Rispunta il mattone! Dopo i vari condoni edilizi, ecco l’ennesimo e fin troppo prevedibile “piano casa” con cui s’intende rilanciare l’economia italiana. Grazie ai fondi che verranno stanziati dal governo, i comuni potranno aggiornare i loro piani regolatori e dare il via alla costruzione di 100.000 alloggi.

Sembra proprio che per questo governo l’economia debba necessariamente passare anzitutto dal cemento, con grande profitto per i produttori dello stesso (compresa la mafia che ormai gestisce buona fetta del mercato edilizio in tutta Italia). Ma questa crisi economica non doveva forse farci riflettere e portarci a modificare il nostro sprecone stile di vita? Macché! Si preferisce addirittura costruire nuove e pericolose centrali nucleari piuttosto che ridurre semplicemente e saggiamente il consumo di energia.

Volendo comunque continuare a credere religiosamente nell’economia, non è di certo con simili provvedimenti “tampona falle” che potrà verificarsi il famigerato rilancio. E quando avremo costruito questi benedetti alloggi? E quando i cittadini avranno ben ampliato le loro case? E’ ovvio che si tornerà al punto di partenza.

Anzi, la situazione peggiorerà perché nel frattempo avremo distrutto altro territorio, messo ulteriormente in crisi l’ecosistema e il mancato investimento nei settori basilari dell’istruzione e della ricerca procurerà all’Italia uno spaventoso ritardo rispetto alle altre nazioni.

Un paese senza più ingegno né eccellenza è destinato a diventare un paese di manovalanza e ad assumere una marcia in meno rispetto ai propri concorrenti mondiali.

La situazione, quindi, è particolarmente grave e se non emergerà presto nessuna vera politica, nessun nuovo leader realmente illuminato che non brilli soltanto della luce riflessa dalle proprie sorgenti mediatiche, l’Italia potrebbe anche impiegare decine di anni per risollevarsi, ammettendo che vi riesca.