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L'eredità della crisi? Un debito pubblico molto più elevato

di Domenico De Simone - 22/07/2009

Fonte: nuovaeconomia.blogosfere

  
 
Il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi, in audizione in Senato sul Dpef, il documento di programmazione economica finanziaria, ha tenuto a precisare che "L'eredita' della crisi sulle finanze pubbliche sara' un debito molto piu' elevato". Ha poi aggiunto che ''La fase di progressivo peggioramento della congiuntura sembra essersi arrestata, vi sono alcuni segnali positivi. Trainata dalla ripresa mondiale l'attivita' produttiva tornerebbe a crescere nel corso del 2010 ".

Ma va? E noi che pensavamo, ingenui, che i soldini elargiti alle Banche per tirarle fuori dai guai sarebbero stati pagati da loro.

E invece li pagheremo noi, E li pagheremo due volte. Già perché per pagarli è necessario che le attività produttive riprendano altrimenti niente tasse e niente ripianamento dei conti pubblici. E perché le attività produttive possano riprendere è necessario che le imprese e le famiglie riprendano ad indebitarsi. E che si indebitino proprio con le Banche, che ora fanno un po' le ritrose, ma prima o poi seguiranno le esortazioni dei Draghi e ricominceranno a pompare debito.

Insomma, comunque si rigira la questione alla fine è necessario più debito.

E' proprio vero che i Draghi sono indistruttibili! Pensate un po': lo Stato (ovvero noi) ha prestato alle banche un sacco di soldi presi a debito delle generazioni future, perché queste stesse banche ci prestino i soldi per ripagare quel debito.

E così il debito arriverà al 115,3% del PIL. Ancora una volta, sempre più su.

E' come nella dannazione di Sisifo. Si fanno anni, decenni di sacrifici per tirare su, in cima al monte, quel maledetto macigno del debito (pubblico e privato) e poi, basta un venticello di crisi e questo ti ritorna a valle e tutta la fatica si è rivelata inutile. E si ricomincia daccapo.

FInché non succede l'imprevedibile: nella leggenda arriva S. Giorgio, meravigliosamente dipinto da Raffaello in persona, che affronta il Drago e lo uccide salvando la pulzella dalle insane bramosie del mostro.

Nella realtà, non si sa. La Chiesa ha declassato S. Giorgio giusto quarant'anni fa a memoria facoltativa: ma chi ci crede più che certi Draghi si combattano con gli spadoni?

Però, non c'è più religione!