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SCEC: l’alternativa alla crisi

di Francesco Bevilacqua - 29/04/2009

Vi proponiamo la prima parte della nostra intervista a Giovanni Lollo. Il presidente di Arcipelago Veneto, dopo una descrizione del sistema macroeconomico e della sua attuale crisi, ci illustra gli scopi e le caratteristiche dello SCEC.


 

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Giovanni Lollo, presidente di Arcipelago Veneto, ci illustra gli scopi e le caratteristiche dello SCEC
Dopo il resoconto dell’evento che ha ufficialmente battezzato la nascita di Arcipelago Veneto e una prima infarinatura su questa interessante iniziativa, proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta dello SCEC – Sconto ChE Cammina con un’ampia intervista a Giovanni Lollo, presidente di Arcipelago Veneto, con cui abbiamo approfondito alcuni aspetti di questa realtà economica alternativa in rapida e decisa espansione.

 

 

Rispetto alla situazione macroeconomica, lo SCEC ha una finalità ed un effetto ben precisi: aiutare e implementare l’economia locale. Come avviene questo nella pratica?

 

Per rispondere adeguatamente a questa domanda occorre ridefinire la situazione macroeconomica attuale utilizzando strumenti nuovi, dato che, se lo facessimo con gli strumenti e le conoscenze “ufficiali”, potremmo scrivere un'intera enciclopedia senza aggiungere nulla di nuovo all’argomento.

Dobbiamo usare un nuovo paradigma. Dobbiamo ridefinire il mezzo utilizzato per misurare i beni e i servizi scambiati nell’attività economica.

Oggi, tutti i beni e servizi (pane, carburante, imposte, tasse, consulenze, brevetti, medicine, istruzione, ecc.) sono scambiati e misurati con l’utilizzo dello strumento moneta, la quale viene emessa in esclusiva da un ente ben preciso (banca centrale, BCE, FED, ecc.) e sul possesso della quale si calcola un “interesse” proporzionale alla durata del possesso (attivo o passivo) dello strumento “moneta”. Tale sistema ha portato nei secoli al verificarsi di cicli di espansione e di crollo di interi sistemi economici (paesi e continenti interi), fino ad arrivare alla crisi attuale che si prefigura come la più vasta e profonda che si sia mai verificata nella storia conosciuta.

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"L'illusione falsa che la moneta sia ricchezza ci sta portando alla rovina e non riusciamo a comprenderne il motivo"Inoltre, tale impostazione ci ha portato a illuderci che lo strumento moneta sia sinonimo di ricchezza, dato che l'interesse applicato alla capitalizzazione della moneta induce una convinzione di valore nell'azione di accumulo di moneta. Tanta più moneta accumulo, tanto maggiore sarà il valore degli interessi attivi che io accumulo, tanto più aumenterà il mio capitale e tanto più sfrutto il meccanismo di capitalizzazione degli interessi (interessi su interessi, detto anche usura).

 

Questa illusione è la vera causa della crisi in cui stiamo precipitando.

L'illusione falsa che la moneta sia ricchezza ci sta portando alla rovina e non riusciamo a comprenderne il motivo.

La crisi, di cui abbiamo visto solo l'inizio, è stata accelerata negli ultimi anni da una serie di “liberalizzazioni” delle normative valutarie internazionali che hanno permesso un enorme sviluppo di aziende multinazionali che hanno raggiunto, in diversi casi, volumi di fatturato superiori a quello del PIL del Paese in cui hanno sede e che hanno ottenuto, di fatto, il monopolio nel settore in cui operano (bancario, energetico, farmaceutico, alimentare, servizi, ecc.). Tutto ciò a danno delle piccole e medie imprese locali che si vedono costrette a chiudere o ad essere “assorbite” dalla grande azienda sovranazionale.

Lo SCEC - Solidarietà ChE Cammina, si prefigge lo scopo di risolvere e superare i difetti dello strumento econometrico moneta, utilizzandone solo gli aspetti virtuosi. In particolare:

a) Lo SCEC non è una moneta, è un abbuono spendibile assieme alla moneta avente corso legale nel paese.

b) Non esiste esclusiva nella sua emissione; lo SCEC è di proprietà della comunità che ha stabilito liberamente di adottarlo.

c) Non si applica nessuna forma di interesse (attivo o passivo) sul possesso di SCEC.

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Lo SCEC ha la capacità di spostare la ricchezza dal globale al localeInoltre, lo SCEC, come abbuono per lo scambio di beni e servizi, può essere accettato solo da aziende e professionisti locali iscritti all'Associazione Arcipelago SCEC che, così facendo, contribuiscono a rivitalizzare l'economia e le filiere produttive locali. L'artigiano, il professionista, il negoziante scambiano gli SCEC che hanno ricevuto dai propri clienti con i fornitori locali, chiudendo la filiera all'interno della comunità locale.

 

Questo semplice meccanismo permette agli imprenditori aderenti ad Arcipelago SCEC di aumentare il numero dei loro clienti che torneranno a servirsi presso il negozio o l'artigiano sottocasa, anziché presso i grandi centri commerciali. In maniera apparentemente paradossale, il loro fatturato complessivo aumenta anche se si è accordato un abbuono sui beni e servizi forniti.

 

Oggi ci troviamo in una condizione di profonda crisi, nel corso di una vera e propria recessione che è stata causata o quanto meno amplificata dal carattere globale e delocalizzato dell’economia. Grazie alla sua capacità di spostare la ricchezza dal globale al locale, lo SCEC può essere una risposta alla crisi e, in prospettiva futura, un solido pilastro su cui costruire un sistema economico sostenibile?

 

Noi pensiamo che sia esattamente così e ci crediamo talmente tanto che abbiamo deciso di mettere tutta la nostra capacità, le nostre esperienze e le nostre conoscenze gratuitamente a disposizione del Progetto SCEC. Nel gruppo di persone che si dedicano gratuitamente a portare avanti il progetto ci sono economisti, consulenti finanziari, avvocati, programmatori e imprenditori che hanno compreso l’enorme importanza di sviluppare e far conoscere a tutti quali sono la basi su cui poggia lo SCEC – Solidarietà ChE Cammina.

Abbiamo brevemente accennato a quali sono le vere cause della crisi globalizzata in cui stiamo precipitando e di cui si vedono solo i primi segnali. Ben altro sta arrivando all'orizzonte e noi lo spieghiamo nelle nostre “Serate SCEC”, ma vale la pena sottolineare ancora alcuni particolari:

a) esclusiva di emissione;

b) interesse-usura sulla capitalizzazione (attiva e passiva) di moneta.

Questi due aspetti sono comuni a tutte le monete a corso forzoso adottate per legge da tutti i Paesi del mondo.

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La prerogativa fondamentale dello SCEC è quella di essere un abbuono liberamente scelto dalle persone e non imposto per legge
La prerogativa fondamentale dello SCEC è quella di essere un abbuono liberamente scelto dalle persone e non imposto per legge; quando lo spendiamo, ci dà una sensazione di libertà e di gioia difficilmente descrivibile a parole. Personalmente, la prima volta che ho speso degli SCEC, ho provato una sensazione bellissima, di leggerezza, di libertà che non avevo mai provato prima. Con il tempo pensavo che questa sensazione sarebbe passata, pensavo che mi sarei semplicemente abituato, ma non è stato assolutamente così!!! Dopo sei mesi che utilizzo gli SCEC nei miei acquisti, invece di diminuire, la felicità di potere far circolare gli SCEC è aumentata!!!

 

In realtà siamo coscienti che, prima ancora di utilizzare lo strumento SCEC – Solidarietà ChE Cammina, è indispensabile che si comprendano realmente e si mettano in pratica i principi su cui esso si basa:

a) proprietà condivisa in modo paritario dello strumento SCEC (lo SCEC è tuo, mio, è di tutti);

b) abbondanza (di SCEC ne stampiamo quanti ne servono a tutti coloro che scelgono di utilizzarlo).

In questo modo l'illusione millenaria di potersi arricchire di moneta svanirà e torneremo a essere consapevoli che la vera ricchezza è il lavoro, la creatività e che non siamo mai stati ricchi come oggi!!!

L'unico sistema sostenibile è quello che si basa sulla vera ricchezza (lavoro e creatività) e non c'è altro modo per poterlo realizzare se non attraverso il ritornare a essere consapevoli di ciò, uscendo finalmente dall'illusione nella quale ci hanno tenuti prigionieri finora.