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Pesticidi negli alimenti. L'EFSA, ente di "sicurezza" alimentare fa il suo dovere?

di Giuseppe Altieri - 21/07/2009

Fonte: Accademia Mediterranea per l'Agroecologia e la Vita

 


Secondo lo IARC di Lione i Pesticidi sono pericolosi per la salute, molti di loro mutageni, teratogeni e cancerogeni, a lungo termine mortali.
Tali studi sono confermati dall'Ist Oncologico Ramazzini di Bologna, il cui autorevole esponente, Dr. Morando Soffritti, ha dichiarato a Report - Rai 3 che non ci sono soglie di "tolleranza" non pericolose di pesticidi, bensì livelli di danno a carico di tutte le persone e maggiori in quelle più sensibili (tra cui i bambini, che sopportano dosi di pesticidi molto maggiori per unità corporea, essendo i residui tarati su un adulto di 60 kg, una normativa a dir poco criminale verso i nostri figli), con danni via via maggiori in base al tipo e quantità di assorbimento di prodotti chimici che si accumulano nelle catene alimentari e nell'organismo animale ed umano (al vertice delle stesse catene alimentari).
Nel dicembre 2005 Devra Lee Davis ha pubblicato su Le Scienze un articolo (e recentemente un libro) sugli effetti ormonali dei pesticidi (xenoestrogeni), che provocano ipofertilità, sterilità, tumori al seno ed alle ovaie ed altre conseguenze dannose, accertate da studi statistici ed epidemiologici in tutto il mondo.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease, l’andamento dell’Alzheimer, del Parkinson e del diabete è sovrapponibile all’aumento dell’esposizione a nitrati e nitriti. Le amine presenti nei cibi iperproteici reagiscono con nitriti e nitrati trasformandosi in nitrosammine che attaccano il DNA cellulare, danneggiando anche i mitocondri, cioè le centrali energetiche delle cellule e per questo è ragionevole pensare che abbiano un ruolo sullo sviluppo di Alzheimer, Parkinson e diabete. Il Parkinson è provocato anche dall’esposizione prolungata ai pesticidi che alterano le funzioni della dopamina, il trasmettitore cerebrale coinvolto nello sviluppo del Parkinson. Infatti l’incidenza tra gli agricoltori che usano a lungo questi prodotti è maggiore. 
Mentre l'Europa investe 100 miliardi di € dal 2007 al 2013 per sviluppare l'agricoltura biologica e togliere pesticidi e concimi chimici dall'Agricoltura, l'EFSA "rassicura" i consumatori avvelenati e le Regioni ostacolano lo sviluppo del Biologico.
Intanto i consorzi agrari, venditori di pesticidi, continuano imperterriti a fare affari d'oro alle spalle della salute degli agricoltori e dei consumatori con il beneplacido dei sindacati agricoli, che nei comitati di sorveglianza dei PSR ostacolano lo sviluppo di misure adeguate per il sostegno dell'Agricoltura Biologica.
L'Italia da sola consuma oltre il 30% dei Pesticidi europei ed i nostri bambini, secondo un articolo dell'Espresso, si ammalano di tumori il doppio rispetto al Nord Europa.
Non sarà ora di cambiare strada prima che sia troppo tardi?
Ad esempio vietando tutti i pesticidi per i quali è disponibile una tecnica alternativa di tipo Agroecologico, in osservazione del Reg. Reach e del Principio di Precauzione, legge comunitaria.
Tanto più che agli agricoltori Biologici ed a chi Sostituisce l'uso dei Pesticidi con tecniche Ecologiche è previsto, sempre per Regolamento comunitario, il Pagamento dei mancati redditi e maggiori costi, più un 20% di costi di tranzazione ed i  benefici indiretti economicamente valutati
Magari revisionando il modo di lavorare dell'EFSA ed inserendo Agroecologi ed Epidemiologi nei gruppo di lavoro regionali  e nazionali per migliorare la sicurezza dei prodotti agroalimentari.

(allego articolo pubblicato da Greenplanet)

Pesticidi negli alimenti, ma che ci fanno nel bio?
LUNEDÌ 13 LUGLIO 2009 21:18
L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato la Relazione annuale sui residui dei pesticidi, che analizza la presenza di residui dei pesticidi negli alimenti europei. Anche in quelli biologici. La ricerca ha dimostrato che la maggioranza dei campioni rispetta i livelli massimi di residuo (LMR) dei pesticidi legalmente consentiti. Il 96% dei campioni analizzati è risultato conforme ai livelli massimi di residui (LMR) legalmente consentiti mentre il 4% supera tali livelli, rispetto al 5% nel 2006. Nel complesso, nel 2007 la presenza di residui dei pesticidi è stata analizzata su oltre 74.000 campioni di quasi 350 diversi tipi di alimenti, che equivale a un aumento del 13% rispetto al 2006. Considerevoli sforzi sono stati fatti dagli Stati membri per ampliare il campo d'azione dei metodi analitici e, grazie a tali metodi, è stato possibile riscontrare fino a 870 pesticidi nel 2007, pari a un aumento del 13% rispetto agli anni precedenti.
Al fine di proteggere i consumatori, gli LMR vengono fissati a livelli che sono sicuri per la salute dei consumatori e nel contempo corrispondenti alla quantità minima di pesticida impiegata sulla coltura per ottenere l'effetto voluto. L'Efsa ha precisato che la presenza di pesticidi negli alimenti, come pure il superamento di un LMR, non implica necessariamente una preoccupazione per la sicurezza alimentare. Anche la valutazione dell'esposizione acuta (a breve termine) è stata basata sui peggiori scenari. Di conseguenza, le stime hanno tenuto conto di un elevato consumo alimentare combinato con il residuo più elevato osservato nel programma di monitoraggio dell'UE del 2007. Nella realtà è assai improbabile che si verifichino tali casi critici di assunzione. Supponendo che si presenti un tale scenario, per taluni dei risultati con riferimento a 52 combinazioni di pesticida/ prodotto alimentare non potrebbe escludersi un potenziale rischio per i consumatori; per la maggior parte di questi sono già state ritirate le autorizzazioni o sono stati abbassati gli LMR.
La novità del report, riguarda i dati relativi agli alimenti certificati biologici. "Sono stati rilevati residui anche in questi campioni," ha confermato Ian Palombi, dell'Efsa. Comunque, la percentuale di sostanze chimiche trovate nel biologico ( 1,24%) risulta nettamente inferiore a quanto scoperto nel convenzionale (ben 3.99% dei campioni analizzati). Ma non esiste un limite specifico per i residui da pesticidi negli alimenti biologici, ha aggiunto l'agenzia di Parma, nella normativa Ue. Per questi, quindi, vale lo stesso tetto del convenzionale.
Non sono stati diffuse informazioni riguardo la provenienza dei campioni con residui.