoca all’ambiente, quali surriscaldamenti di fiumi, tratti di mare, ecc..
Un impianto di teleriscaldamento è un sistema a rete atto al trasporto ed alla consegna di energia termica prodotta in una o più centrali di produzione, destinata prevalentemente ad usi civili. È opportuno che siano realizzati se:
– assicurano un “servizio” al cittadino/cliente;– generano un risparmio energetico complessivo;– garantiscono un piano industriale che assicura una gestione economica sana e produttiva.Per ottemperare a tutti i requisiti, se si dispone solo di gas naturale come sorgente energetica, è necessario “cogenerare”, ovvero produrre contemporaneamente energia elettrica, da immettere sulla rete nazionale, ed energia termica, sotto forma di acqua calda, da trasportare ai cittadini serviti; sono proprio questi ultimi che, “consumando” l’acqua calda consentono la produzione dell’energia elettrica.
Lo sviluppo degli impianti di teleriscaldamento richiede incentivazioni perché:- richiedono forti investimenti per le reti;- lavorano in maniera non continuativa (prevalentemente nei periodi freddi).Essi sono:
1) l’imposta di consumo e l’addizionale regionale sul gas metano non si applicano quando viene usato per la produzione diretta o indiretta di energia elettrica;
2) i certificati verdi, che incentivano la produzione di energia elettrica mediante l’impiego cogenerativo abbinato al teleriscaldamento. L’incentivo è riconosciuto in base alla quota di energia termica cogenerata; esso è stato abrogato con la finanziaria 2007, ma sono stati salvaguardati i diritti acquisiti dagli impianti già attivi o in costruzione purché attivati entro il 31/12/2008;
3) i certificati bianchi, che incentivano il risparmio energetico;
4) altre forme.
Spesso si osservano forti proteste da parte dei cittadini quando sono obbligati ad allacciarsi a tali impianti. Il contendere consiste nelle tariffe applicate. A questo punto ci troviamo di fronte ad un bivio: fare i conti in tasca ai cittadini o farli in tasca alle società costruttrici e gestrici degli impianti di teleriscaldamento? Visto che è difficile immaginare che dei cittadini possano sopportare di tasca propria costi eccessivi per fruire di un impianto di teleriscaldamento, vediamo quanto paga per l'acqua calda sanitaria ed il riscaldamento un cittadino dotato di caldaia a gas naturale. Unità immobiliare piccola media grandecosto della caldaia 1.000,00 1.400,00 1.800,00 €vita della caldaia 20 20 20 anniinteressi 5,00 5,00 5,00 %onere mensile per ammortamento della caldaia 6,5384 9,1573 11,7691 €onere annuo per manutenzione ordinaria 90,00 90,00 90,00 €onere mensile per manutenzione ordinaria 7,7001 7,7001 7,7001 €onere per manutenzione straordinaria 250,00 300,00 400,00 €periodicità della manutenzione straordinaria 5 5 5 annionere mensile per manutenzione straordinaria 4,7051 5,6461 7,5282 €quota fissa mensile per allaccio gas 2,8000 2,8000 2,8000 €quota fissa mensile globale 21,7436 25,2999 29,7973 €aliquota IVA 20 20 20 %quota fissa mensile globale con IVA 26,0923 30,3599 35,7568 €costo di un mc standard di gas naturale 0,4892 0,4892 0,4892 €imposta di consumo 0,1710 0,1710 0,1710 €addizionale regionale 0,030987 0,030987 0,030987 €costo lordo di un mc di gas naturale 0,6912 0,6912 0,6912 €aliquota IVA 10 10 10 %costo lordo di un mc di gas naturale con IVA 0,7603 0,7603 0,7603 €rendimento della caldaia 90,00 90,00 90,00 %pci del gas naturale secondo UNI 10389 9,6 9,6 9,6 kWh/smccosto netto dell'energia prodotta 0,0800 0,0800 0,0800 €/kWhaliquota IVA 10 10 10 %costo netto dell'energia prodotta con IVA 0,0880 0,0880 0,0880 €/kWh consumo presunto di gas naturale 700 1.000 1400 smcspesa per il gas 532,21 760,30 1.064,42 €spese fisse 313,11 364,32 429,08 €spesa annua 845,32 1.124,62 1.493,50 €energia termica prodotta 6.048 8.640 12.096 kWhcosto lordo dell'energia termica prodotta 0,1398 0,1302 0,1235 €/kWhincidenza della caldaia, non compresa in bolletta 0,0451 0,0375 0,0321 €/kWhcosto lordo del gas, così come appare in bolletta 0,0947 0,0927 0,0913 €/kWh Si può concludere che un cittadino “normale”, dotato di caldaia a gas naturale, paga un kWh di acqua calda, con gli attuali costi del gas naturale, circa 12 – 14 centesimi di €, IVA ed imposte varie comprese, dei quali circa 9 – 10 c€ compaiono direttamente in bolletta, mentre circa 3-4 c€ sono legati alla caldaia, per ammortamento, manutenzione, ecc.. Affinché un cittadino accetti di buon grado di connettersi ad un impianto di teleriscaldamento bisognerebbe che il costo del kWh di acqua calda non superasse tali importi lordi; anzi, sarebbe opportuno che fosse inferiore, perché un cittadino libero di scegliere può optare per caldaie a condensazione, con i connessi sgravi fiscali, combustibili “alternativi”, quali pellet, ecc., geotermia, ecc.. Il parametro per un cittadino “teleriscaldato” è facilmente verificabile: si sommano gli importi lordi delle bollette di 12 mesi consecutivi, si dividono per i kWh (2) forniti nel medesimo periodo e si osserva il risultato; se è minore o uguale a 12-14 centesimi di euro, bene; se è maggiore o sensibilmente maggiore, è meglio fare attenzione: qualche sòla potrebbe esserci. Nel nostro paese in molte realtà avviene che il costo del kWh da impianti di teleriscaldamento è inferiore, anche sensibilmente, ai valori sopra riportati. Purtroppo avviene anche il contrario. Ci sono casi nei quali il costo lordo del kWh da teleriscaldamento è pagato 15, 16 ed anche 17 c€, nonostante che:1) non ci sia l'imposta di consumo e l'addizionale regionale;2) l'aliquota IVA sia sempre pari al 10% e mai al 20%. Si sottolinea che il sistema degli incentivi dovrebbe far sì che il costo del kWh da teleriscaldamento, al cittadino, costi meno di quanto paga un cittadino dotato di caldaia. Per fare i conti in tasca alle società costruttrici e gestrici degli impianti di teleriscaldamento è necessario conoscere una grande quantità di dati che non possono essere schematizzati in poche battute; ma sono perfettamente fattibili. Si può osservare che se esistono delle realtà che riescono a praticare prezzi “corretti” si può ritenere che in generale sia possibile coniugare sia gli interessi dei cittadini che delle società. Se così non fosse significherebbe che non ci sono le condizioni tecnico-economiche per realizzare l'impianto di teleriscaldamento. Ci sono anche casi anomali nei quali la società gestrice non si è fatta carico degli oneri legati alla costruzione (3), si è accaparrata gli incentivi pubblici e pratica ai cittadini prezzi ben superiori a quelli della parità con le caldaie; ma hanno ben poco a che fare con le tematiche proprie degli impianti di teleriscaldamento; trattasi di questioni giudiziarie. La latitanza della Politica, o la presenza della sola politica con la “p” minuscola, determina sempre mostri. Lino Rossi (1) Secondo principio della termodinamica - formulazione di Kelvin-Planck: è impossibile realizzare una trasformazione il cui unico risultato sia che tutto il calore assorbito da una sorgente omogenea sia interamente trasformato in lavoro.(2) Una megacaloria è pari a 1,16322 kWh.
(3) L'impianto di teleriscaldamento è compreso nelle opere di urbanizzazione e quindi è stato pagato dagli acquirenti delle varie unità immobiliari.