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Chi ha vinto la recessione?

di Luca Bernardini - 25/08/2009

 
 
 
 
La recessione mondiale iniziata nel dicembre 2007 con i crac finanziari statunitensi sembra ora allentare la sua morsa. In questo anno e mezzo di crisi globale si sono persi centinaia di migliaia di posti di lavoro, colossi bancari hanno chiuso, ogni settore dell’economia ha registrato trend passivi, i governi hanno dovuto mettere pesantemente mano al portafoglio per scongiurare disastri peggiori.

Ma siamo sicuri che proprio tutti abbiano navigato in cattive acque in questo periodo?
Si direbbe di no, e il più grande vincitore della crisi è stato McDonald’s.
Le sue vendite infatti sono aumentate nel 2008 più che nel 2006 e 2007, e nello stesso anno ha aperto 600 nuovi punti ristorazione.

Dopo una decade in cui i consumi di cibo di alta qualità sono costantemente aumentati, i consumatori Usa hanno invertito la rotta rivolgendosi al cosiddetto junk food, molto conveniente ma di qualità infima. La M dorata, che ha il 44 % dei punti ristorazione negli States, ha preso la palla al balzo. Approffittando della recessione, momento in cui le famiglie in difficoltà economica mangiano fuori meno frequentemente pensando più alla convenienza che al resto, ha dato vita a una serie di promozioni con tonnellate di coupon, puntando su quantità e risparmio. Inoltre McDonald’s si è lanciata sul caffé per attrarre un nuovo target di consumatori. Non si tratta di appassionati della bevanda nera che cercano qualità e miscele particolari, ma di persone che vogliono una colazione veloce e a basso prezzo.

Comunque le performance migliori McDonald’s le ha realizzate nel vecchio continente, dove nel secondo quarto del 2009 le vendite sono aumentate del 6.6%. Altro fronte in cui la M dorata si è lanciata è l’Est asiatico, dove i consumatori vedono negli hamburger un simbolo dell’opulenta (e obesa) civiltà occidentale. Il ribasso del dollaro ha favorito inoltre il penetrare della catena in questi mercati, tanto che degli ultimi 286 ristoranti aperti, 233 sono nell’area asiatica e McDondald’s punta ad arrivare a 1000 nella sola Cina.

Se però la ripresa dovesse essere più incisiva, la scalata del re dei panini potrebbe fermarsi improvvisamente, già negli Usa l’aumento di vendite è passato dal 6.1% di aprile al 2.6% di luglio.




Fonte:
Slate.com