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Le vergognose sentenze Aldrovandi e Sandri

di Manuel Zanarini - 15/07/2009


Ora è ufficiale, l'Italia è un Paese dove non esiste la giustizia. Cosa vuol dire giustizia? Che chi commette un reato paghi il giusto prezzo per le proprie azioni, che abbia una divisa o meno. Anzi, forse proprio chi rappresenta lo Stato dovrebbe essere maggiormente tenuto a rispettare la legge, e quindi sottoposto a pene più severe, rispetto ai comuni cittadini. Lo so, sono cose banali, ma in Italia queste semplici regole di buon senso non valgono.

Tre sono i casi che dimostrano la veridicità di ciò che dico. Il primo si svolge all'esterno di uno stadio, precisamente quello di Catania. E' la sera del derby di Sicilia, Catania-Palermo. All'arrivo dei tifosi ospiti, quelli locali si scontrano con la polizia nel tentativo di aggredire gli odiati “cugini”. Nel parapiglia generale, un poliziotto trova la morte. Poco chiare le cause, l'accusa dice che un giovane gli ha tirato un pezzo metallico, la difesa, citando un verbale dei colleghi della vittima, dice che in realtà è stato investito da un automezzo della Polizia stessa. Risultato? Ragazzo immediatamente in galera e a tutt'oggi sconta una condanna, che oggettivamente lascia parecchi dubbi; ma, è morto un poliziotto, nessuno osi protestare...caccia agli ultras.

Il secondo vede coinvolto un giovane di Ferrara, che ha la sola colpa di volersi divertire con gli amici. Lungo la strada viene fermato da una pattuglia di poliziotti. Da lì, il ragazzo non si riavrà più...poche ore dopo la famiglia riceve la notizia, con la quale apprende la notizia che il loro giovane figlio è morto. Anche qua versioni contrastanti: la Polizia dice che il giovane era ubriaco, quasi certamente drogato, figuriamoci se può essere stato pestato...In realtà, le immagini del corpo esanime lasciano pochi dubbi: ecchimosi sparse per tutto il corpo, a dimostrare che il pestaggio c'è stato eccome. Inizia il processo, tutte le prove dimostrano che si è trattata di una vera e propria esecuzione; un pestaggio mortale a tutti gli effetti. Condanna? Soli 4 anni...ma tutti rassicurano la gente...i poliziotti erano già stati trasferiti...poverini, che volete di più?

Il terzo episodio si svolge all' esterno di un autogrill, una domenica mattina, vicino Arezzo. Un giovane ragazzo romano, e laziale, poche ore prima aveva finito di fare  il dj, aveva inviato un sms al suo giocatore preferito, nonnché amico, e via, per seguire la squadra del cuore. Si fermano in un autogrill, gli amici scendono, lui è stanco e resta a dormire in macchina. La sfortuna vuole che incontrino una macchina di una squadra rivale, qualche parolaccia, qualche leggera scaramuccia.... e poi la tragedia. Dall'altra parte dell'autosrtrada, una volante della polizia vede la scena e spara in aria. I giovani si spaventano, rientrano in macchina e se ne vanno. All'improvviso un colpo raggiunge la macchina...il giovane muore sul colpo. Cos'è successo? Secondo vari testimoni, ricostruzioni dell'accaduto e Pubblico Ministero, l'agente Spaccarotella (un nome profetico!) si è messo a correre lungo l'autostrada, quando vede che la macchina lascia l'area del parcheggio, si ferma, stende le braccia verso l'automobile, prende la mira e fa fuoco. I proiettili centrano in pieno l'automobile e uccidono il giovane che dormiva in auto. Caso di facile risoluzione: omicidio volontario; cioè, il colpevole ha sparato con l'intenzione di uccidere la vittima. Sentenza? Omicidio colposo, cioè l'agente è stato incauto, nell'aver preso la mira verso l'automobile ed aver sparato ad altezza uomo verso gente che non rappresentava alcuna minaccia... mica qualcuno penserà che davvero comportandosi così, un poliziotto volesse davvero far del male a qualcuno? Conseguenza? Condanna ad appena 6 anni!!! Mi scusi il padre del giovane, ma come fa a dire che “questa sentenza è una vergogna per l'Italia, la divisa ha avuto un peso”....ma va, è giusto così, è suo figlio che era un sanguinario ultras, l'agente mica poteva sapere che lo avrebbe ucciso...poco importa se uno dormiva tranquillo in macchina e l'altro prendeva la mira per sparare....

Non so se al momento debba prevalere la rabbia, la vergogna, il silenzio, la protesta pacifica; quello che so è che, oggi,  in Italia la giustizia è ufficialmente morta.