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Il massacro dei civili musulmani è sempre ‘autodifesa’, non è mai terrorismo

di Yamin Zakaria - 31/08/2009

 

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29 Agosto 2009

L’asse anglo-americano-israeliano continua a gabellare attraverso tutti i suoi mezzi di informazione l’assassinio dei civili musulmani come derivante da autodifesa. Qualsiasi osservatore imparziale che abbia visto i massacri in Irak, nel Libano, e ora a Gaza, giungerebbe a ben diverse conclusioni, perché chi siano quelli che vengono terrorizzati e massacrati risulta ovvio. È naturale che le orrende immagini di Gaza abbiano fatto scendere per strada in tutto il mondo folle di gente che protestava, cosa senza precedenti nella nostra storia recente.

Ma è disgustoso vedere come i commentatori filo-israeliani abbiano la 'chutzpah' [sfacciataggine, in ebraico] di sostenere che Israele abbia il più elevato livello morale proprio mentre nei campi di concentramento di Gaza essa sta commettendo assassinii di massa. E l’autentica barbarie mostrata da Israele ha il pieno appoggio dei governi americano e britannico. La maggior parte degli israeliani non prova alcun rimorso nell’uccidere dei 'gentili’. Negli Stati Uniti si possono vedere degli ebrei filo-israeliani che festeggiano i bagni di sangue, ma della barbarie israeliana tratterò più tardi in dettaglio. Vi è anche una tacita approvazione di questo massacri da parte di alcuni regimi arabi, stando al loro silenzio e alla loro inerzia.

Come esempio di vera democrazia, Israele e gli Stati Uniti ignorano completamente tanto le proteste di massa, quanto la Risoluzione 1860 emessa [l’8 Gennaio 2009] dalla Assemblea Generale delle Nazioni Unite ["immediata e durevole cessazione del fuoco a Gaza e ritiro totale delle forze israeliane, libera fornitura di cibo, combustibile e assistenza sanitaria, accordi internazionali contro il contrabbando di armi e munizioni…"], la quale riflette l’opinione della grande maggioranza della popolazione mondiale. Infatti il voto fu unanime: 142 a favore, 4 contro, e 8 astensioni. Cosicché le democrazie avrebbero costituito il Consiglio di Sicurezza per dar modo alle Nazioni Unite di agire nell’interesse di questa minuscola minoranza!

Il presidente dell’assemblea, il nicaraguegno Miguel d'Escoto Brockmann, così si espresse :

"Le violazioni del diritto internazionale in merito all’attacco di Gaza sono state ben documentate: punizione collettiva; uso sproporzionato di forza militare; attacco a bersagli civili, fra cui case, moschee, università e scuole."

Egli mise anche in rilievo la natura ingrata dello stato ebraico col dire:

"Trovo ironico che Israele, uno stato che più di ogni altro deve la sua stessa esistenza ad una Risoluzione della Assemblea Generale (1948) disprezzi poi tanto le Risoluzioni delle Nazioni Unite… "

Sul fatto che Israele abbia commesso a Gaza dei crimini di guerra vi è consenso generale e vi furono richieste di ulteriore investigazione. Se solo una piccola parte di questi crimini fosse stata commessa da un paese musulmano, sarebbero subito stati mandati ad eseguire bombardamenti i soldati degli Stati Uniti, e non i caschi blu delle Nazioni Unite.

Israele sa che il mondo sta diventando insensibile allo spargimento di sangue musulmano, perché è facile giustificare delle uccisioni su scala di massa quando una popolazione è stata precedentemente demonizzata. Ciò suona familiare; infatti è la stessa tattica usata dai Nazisti. Le loro vittime hanno imparato bene la lezione dalla esperienza del loro olocausto! Infatti, la faccenda di spacciare e sfruttare l’olocausto continua fino ad oggi

In Palestina non c’è petrolio: vi è soltanto olio d’oliva, e questo spiega perché l’organizzazione pilotata dagli Stati Uniti denominata Nazioni Unite è paralizzata. Va ricordato che già nel 1991 la cosiddetta comunità mondiale della coalizione capeggiata dagli Stati Uniti si mosse per salvare i 'poveri’ kuwaitiani da Saddam Hussein, come se si trattasse di una crociata morale per far trionfare la giustizia e il diritto internazionale, senza avere a che vedere col petrolio.

I sionisti eccellono non soltanto nell’ammazzare uomini e bambini indifesi, ma anche nella propaganda a ciò relativa. Essi dispongono in abbondanza di soldi, influenza, e risorse, con l’ulteriore vantaggio di sapere che gli arabi useranno il loro danaro del petrolio solo per costruire più centri commerciali per comodo di compagnie sioniste come la Starbucks, la Marks e la Spencer.

Nella loro propaganda i sionisti ripetono frequentemente alcuni punti, senza troppo badare a loro valore effettivo , trattandosi di un uditorio di così scarsa qualità come le masse docili e ignoranti degli Stati Uniti. I punti che la propaganda dei sionisti va continuamente diffondendo, e che i mezzi di informazione amplificano, sono i seguenti:

a) Ripetono continuamente che Hamas è un’organizzazione terrorista e non un corpo democraticamente eletto. L’etichetta di terrorista viene applicata senza considerare chi venga effettivamente terrorizzato e massacrato. La 'logica’ sottintesa è che le armi di Hamas spargono il terrore, ma quelle americano-israeliane no! In realtà sono però Hamas e i palestinesi che dal 1948 vengono terrorizzati e massacrati. Ecco l’ironia: Hamas, che difende le loro case, è considerata terrorista, e gli ebrei di importazione che si sono 'sistemati’ su terre rubate, sono vittime innocenti.

b) Per contrapposto, Israele non è minimamente uno stato terrorista, quali che siano il terrore e le carneficine che essa causa e quante donne e quanti bambini ammazzi. Al contrario, in occidente Israele viene spesso esaltata come 'la unica democrazia del Medio Oriente’, nonostante che abbia le evidenti caratteristiche di uno stato a discriminazione razziale. Ciò implica che gli arabi sono troppo incivili per essere democratici.

c) Hamas viene descritta come un aggressore belligerante per aver lanciato 'migliaia di missili micidiali’. In realtà si tratta di qualche missile di fabbricazione domestica che fece un numero di vittime irrisorio in paragone con quanto avviene a Gaza. Fa quindi comodo parlare di 'migliaia di missili lanciati da Gaza’, perché sarebbe troppo imbarazzante giustificare l’uccisione di mille palestinesi contro quella di una manciata di ebrei, specialmente da parte di una nazione che sostiene il noto principio etico 'occhio per occhio – dente per dente’.

d) Come al solito, è il 'debole’ e 'vulnerabile’ Israele che si difende, come gli Stati Uniti si difendevano dal poderoso Saddam Hussein armato delle sue 'Armi di Distruzione di Massa’! Del continuo assedio imposto da Israele su Gaza e della rottura della tregua a Novembre non si fa parola. La storia comincia - opportunamente - mostrando Israele come una vittima innocente che agisce per autodifesa. Secondo il senso comune, autodifesa significa respingere un nemico che avanza, cioè che la minaccia è vera e operante, e non i pochi razzi fatti in casa che Hamas lanciò per rappresaglia contro il persistente asservimento dei palestinesi.

e) La pretesa fantastica più recente è che Hamas ha detto che è lì per uccidere ogni ebreo, e qui entra in ballo di nuovo lo sfruttamento del famoso 'olocausto’: Israele si troverebbe ancora una volta di fronte alla minaccia di un totale annientamento. Ammesso pure che Hamas lo abbia detto, non è questo un risultato della barbarie israeliana? Israele deve ricordare che un giorno le vittime di Gaza potranno essere vendicate, e con una punizione collettiva.

L’entità sionista ha mostrato la sua barbarie prima a Sabra e a Shatila, a Qana e a Jenin. A Gaza essa ha fatto un passo avanti, e non si tratta solo dell’uccisione di civili innocenti. In un’intervista sul Canale 4 venne chiesto a Mark Regev, il portavoce del Primo Ministro di Israele, perché le Forze di Difesa Israeliane avevano impedito per tre giorni alla Croce Rossa di raggiungere a Gaza i morti e i feriti civili. Gli venne anche chiesto, specificamente, perché era stato negato l’aiuto della Croce Rossa ai bambini morenti di fame che aspettavano un po’ di cibo accanto ai cadaveri delle loro mamme, cosa della quale nella propaganda non si parla. Al personale della Croce Rossa venne alfine concesso di recarsi, a piedi, presso le vittime distanti un miglio. Un simile comportamento è disgustoso da parte di persone che agitano continuamente la bandiera dell’olocausto e gridano di essere state delle vittime. Se pure è vero che abbiano sofferto tanto, dovrebbero almeno comportarsi come esseri umani, e non come delle bestie.


London, UK

www.radicalviews.org
http://yaminzakaria.blogspot.com

Traduzione di Rolando M.

Articolo originale:
http://palestinethinktank.com/2009/08/28/yamin-zakaria-the-m
assacre-of-muslim-civilians-is-always-self-defence-but-never ...