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Il G20? Meglio farsi l'orto

di Benedetta Aledda - 03/04/2009

 
 
«Sono molto scettica, perché, se ci fossero state la volontà e le basi per un accordo, ne avremmo avuto almeno le linee generali. Qui, invece, ognuno continua a dire una cosa diversa». Così Loretta Napoleoni, autrice di "Economia canaglia", valuta l'incontro fra i 20 stati in corso nella capitale britannica.

Di cosa si parla al G20 di Londra?

Gli argomenti sono tantissimi, vanno dalla riforma del sistema finanziario, all'abolizione dei paradisi fiscali occidentali (in America e in Europa), sino all'accordo su una strategia comune per risanare l'economia mondiale. Direi che c'è un po' troppa carne al fuoco perché si possa arrivare a un accordo. Penso che si discuterà di questi temi, si metteranno sulla bilancia le diverse proposte, ma non credo che si raggiungerà un accordo.

E' difficile pensare che si possano trovare soluzioni globali alla crisi economica e finanziaria, quando alcuni paesi, come Stati Uniti e Regno Unito, hanno già scelto strade differenti per uscirne. Perché, allora, si fa lo stesso una riunione come questa?

Prima di tutto è un appuntamento che è stato fissato mesi fa. Poi è una decisione presa da Gordon Brown, che si trova in grosse difficoltà, per cercare di rilanciare la propria candidatura alle prossime elezioni politiche. Per affrontare i prossimi nove mesi, il premier britannico ha scelto di porsi in questa posizione di preminenza a livello internazionale quale organizzatore del G20. E' chiaro che, in realtà, i problemi del mondo e della più grossa crisi economica dai tempi della Grande depressione non si possono risolvere in un fine settimana. Credo che Londra sia il primo passo verso una serie di incontri e di accordi che dovrebbero risanare il sistema economico, ma credo che la volontà di lavorare insieme non ci sia, perché gli interessi degli europei sono diversi da quelli americani, gli interessi cinesi sono diversi da quelli occidentali, e così via.

Si profila uno scenario in cui si stanno consolidando nuovi nuclei di potere?

Sì, secondo me quello che si prospetta è un nuovo assetto mondiale in cui vedremo la leadership americana scemare sempre di più e, allo stesso tempo, vedremo concretizzarsi un'alternativa. E' un processo iniziato sei mesi fa e che molto probabilmente finirà fra diversi anni. Direi che siamo all'inizio di un nuovo ordine economico che però dovrà passare attraverso un grande disordine per ristrutturarsi.

Allora il G8 che ci sarà in Italia quest'estate, a La Maddalena, sarà un appuntamento marginale, rispetto a questo scenario?

Vedremo quello che succederà a luglio, ma credo che il G8 diventerà sempre di più un incontro per raggiungere il consenso tra i paesi industrializzati sulle strategie da portare avanti all'interno del G20. E' quest'ultimo, ormai, il luogo istituzionalizzato per discutere dell'economia mondiale. Su questo G20 sono molto scettica, perché, se ci fossero state la volontà e le basi per un accordo, ne avremmo avuto almeno le linee generali. Qui, invece, ognuno continua a dire una cosa diversa.

Nel frattempo, lei continua a consigliare di farsi l'orto?

Sì, assolutamente, oggi più che mai. Ha visto, anche la firt lady sta facendosi l'orto: se lo fanno alla Casa Bianca, lo dovremmo fare pure noi.