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Honduras: l'ALBA da oscurare e la strategia del serpente

di Piotr - 01/07/2009

 

 
 

 

Come dovrebbe essere noto, in Honduras è in corso un colpo di stato che indebolisce il fronte antimperialista latino americano. Infatti il deposto presidente Zelaya è alleato a Chavez nella lotta per una politica di maggior equità sociale e di indipendenza dai diktat dello strapotere statunitense, aderendo alla cosiddetta "Alternativa Bolivariana per le Americhe". Ed è esplicitamente per questo motivo che il golpista Roberto Micheletti lo ha defenestrato costringendo per ora il legittimo presidente all’esilio.

Nelle strade della capitale Tegucigalpa 1.500 dimostranti si sono scontrati con le forze di sicurezza nei pressi del palazzo presidenziale.

Formalmente gli USA, tramite Hillary Clinton  hanno condannato il golpe. Di fatto io mi chiedo chi in Centro America può fare un golpe senza coordinarsi con gli USA. E infatti, la nota della Clinton finisce invitando le “parti” a trovare una soluzione in comune.

Stesse parole usate dalla Unione Europea che ha esortato che “le opposte fazioni trovino una soluzione pacifica e democratica in Honduras e a questo fine avviino subito il dialogo, nel rispetto dello stato di diritto”.

Capito l’antifona? Io faccio un colpo di stato e mando via te presidente democraticamente eletto. Però io non sono un criminale, bensì una “opposta fazione” con cui il presidente eletto deve scendere a compromessi “nel rispetto dello stato di diritto”.

E’ proprio vero che “democrazia”, “elezioni”, “stato di diritto” sono termini che ognuno può utilizzare a proprio piacimento.

E quale sarebbe questo compromesso? Né USA né UE lo dicono apertamente, ma è evidente: l’Honduras deve uscire da ALBA, l’alternativa bolivariana per le Americhe.

E’ proprio per questo che è stato fatto il golpe! Un po’ di fantasia, perdiana!