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Aiuto mamma, ci tolgono la libertà!

di Massimo Mazzucco - 15/06/2009



Da Beppe Grillo a Punto Informatico, corre sulla rete l’ “allarme
censura”, scatenato da una proposta di legge che metterebbe in pericolo,
secondo alcuni, “l’intera blogosfera”.

Ecco cosa scrive in proposito Punto Informatico: “[…] per effetto
dell'approvazione del maxi-emendamento presentato dal Governo sta per
diventare legge l'idea di obbligare tutti "i gestori di siti
informatici" a procedere, entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica
di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto
pubblicato. Non dar corso tempestivamente all'eventuale richiesta di
rettifica potrà costare molto caro a blogger, gestori di newsgroup,
piattaforme di condivisione di contenuti e a chiunque possa rientrare
nella vaga, generica e assai poco significativa definizione di "gestore
di sito informatico": la disposizione di legge, infatti, prevede, in tal
caso, una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire. Tanto per esser
chiari e sicuri di evitare fraintendimenti quello che accadrà
all'indomani dell'entrata in vigore della nuova legge è che chiunque
potrà inviare una mail a un blogger, a Google in relazione ai video
pubblicati su YouTube, a Facebook o MySpace o, piuttosto al gestore di
qualsiasi newsgroup o bacheca elettronica amatoriale o professionale che
sia, chiedendo di pubblicare una rettifica in testo, video o podcast a
seconda della modalità di diffusione della notizia da rettificare.”

Ancora più catastrofico il blog di Beppegrillo: “Il disegno di legge
sulle intercettazioni può far chiudere la Rete. [..] La Rete è lo
strumento, lo spazio, il media che ha permesso a milioni di italiani di
credere a un cambiamento democratico. Di illudersi di essere cittadini e
non sudditi. Senza la Rete, con le televisioni e gran parte dei giornali
in mano allo psiconano e ai suoi amici piduisti e mafiosi questo Paese
si avvia verso una dittattura senza controllo e dagli esiti sociali
imprevedibili. […] Se passa [la legge], sarà la morte della blogosfera
italiana.”

La prima cosa che viene da dire è che forse sarebbe il caso di diventare
adulti, e di smetterla di gridare al lupo in questo modo generico e
infantile, che non può certo produrre nulla di utile.

A chi lo gridiamo infatti questo pericolo? A noi stessi? Cosa facciamo,
io urlo “bastardi”, tu urli “governo ladro”, e la cosa finisce lì?

Perchè a qualcuno questo piacerebbe molto, non dimentichiamolo: ammesso
e non concesso che il pericolo sia reale, ....

.... urlare in modo isterico ma improduttivo è proprio la reazione in
cui spera chi non ama la rete: loro urlano, io gli levo la spina, e
saichecazzomenefrega se continuano a urlare fino a Capodanno?

E’ da sempre che il popolo urla, ma se controlli l’informazione non lo
sente nessuno. In particolare poi gli italiani hanno questo splendido
vizio di affacciarsi alla finestra, urlare “governo ladro”, e aspettare
che sia qualcun altro ad aggiustare le cose.

Il paese di merda, lo sappiamo, è sempre quello degli altri. Ogni
italiano è intelligente, coerente, onesto e volonteroso. Se fosse per me
qui là su e giù, ma sono gli altri che sono delle teste di cazzo,
voltagabbana, ladri e scansafatiche.

In questo modo non solo si lascia agli altri il lavoro da fare, ma gli
si appioppa anche la colpa di tutto quello che non va, e così si va a
letto con la coscienza limpida e leggera.

Per cui sbaglia chi urla a vuoto, ma sbaglia soprattutto chi incita gli
altri a farlo, contro le entità sbagliate. Grillo punta il dito sullo
“psiconano”, e ci ricorda che la rete è “il media che ha permesso a
milioni di italiani di credere a un cambiamento democratico. Di
illudersi di essere cittadini e non sudditi”.

Sarebbe quindi questo, secondo Grillo, lo scopo della rete? “Credere” e
“illudersi”?

Ma i verbi transitivi – come ad esempio “fare”, “chiedere”, "proporre",
"realizzare" o “diventare” – li hanno proibiti, forse? Esiste solo
l’urlare, nel vuoto pneumatico del cyberspazio?

E poi, cosa significa “Senza la Rete … questo paese si avvia verso una
dittattura senza controllo?” Perchè, ora con la rete invece il controllo
c’è?

“Aiuto, ci chiudono la blogosfera! – urlano tutti - Fate qualcosa, se no
io perdo la libertà di parola!”

Ma sei sicuro, tu che urli, di sapere almeno cosa sia la libertà di
parola? Sei sicuro di averla mai usata, prima di lamentare il rischio di
perderla?

Libertà di parola significa, ad esempio, che se passa quella legge TU,
caro cittadino, potrai richiedere al gestore di “qualunque bacheca
elettronica, amatoriale o professionale che sia, di pubblicare una
rettifica a seconda della modalità di diffusione della notizia da
rettificare”.

Quindi anche il corriere.it e repubblica.it sono compresi, no? Pensa che
bello: ogni volta che il corriere pubblica una bugia, tu gli mandi la
documentazione e richiedi la rettifica entro 48 ore. E se non
rettificano tu li denunci alla polizia.

Se invece di piagnucolare e basta, qualcuno cominciasse ad usare anche
il cervello, staremmo tutti molto meglio.

Invece di questo passo rischiamo davvero di vederci togliere anche
quello che abbiamo, ma non “perchè” Tizio o Caio non hanno pubblicato la
rettifica”, ma perchè stanno tutti lì a piagnucolare aspettando che sia
qualcun altro a muovere il culo, invece di usare lo strumento per quello
che davvero permette di fare.

E a questo punto rischi di sentirti dire che “ce l’avevi, ma visto che
non te ne facevi nulla abbiamo pensato di togliertela.”