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Dall’economia del Denaro all’economia del Donare

di Pierluigi Paoletti - 01/04/2009



 

Guardate come cambia il significato di una parola invertendo solamente il posto a due
vocali, la E e la O della parola DENARO
Cambia tutto, cambia il mondo.
Da un’economia che sul DENARO ha fondato da millenni il suo potere, caricandolo di
significati di sopraffazione, egoismo, avidità, schiavitù, si può passare solo attraverso questo
semplice spostamento, nella economia del DONARE dove ciascuno fa un piccolo passo
indietro e mette l’IO dietro al NOI. Dove un piccolo dono rende florida e abbondante una
comunità.
Ci piace parlare di comunità e non di economia perché la comunità è l’insieme delle persone
e non è spersonalizzante e fredda come i termini economia, mercato ecc.
Sul DENARO si è fondato l’impero del vitello d’oro che così tanto fece arrabbiare il buon
Mosè quando scese dal Sinai.
Intendiamoci il denaro in sé non è una cosa cattiva, è un semplice strumento come tanti altri,
ma aggiungendoci il debito alla sua immissione nella comunità, diventa facilmente un
enorme strumento di potere per il creditore e quindi di sopraffazione, di distruzione, uno
strumentoche dispensa carenza e povertà e trasforma le persone rendendole violente e
aggressive rubandogli l’anima
http://www.centrofondi.it/report/Report_Centrofondi_2008_nov_2.pdf
e questo fu sicuramente il motivo che fece arrabbiare così tanto sia Mosè che Gesù nel
tempio che se la prese con i cambiavalute, o che fece proibire il prestito con interesse nel
Corano.
Chi come noi analizza il mondo economico e monetario lo sa bene, questa è l’economia che
trasforma l’essere umano di solito docile e sociale in un essere avido, pauroso, triste, che
vede il futuro e la vita come una sofferenza continua e tutto questo, solo aggiungendo un
piccolissimo tasso di interesse al meccanismo di creazione monetaria.
Fare il passaggio dall’economia della distruzione (Denaro creato con tasso interesse)
all’economia del Donare è fare “salto quantico” che richiede un’adeguata grammatica
logica.
Se il Denaro basato sull’indebitamento ti domanda sempre il perché fai una cosa e quanto ci
guadagni, al contrario lo scambio basato sul Donare è un atto di rinuncia, incomprensibile
nel mondo del Denaro, che non chiede il perché e quale sarà il ritorno di questa azione, ma
vede le cose con un’ottica più ampia e sa che dal suo piccolo atto di rinuncia tutta la
comunità sociale ed economica potrà trarre giovamento.
Attraverso questo passaggio logico si arriva a capire la filosofia che sta alla base del
progetto di ArcipelagoŠCEC
www.arcipelagoscec.org . La Šolidarietà ChE Cammina è una
rinuncia (Donare) fatta dal partecipante al circuito che offre un bene od un servizio ad una
percentuale del prezzo in euro (Denaro). Lo ŠCEC non è altro quindi che il simbolo e la
rappresentazione grafica di questo atto, una sorta di attestato che permette a chi lo fa
circolare di far vedere che partecipa attivamente all’economia del Donare.
Lo ŠCEC quindi non rappresenta che un metro della Šolidarietà ChE Circola in una
comunità che ha scelto di rinunciare ad una % del prezzo pagato con il Denaro.
Ha quindi valore lo ŠCEC?
Per noi ha un valore immenso, ma non nel senso che gli attribuiamo nella economia del
Denaro. Di per sé non è altro che un pezzo di carta colorato che testimonia lo scambio di atti
di liberalità che i partecipanti ad un circuito, locale, regionale, nazionale o perché no, anche
internazionale, si sono promessi di fare reciprocamente.
Non ha valore, non è convertibile in denaro, chi ha ricevuto ŠCEC ha solo la promessa non
la garanzia che potrà ricevere dal circuito questo Dono ed a lui starà cercare e trovare chi
potrà scambiarsi la Šolidarietà e questo si concretizza e si rinnova ad ogni nuova rinuncia.
Lo ŠCEC trascende anche il concetto stesso di moneta intesa nel senso dell’economia del
Denaro non portandosi dietro il concetto di valore.
Maggiore è la quantità di ŠCEC in circolazione e maggiore è la fiducia e la ricchezza che
passa di mano in una comunità. Se vogliamo l’azione dell’economia del Donare condiziona
anche quella del Denaro.
Come?
Facendo rimanere e circolare il Denaro all’interno della comunità che adotta anche il
Donare.
Secondo noi la Šolidarietà si può anche Contare perché è un’entità numeraria che al
contrario dell’economia del Denaro non perde valore, non si svaluta, non si inflaziona.
Per questo infatti abbiamo creato il ContoŠCEC che non è altro che una contabilità della
Šolidarietà ChE Circola tra gli aderenti, quanta è disponibile e quanta ognuno ne ha. Una
sorta di pallottoliere virtuale che aiuta a far lavorare insieme le due economie, quella del
Denaro e quella del Donare, nell’attesa che dal Denaro venga tolto quel virus, quella
malattia distruttiva che si chiama indebitamento e che possa tornare quindi ad essere solo
uno strumento neutro di misura del valore. In quel momento la funzione di misurare anche
la Šolidarietà svanirà perché non ci saranno più gli atteggiamenti tipici dell’economia del
Denaro collegato all’indebitamento (avidità, paura, egoismo, sopraffazione ecc.).
ArcipelagoŠCEC distribuendo alle persone, famiglie, pensionati gli ŠCEC è come se
anticipa la Šolidarietà che si materializzerà ogni qualvolta chi offre servizi, vende una
merce, produce un bene accetterà questi biglietti di carta per una % del prezzo in euro
tenendo fede alla promessa fatta quando è entrato nel circuito della Šolidarietà ChE
Cammina.
Sull’aspetto fiscale per noi non ci sono dubbi:
si può tassare la Šolidarietà, un Dono, una rinuncia? Ovviamente no.
Facciamo circolare la Šolidarietà, associamoci e facciamo associare i nostri amici al circuito
di ArcipelagoŠCEC. Facciamo rete fra coloro che hanno una visione del mondo che non si
ferma al puro business, scambiamoci reciprocamente un atto d’amore rappresentato dallo
ŠCEC. Una piccola azione che cambia il mondo, senza sforzo.
That’s all folks