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Fini leader della "sinistra" e la sottomissione agli USA

di Gianfranco La Grassa - 29/08/2009

 

Trasformismo e assenza di idee sono all'assalto generale; e purtroppo non finale, poiché di “pasticciacci” ne vedremo a iosa. Ne ricordo solo alcuni degli ultimi tempi per soffermarmi poi, ma non troppo, sul più “divertente”. Intanto, non scordiamo i sinistri, anche “estremi”, che hanno sbavato per i “democratici” in Iran, partecipando alla gnagnera obamiana (con tutti i suoi servi, a partire dagli inglesi) che esigeva nuove elezioni, e adesso si scandalizza perché i complici iraniani sono sotto processo e rischiano la pena, che nella storia è sempre stata riservata a tutti i traditori e quinte colonne dello straniero. Mi premuro soprattutto di rammentare l'appello di gente come Chomsky, Badiou, Zizek, Balibar, Rancière e altri, un tempo “giocosi” radicali, caduti nel più banale dei trasformismi e quindi infine smascheratisi (di alcuni già sapevo da tempo quanto fossero in realtà reazionari, altri mi hanno sorpreso, ma solo un po'; gli intellettuali sono il peggiore e più labile ceto sociale che ci sia, e per “comprarli” non ci vuol molto, basta solleticare il loro insopprimibile narcisismo).

  Adesso, sappiamo che entra in lizza per il TG3 Mentana, per non so quanti innumerevoli anni direttore del TG5, “ammiraglia” della flotta Mediaset. Si ripete da sempre che tutte le TV sono in mano a Berlusconi; in realtà, ho seguito a lungo i vari canali televisivi, pubblici e privati, e di berlusconiano ho trovato solo il TG4. La vicenda Mentana è un tassello importante per smontare, anche in retrospettiva, le menzogne della sinistra, vero principe dei media, cui ha impresso una radicale svolta in pochi anni riducendoli alla più totale assenza di idee, sostituite dall'insulto, dal pettegolezzo, dalla volgarità e insensatezza del litigio da suburbio. Dal 1994 in poi, i media sono preda della malattia inguaribile che ha colpito la sinistra: l'antiberlusconite, una forma di Alzheimer precoce, diffusa persino tra i più giovani. Essa si diffonde ormai anche in quella che continua a denominarsi destra; si dimostra così che si tratta di una malattia tipica dell'Italia, soprattutto dilagante tra i servitori della “nuova America”, quella dei serpenti. Il paese “dei Santi e navigatori” non può che essere affascinato dall'ipocrisia e continua finzione di San Obama.

  Ma veniamo al più esaltante voltafaccia e travestimento, ormai perdurante da alcuni (pochi) anni, ma giunto adesso al suo apice. Parlo della trasformazione di Fini in leader della sinistra, quel leader che quest'ultima si illude di trovare in D'Alema e Bersani (Franceschini e Veltroni sollevano solo ondate di ilarità). D'Alema è bravo nel fare il “Fregoli”, lo ha dimostrato mille volte di cui ricordo la più sublime: diventare lo stuoino di Clinton per l'attacco alla Jugoslavia (1999). Tuttavia, si trova sempre uno che batte il tuo primato; l'apoteosi di Fini alla festa del Pd a Genova è il coronamento di un lungo percorso compiuto per collegarsi all'antifascismo “azionista” (“laico” e filo-“liberatori”, cioè filo-Usa, che oggi significa pure perfetta adesione al sionismo più aggressivo e massacratore). Certamente, è ancora troppo presto per incoronare Fini quale vero leader del Pd; anzi, sarebbe rischioso il solo tentarlo. Meglio un disegno più sottile: portare l'ex fascista (e cosa c'è di meglio di un vecchio fascista quale capo, magari non dichiarato ufficialmente tale, del suddetto antifascismo?) alla Presidenza della Repubblica, quale garante del trasformismo e assenza di idee di una sinistra sicario degli Usa; lo ripeto, malattia in piena diffusione pure in quella sedicente destra capeggiata da un altro “bello e abbronzato”.

  Un progetto da attuarsi non subito ovviamente, poiché non credo che l'attuale Presdelarep faccia la fine di Papa Luciani. Bisogna quindi aspettare, sperando che, nel contempo, porti a qualche successo la “nuova” politica serpentesca dei padroni della sinistra e di questa destra italiane. Se si riesce a intaccare la rinascita russa, a scindere in parte i destini di questo paese da quelli della Cina (nessuno si illude che l'unità tra le due aspiranti potenze possa essere diversa da una semplice alleanza, se esse si rendono ben conto del pericolo rappresentato dalla subdola tattica statunitense), allora si indebolisce quella sedicente destra detta “berlusconiana”, che intanto si cerca di minare pure all'interno e di mettere in difficoltà con i contrapposti interessi della Lega e di varie “leghine” del sud.

  Il disegno non potrebbe essere più chiaro; e il gossip (che riprenderà in autunno), le lamentele e i mugugni americani per l'amicizia con Putin, e altre “menate” varie, tendono solo a quel fine: rendere l'Italia serva come non lo fu nemmeno durante il regime Dc-Psi, che fu anzi distrutto giudiziariamente per ordine americano e dei suoi sicari (situati nella GFeID) proprio per eliminare ogni velleità italiana di minima autonomia, utilizzando i rinnegati del Pci. Infatti, i rinnegati sono sempre i più proni lacchè; se sollevano appena appena il capino, gli si ricorda subito il loro passato e li si riallinea. Il minimo da fare - quel minimo che i “nuovi rinnegati”, i gruppi di intellettuali e di “radicali” di sinistra (ambientalisti alla Fischer in testa), combattono essendosi venduti allo “yankee” - è appoggiare i filo-russi, gli “amici di Putin”. Sapendo che certo non ci si può fidare di loro; questi ambienti, pur avendo alle spalle imprese importanti come l'Eni, sono timidi, impacciati, in definitiva ambigui. Tale fatto riflette senza dubbio il troppo lungo servaggio del nostro paese (anche nella Nato), quindi una sua struttura economica e del potere politico fluida e incerta, accompagnata a “corpi speciali” non proprio fidati.

  L'importante è capire che sempre più, in queste condizioni, destra e sinistra perdono di significato. Non perché siano la stessa cosa; se si ragiona così, si contribuisce “ar pasticciaccio brutto”. Posso permettermi una figurazione? Un individuo X si mette davanti allo specchio. Voi fate una fotografia a X e una alla sua immagine. Si capisce subito che si tratta dello stesso individuo; poiché però nessun viso è simmetrico, ed essendo scambiate fra loro nelle due foto le parti destra e sinistra di quest'ultimo, si noterà comunque una differenza di fisionomia. Fingiamo di trovarci in un film di fantasia, in cui l'immagine esce dallo specchio, dà uno spintone a X e si sostituisce a lui nel rispecchiarsi; a questo punto, l'immagine dell'immagine diventa eguale all'individuo originario (forse appena un po' più sfocata). Fini (con la destra che rappresenta) sta proprio comportandosi come in questo film di fantasia; è l'immagine che esce dallo specchio e si rispecchia a sua volta.

  Tuttavia, non esiste ancora il “produttore” di questo film di fantasia, perché la si ritiene troppo sfrenata; e poi, con la mancanza di idee che caratterizza gli scherani degli Usa, è più vantaggioso lasciare davanti allo specchio sia X che la sua immagine rispecchiantesi a sua volta. L'importante è che originale (diciamo un qualche leader del Pd) e sua immagine (diciamo Fini) collaborino ad un progettino atto a confondere le idee al “popolo”, per condurlo con il cappio al collo davanti al “Grande Serpente” e offrirglielo quale “capra sacrificale”. Con la speranza che, magari, X e la sua immagine possano, in qualche scena, essere sostituiti da una controfigura (diciamo l'Idv) per compiere i lavori più sporchi, quelli di violenza, ecc.

  Non è che noi possiamo fare molto; se lo credessimo, saremmo ridicoli come tutte le “mosche cocchiere” di questo mondo. Il vero “cocchiere” è al di fuori della nostra portata; almeno denunciare “er pasticciaccio”, questo però sì, è un compito che dobbiamo assolvere. Quindi, mi permetto di fare un'autocritica - non solo personale, ma per conto del blog - per non avere sufficiente coscienza del pericolo o forse essere troppo sfiduciati: poiché tanto non siamo in grado di opporci con effettivi risultati, allora lasciamo correre. Non sono d'accordo. Se si lascia correre, è meglio chiudere e “tornare a casa”. Si deve cambiare ritmo, credere comunque nel dovere di opporsi a questo schifo di progetto reazionario che è “luminoso” come il Sole. Altrimenti, passiamo ad altro. E che nessuno osi mai più, da questo blog, rivolgersi ad alcune fette di sinistra come a “cari amici”. Ci sono solo “amici personali”; ma non di un qualche gruppazzo di sinistra, salvo che quest'ultimo non rompa con ogni e qualsiasi “sinistrismo”. Poiché l'X davanti allo specchio è la sinistra; Fini & C. sono l'immagine riflessa che esce da tale specchio e vuol farsi valere, occuparne magari il posto con identici……fini.

  Prendiamone infine coscienza, altrimenti “diamoci all'ippica”. E ormai senza più esitazioni si dichiari, come programma comune: pas d'amis à gauche!