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N.A.T.O. contro Eurussia

di Romolo Gobbi - 20/05/2009


L'ultimo numero della rivista Limes è intitolato: "Eurussia il nostro futuro?". "Limes" è la più ricca e famosa rivista di geopolitica italiana, appartenente al gruppo editoriale de "L'Espresso", supportata da gran parte dell'establishment politico italiano, da destra a sinistra: da Furio Colombo, ex direttore de l'Unità, a Enrico Letta, a Romano Prodi, a Giulio Tremonti.
Nel fascicolo appena uscito si sostiene l'alleanza tra la Russia e l'Europa, in contrapposizione all'asse USA-Cina, per l'egemonia globale.
A parte alcuni dati iniziali di confronto tra i due blocchi (PIL euro-russo 20.607.000. v.s. PIL USA-cinese 18.552.000 milioni di dollari), il discorso sviluppato è pura futurologia e non tiene conto né della storia , né della situazione politica globale.
L'alleanza euro-russa ha come base la dipendenza della Comunità europea dal gas russo, in media per un 25%, mentre per la Germania raggiunge quasi un terzo del fabbisogno. Oltre a questo condizionamento economico, la politica europea è molto più sensibile alle pressioni americane, che sono storicamente anti-russe; infatti, mentre ufficialmente si dichiara superato il clima della guerra fredda, tutti gli atti della politica USA sono contrari, se non ostili, agli interessi russi.
La stessa sopravvivenza della N.A.T.O. è di fatto ostile alla Russia, tanto più per il sistematico allargamento ad est dell'Alleanza Atlantica, che era stato escluso dagli accordi del novembre 1990, che portarono alla fine del patto di Varsavia. Inoltre, la N.A.T.O. nel 2000 è stata trasformata, da alleanza difensiva, in braccio armato offensivo contro la Serbia, che non aveva attaccato nessun membro dell'Alleanza Atlantica, ma aveva come unica colpa quella di essere alleata della Russia e quindi nemica degli USA. Che la rivista Limes non veda questa contraddizione, è spiegato dall'atteggiamento generale della sinistra italiana, che, per bocca del suo ex presidente del consiglio, Massimo D'Alema (che approvò l'attacco alla Serbia e mise a disposizione le basi della N.A.T.O. per i criminali bombardamenti), che ancora oggi sostiene: "C'è la necessità di proseguire nell'allargamento graduale, che non appaia però una minaccia verso il nostro vicino ad oriente".
Così, l'Ammiraglio Gianpaolo di Paola, già presidente del Comitato militare della N.A.T.O., nonché capo di stato maggiore della difesa, sostiene su Limes la compatibilità di un'alleanza con la Russia e la politica di allargamento della N.A.T.O. ad est.
L'ipocrisia nei confronti della Russia è ancor più vasta se pensiamo che l'amministrazione Obama ha come capo del Dipartimento di Stato Hillay Clinton, e che le persone che lo compongono sono "tra coloro che iniziarono negli anni '90 la marcia della N.A.T.O. verso est, verso i confini della Federazione Russa" (Limes, pag 213).
Obama, poi, ha esplicitamente condizionato la ripresa dei rapporti con la Russia ad un ripensamento sulla guerra in Georgia dell'estate 2008, ma, contemporaneamente, ha approvato le manovre N.A.T.O. nella stessa Georgia.
Dunque, è pura fantasia pensare ad un'Eurussia e contemporaneamente restare nella N.A.T.O.; Certamente, la sinistra italiana ha dimenticato, tra le altre, una delle sue parole d'ordine di una volta: "Fuori l'Italia dalla N.A.T.O."