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E' tutto un raggiro

di Giovanni Petrosillo - 11/05/2009

 

Gli stress-test ai quali sono state sottoposte le principali banche Usa sono solo una grande trovata propagandistica finalizzata a tacitare i malumori della pubblica opinione americana. Quest’ultima è stata frodata due volte, innanzitutto quando ha visto volatilizzarsi i propri risparmi a causa di investimenti spericolati, ma presentati dalle banche come sicuri e senza rischi, in secondo luogo, quando l’amministrazione americana ha elargito denaro pubblico a go-go alle stesse, senza approntare un nuovo sistema di regole e senza alcuna pretesa di mettere effettivamente le mani nei bilanci di queste.

Del resto, se il Presidente Usa Obama si affida ad un uomo della finanza come Geithner per il “cambio di rotta” la puzza di bruciato diviene addirittura asfissiante.

Lo stesso Geithner, infatti, si è precipitato a dichiarare che gli istituti finanziari americani sono in buona salute e non hanno bisogno di ricapitalizzazioni. L’impavido Ministro del Tesoro dovrebbe spiegare allora, e non solo agli americani, da cosa dipende la fibrillazione finanziaria di questi mesi che va assumendo sempre di più le caratteristiche di un terremoto. E’ chiaro che alla notizia della positività degli stress-test i mercati hanno reagito con grandi rialzi. Tutto ciò, ovviamente, non perché la situazione sia effettivamente migliorata ma solo in quanto, a Wall Street, si va prepotentemente diffondendo l’idea che l’impunità della casta finanziaria non sarà violata.

Stress-test truccato dalla Fed e da Geithner, ecco la prova di M. Foa

 

Il Wall Street Journal in questo articolo conferma l’inattendibilità dello stress-test. I parametri adottati da Fed e Tesoro erano molto accomodanti eppure hanno prodotto inizialmente risultati sconfortanti. Ad esempio Citigroup avrebbe dovuto ricapitalizzare per 35 miliardi, non per 5,5; Bank ofAmerica per 50 non per 33,9, e così via.


Non appena conosciuti i risultati, le banche hanno esercitato pressioni furiose su Geithner (il loro uomo) e il capo della Fed Bernanke e miracolosamente sono riusciti a convincerli ad ammorbidire il rapporto. Tutto questo mentre gli spin doctor preparavano sapientemente i media e ovviamente la Borsa, passando dritte rassicuranti. Tra l’altro: il Financial Times ha scoperto una clausola, ovviamente segreta, secondo cui se fra tre mesi i mercati saranno migliorati, le banche saranno esonerate dall’obbligo di aumentare il capitale. Dunque saranno libere di speculare di nuovo senza coperture adeguate.

Una manipolazione e un inganno: sì, c’è proprio da festeggiare…