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La Fao, le piantagioni e la deforestazione

di Sergio Baffoni - 17/03/2009

Fonte: Salva le Foreste

La recente proposta da parte della Fao di
sovvenzionare le piantagioni come vettore di un
new deal ambientale, non è stata apprezzata dai
popoli indigeni e dalle associazioni
ambientaliste. "Le piantagioni non sono foreste -
ha commentato Sandy Gauntlett della Pacific
Indigenous Peoples Environment Coalition -
L'unica cosa che hanno in comune e' la presenza
di alberi. Una piantagione è un sistema agricolo
altamente uniforme, che solitamente sostituisce
le foreste, ecosistemi ricchi di biodiversità.
Malgrado ciò le grandi istituzioni come la Fao e
la Banca Mondiale continuano a definire le
piantagioni come foreste".

L'impatto delle piantagioni a monocoltura su
larga scala sull'ambiente e sulle comunità locali
sono documentati da tempo. Tra essi il dissesto
delle risorse idriche, il deterioramento dei
corsi d'acqua, l'inquinamento delle falde
acquifere e dell'atmosfera provocato da pesticidi
e fertilizzanti, l'espulsione di intere comunità
dalle proprio terre ancestrali, la violazione di
diritti umani, ambientali e sociali, soprattutto
ai danni delle donne, il deterioramento della
diversità culturale, la diffusione della
violenza, la perdita di biodiversità.

Friends of the Earth International e Global
Forest Coalition hanno richiesto alla Fao di
fermare la promozione delle piantagioni e
attivarsi invece per fermare la distruzione e il
degrado delle foreste. Circa il 70 per cento
della biodiversità terrestre vive nelle foreste,
che svolgono un ruolo essenziale nell'assicurare
rifugio, protezione, risorse e valori spirituali
a milioni di persone. La stessa Fao ammette che
la distruzione delle foreste procede al ritmo
allarmante di 13 milioni di ettari l'anno, ossia
non accenna a calare. E questo avviene anche a
causa dell'espansione delle piantagioni. Per
questo la Global Forest Coalition richiede ai
governi di proteggere le foreste, riconoscere i
diritti dei popoli indigeni e delle comunità di
foresta, combattere il taglio illegale e fermare
la conversione delle foreste naturali in
piantagioni.

Sempre col supporto di Friends of the Earth, il
World Rainforest Movement ha presentato alla Fao
diversi casi studio sull'effetto delle
piantagioni industriali, illustrati anche in
un video. Proprio in questi mesi le donne
nigeriane della riserva forestale di Iguóbazuwa
si oppongono alla creazione di una piantagione di
gomma nel cuore della foresta e nei campi
circostanti, da parte della multinazionale
francese Michelin. "La Michelin è arrivata con i
bulldozer e ha distrutto i miei campi - dice una
di loro - e sarebbero passati sul mio corpo se
avessi tentato di fermarli".  In Brasile
meridionale le piantagioni di eucalipto e pino
per la produzione di carta continuano a
minacciare l'ambiente e le comunità locali. I
giganti mondiali della carta come la scandinava
Stora Enso, o la brasiliana Aracruz, hanno creato
quello che i contadini locali chiamano un
"deserto verde". Anche qui, denunciano, i danni
ambientali, l'erosione del suolo e l'esaurimento
e gli scompensi alla rete idrica, sono
accompagnati da costanti violazioni dei diritti
umani, e da violenze sessuali. Diverso scenario,
stessi problemi in Papua Nuova Guinea, dove
l'espansione delle piantagioni di palma da olio
abbatte foreste millenarie abitate per secoli
dalle comunità native.

Le comunità di Malesia, Indonesia e Papua Nuova
Guinea tentano invano di arrestare la progressiva
espansione delle piantagioni di palma da olio e
dell'acacia per la carta. In Nigeria, Camerun,
Liberia, Swaziland e Sud Africa avanzano le
piantagioni di gomma, legno da cellulosa e palma
da olio. In  Brasile, Argentina, Cile, Ecuador e
Uruguay si espandono i deserti verdi di eucalipto
e pino, mentre Colombia e Venezuela vede ancora
l'espansione della palma da olio.

La nuova proposta di proteggere le foreste per
stabilizzare il clima globale, affermatasi
nell'ambito della convenzione di Kyoto (Reduced
Emissions from Deforestation in Developing
Countries - REDD) , rischia di divenire un
boomerang, qualora dovesse include tra le
"foreste" sovvenzionabili anche le piantagioni.

"Forests in a changing world" è il tema della
Settimana mondiale delle foreste, che si terrà
fino al 24 Marzo a Roma in occasione della
riunione del Comitato foreste della Fao che
discuterà di gestione sostenibile delle foreste e
presenterà il rapporto "Stato Mondiale delle
Foreste 2009".