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Rompete le fila, la crisi è finita

di Giovanni Petrosillo - 30/03/2009

  
 
Tranquilli, la crisi in Italia è già finita. Il peggio è passato. I segnali che annunciano una primavera di rinascita, secondo gli esperti, unanimemente ottimisti sull’andamento del nostro sistema economico, sono inequivocabili:

1. fluidificazione del credito da parte delle banche
2. aumento delle vendite da parte della FIAT
3. emissioni di nuovi bond da parte delle imprese


Tutto lascia (loro) credere che la tempesta sia ormai alle spalle, è bastato rimettere in moto la “fiducia” dei soggetti economici perché il futuro della nazione tornasse a splendere all’orizzonte, mentre negli altri paesi le tinte fosche e le preoccupazioni aumentano inesorabilmente.

I prodromi della ripresa vengono proprio da quelle banche e imprese che sembravano più colpite dalla debacle finanziaria mondiale.

I Tremonti-bond si sono dimostrati, prima ancora di essere stati sottoscritti dagli Istituti di credito interessati, un vero toccasana; ecoincentivi e rottamazione hanno fatto fare un balzo alle vendite della Fiat che ora annuncia di voler rivedere i programmi sulla cassa integrazione; le PMI, invece, grazie alla loro struttura dimensionale, non hanno mai sentito veramente i morsi della crisi economica in atto.

Niente paura concittadini! Anche Profumo e Bazoli, rispettivamente Ad di Unicredit e Presidente di IntesaSanPaolo, ribadiscono impettiti che gli indici economici si stanno incanalando su binari di risalita.

Sbocciano i fiori della ripresa economica, per lo meno a livello “macro”. Ed, allora, segnatevi anche questi nomi di grandi vaticinatori del roseo avvenire italico e mondiale. Il primo è Mario Spreafico, direttore investimenti di Citi, il quale dice chiaramente «Il peggio sembra alle spalle. Tutti i provvedimenti adottati tra Europa e Stati Uniti negli ultimi due mesi stanno dando i loro effetti. Si nota, in particolare, un ritorno all’equilibrio nel mondo del credito, con un segnale importante: ha ripreso a muoversi il mercato interbancario. Inoltre, molti capitali che si erano rifugiati sul mercato dei titoli statali alla ricerca dei rendimenti meno rischiosi, oggi si riaffacciano sul mercato dei corporate bond, mostrando così un atteggiamento di maggior fiducia. Sui bond si registrano emissioni record: e che le aziende riprendano a finanziarsi sul mercato, tramite obbligazioni, è un altro segnale positivo».

Il secondo è Carlo Maria Mascheroni, ad di Investitori sgr, che così si esprime : «Le quotazioni di Borsa sono rasate al suolo e quindi la possibilità di recuperare c’è. È arduo ricostruire dalle macerie, ma almeno si può mettere nelle valutazioni. Le opportunità sono notevoli».

E l’ottimismo si spande incontenibile anche in virtù delle aspettative riposte nel prossimo G20 di giovedì a Londra. I decisori mondiali proporranno, dalla capitale inglese, nuove regole per la stabilizzazione dei mercati e per uscire definitivamente dall’attuale disastro sistemico. Come? Ma è chiaro, con l’ottimismo e qualche tocco di bacchetta magica!