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Le vittime di Madoff e le lettere dal crac

di Vittorio Zucconi - 25/03/2009

 
 
Sono stati rovinati dal finanziere imbroglione: Non possono più pagare il college ai figli, si sono ammalati. Ecco le storie dei truffati dal "diavolo" della finanza

"Madoff ha derubato i bambini paralizzati dell'Ospedale pediatrico di Blythdale a New York che oggi è senza fondi. Chiedo che la loro voce sia ascoltata in tribunale". Ascoltate le voci dei dannati nell'inferno del grande magliaro globale, Bernie Madoff. Arrivano a casse ogni giorno, recapitate al giudice Dennis Chin del tribunale di Manhattan che lo sta processando, le lettere delle vite che lui ha distrutto. È un coro tragico di un'umanità dolente che aveva affidato almeno 50 miliardi di risparmi, di speranze, di beneficenza, di futuro a un gioviale ladro che se li è intascati tutti.

"Vostro onore, vorrei venire a raccontarle come Madoff ha spazzato via l'esistenza di quattro generazioni, mio nonno reduce, mio padre, io, e i miei figli, ma non ho più neppure i soldi per pagarmi il biglietto d'aereo". È facile raccontare la storia di questo nipote di immigrati polacchi cresciuto nella comunità israelita di New York, che riuscì a portare via a "polli" ricchi e meno ricchi, in 49 anni di attività almeno un miliardo di dollari all'anno, promettendo profitti favolosi, del 25% all'anno sui loro risparmi. Li pagava con i soldi di altri truffati, in una piramide di carta costruita soltanto sul suo talento di iper magliaro, succhiando soldi a Pietro per pagare Paolo, fino a quando non ci furono più altri da spennare. Niente altro che una classica "catena di Ponzi", dal nome dell'italo americano che per primo la applicò a Boston negli anni '20, ma che Madoff aveva portato a vette sublimi. Rapinando Steven Spielberg come gli ospedali per bambini paralizzati, sinagoghe di Brooklyn ed ereditiere dell'East Side di Manhattan, bottegai e rabbini, cucine per i poveri e università.

Arrivò a fumarsi i risparmi del Nobel per la pace Elie Wiesel superstite di Auschwitz, in un parossismo cinico che ha prodotto la crudele battuta del comico televisivo Jay Leno: "Quando Hitler lo ha saputo, ha detto a Madoff, ehi, Bernie, adesso stai esagerando". Madoff come Hitler. Ma dietro i numeri, i miliardi, i castelli in Francia, e il fondo privato della moglie Ruth ci sono le voci, l'umanità che scrive al giudice Chin, lettere che il New York Times ha potuto pubblicare. Dalla California: "Sono una donna di 61 anni, sposata con un uomo di 70. Nel 2007 ho investito con Madoff tutti i 250 mila dollari dei nostri risparmi. Mio marito da allora ha avuto due ictus ed è paralizzato. Io non ho lavoro. Come vivremo?". Dalla Florida: "Dopo 45 anni di carriera come insegnante, avevo messo 225 mila dollari raschiati dal mio stipendio nel suo fondo, dopo averlo incontrato ed essermi fidata di lui. Non chiedo che di poterlo guardare negli occhi, per fargli vedere chi ha ucciso".

Persone colpevoli di null'altro che di avere creduto al micidiale "passaparola", al nome sussurrato nella caffetteria di una scuola, alla funzione del sabato in sinagoga, su un campo da golf, in un aereo fermo sulla pista, saldato spesso dalla comune appartenenza religiosa. "Mia madre è paralizzata dall'artrite e non può più permettersi gli anti-infiammatori dopo avere perduto tutto. Posso venire io in tribunale a testimoniare contro Madoff?". "Sono una madre single di 60 anni, che era riuscita a risparmiare 18 mila dollari per l'istruzione di mio figlio e ora l'ho dovuto mandare a lavorare perché non posso più neppure mantenerlo a casa". Era democratico, nelle sue truffe, il caro "Bernie". Accettava i 150 milioni (si dice) del creatore di E. T., Spielberg come i 50 milioni del fondo caritatevole della Yeshiva University di New York per gli studenti poveri, ma anche i 18 mila dollari della madre single di Brooklyn. La pecunia, soprattutto se rubata, non puzza.

"Le chiedo soltanto, Vostro Onore, di condannare Madoff a una cella solitaria per il resto della sua vita, solo con le voci di coloro che ha condannato a mort con le sue azioni". "Non posso mettere le mie lacrime su un foglio, ma posso dirti che sei un assassino, perché già due persone si sono suicidate per colpa tua, sei uno stupratore, perché hai violato l'intimità della nostra vita, sei un truffatore, perché hai rubato i sogni di un'intera generazione che su di te aveva contato per il proprio avvenire".

Nella misura gigantesca dell'imbroglio di quest'uomo di 70 anni già dichiarato colpevole di 11 reati, divenuto "un'arma di distruzione di massa", un distruttore di vite senza sparare un colpo, c'è appunto il senso di una "truffa generazionale", di una generazione devastata dalla avidità sua e della sua famiglia. "La moglie sapeva tutto! Andate a cercare i conti e i soldi della moglie!", grida uno dei "morti civili", sperando di recuperare almeno qualcosa dalle proprietà immobiliari e dal miliardo di dollari scoperto a nome della signora oltre mare. "Madoff è l'uomo più odiato d'America. Perseguitate le moglie, il fratello, i figli, i figli dei figli" invoca un uomo con accenti da maledizioni bibliche.

"Scrivo da Berlino e sono un pittore. I miei 300 mila euro, una vita, sono volati via con lui e sono meno soldi di quanto valga la gioielleria che la moglie indossa su una sola mano". Aveva filiali e uffici in Europa, Madoff, per spennare anche polli europei. Truffa generazionale, furto globale senza frontiere. Madoff ha fatto almeno 6 mila vittime.

"Mio padre ha 80 anni, non può più lavorare, non può pagare le tasse e le bollette sulla casa dove vive che sosteneva con il piano pensione gestito da Madoff e deve cercare di venderla in questo momento di crollo immobiliare". "Abbiamo perso 40 anni in 30 secondi, dopo avere investito 375 mila dollari, tutti i nostri risparmi in un fondo che apparteneva al suo gruppo. Saremo presto sfrattati, perché la nostra casa, qui in Florida, non si vende e non possiamo permetterci una casa di riposo. Anche pochi dollari recuperati, magari dai 50 milioni di dollari in contanti della moglie o dalle vendita del suoi chateau in Francia ci farebbero comodo, Vostro Onore". "E ora che cosa racconto ai miei figli, che il lavoro onesto non serve e che la truffa negli Usa paga?" si domanda un padre. "Sono la moglie del maggiore inglese William Foxton, pluridecorato della Seconda Guerra mondiale che aveva affidato la vecchiaia a Madoff. Mio marito si è ucciso". "Mandatelo a pulire i cessi in un parco divertimenti con una forchetta". "Vivo un incubo. Nel 2008 ho venduto l'impresa che avevo costruito per 35 anni e ho investito tutto con Madoff. Oggi ho 66 anni e non ho più nulla. Non posso, non riesco a crederci".

Ma dal coro delle anime innocenti dannate da Madoff e dalla loro credulità nei favolosi profitti promessi dal magliaro globale, secondo la logica necessaria del truffato che s'illude di comperare stoffe pregiate al prezzo di stracci, affiora la domanda che sta nel fondo di questa catastrofe pubblica, della quale il rotondetto, giovale "Bernie", frequentatore assiduo di camere ardenti, bar mitzah, battesimi (il truffatore non è mai fondamentalista) cresime, cerimonie di laurea presso le università che mandava in rovina intascando i loro fondi, è soltanto il "cartoon" più ignobile. "Perché?" chiede un derubato dal Minnesota. "Come è potuto accadere che per decenni quest'uomo, che molti sospettavano di truffa in denunce inviate alle autorità di Borsa, alla Procura, alla Fed, che era diventato presidente del Nasdaq, la borsa delle aziende tecnologiche, che pagava pure le tasse, abbia potuto farla franca fino al 2008 e al crollo della bolla speculativa? Il governo non ha fatto il suo dovere". Perché?