Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Benvenuti nel paese del Socialismo reale?

Benvenuti nel paese del Socialismo reale?

di Pietro Cambi - 28/04/2009

 
 
Questa è grossa davvero.

Negli USA, tentano, in grande, l'esperimento che in piccolissima scala è stato tentato altrove*, ad esempio in Italia con lo stabilimento della birra Pedavena.

La Chrysler diventa, in pratica, una Cooperativa.

Gli operai (ad essere esatti il sindacato di categoria) entreranno, se l'accordo andrà in porto, come capitale DI MAGGIORANZA nell'azienda.

Nel mio piccolo avevo quasi convinto, tramite conoscente rappresentante sindacale, a tentare la stessa cosa all'Electrolux, stabilmento dell'hinterland Fiorentino salvato poi "in corner" almeno sulla carta, dalla promessa di produrre (rectius: assemblare) pannelli fotovoltaici. Ma i dipendenti rigettarono qualunque proposta del genere sulla base del concetto, scarsamente adatto ai tempi, devo dire, che "io ho bisogno di uno stipendio garantito tutti i mesi".

Ovviamente di garantito non c'e' proprio nulla e non è difficile capire che dietro il presunto accordo ed impegno della proprietà c'e' solo un prender tempo, sperando di ottenere, nel frattempo, ulteriori aiuti pubblici, mettendo sul piatto della bilancia qualche centinaio di licenziamenti

Sto parlando dell'Electrolux, sia chiaro, ma questo vale, in qualche misura, anche per Chrysler.

Ma allora perchè gli operai hanno reagito in modo tanto diverso?

A parte le ovvie differenze culturali, il motivo principale è che, in caso di fallimenti, gli operai Chrysler si giocano, in un colpo solo, sia lo stipendio che le pensioni, che, essendo private, sono gestite dalla finanziaria del gruppo (lo stesso vale, più o meno, anche per GM e Ford). In Italia, lo sappiamo, le pensioni sono garantite (per ora) dallo Stato.

Il coraggio della disperazione, quindi?

In buona parte certamente si.

Eppure non si può non ammirare coloro che hanno il coraggio di guardare la bestia negli occhi e di prendere, comunque vada, in mano il proprio destino. Questo vale per gli operai Chrysler ma anche per la società americana, che ha enormi difetti ma non quello di non avere il coraggio di affrontare i cambiamenti, anche enormi, quando si convince che servano davvero.

In ogni caso, anche dal punto di vista economico e sociale è davvero uno spartiacque. Semplicemente non ci sono precedenti di questa dimensione.

Che, incredibile dictu et incredibile visu, gli Stati Uniti D'America, si accingano a diventare, in qualche misura un paese dove si tentano esperimenti di moderno e redivivo Socialismo Reale?

Ovviamente no, direbbe qualunque economista. Gli storici ed i sociologi, invece, conoscendo come siano a volte delicati gli equilibri culturali e sociali non ci metterebbero la mano sul fuoco. Qualcosa sta cambiando e non solo in America.

Da noi, passato il terremoto ed avviata la "ricostruzione" (virgolette d'obbligo) ci balocchiamo con le solite infime fregnacce, referendum costituzionali et quisquilie varie.

Sarà per il senso di nausea che tutto questo zin-zin nazional-popolare mi provoca che sono stato lontano una settimana buona dai media e che ho mancato completamente la notizia dell'influenza suina. Meno male che c'e' Deb.




* conto sulla Deb per una opportuna disamina di questo "altrove".