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Proposte di biosicurezza per una moratoria degli OGM

di Giuseppe Altieri - Enrico Lucconi - 10/09/2009

Fonte: agernova


 “L’inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli Organismi Viventi (DNA), regolata da Leggi fisiche perfette, sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per il rispetto della Vita” (Michele Trimarchi, Candidato Premio Nobel per la Pace, 1986)
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Premessa

Sono oramai numerose le evidenze scientifiche che testimoniano l'impossibilità della coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM, senza che le prime inquinino, irreversibilmente, le seconde. Risulta pertanto inutile discutere sulla libertà di coltivazione degli OGM, dal momento che, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, non sarebbe più possibile coltivare nel medio e lungo periodo i vegetali naturali, ne si potrebbe proporre ancora il miglioramento genetico dei medesimi, non potendo utilizzare aree agricole non inquinate.
Supponendo, quindi, certo l’inquinamento irreversibile del territorio, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, si tratta di stabilire quali dei due diritti debba prevalere: quello di chi vorrebbe continuare a coltivare il prodotto naturale (convenzionale e biologico) o quello di chi vorrebbe coltivare i vegetali OGM.
Ogni altro problema in merito avrebbe un valore relativo e secondario rispetto a quello principale di stabilire quale delle due coltivazioni debba essere permessa e se una tale decisione, vista la gravità delle implicazioni,  possa essere riservata esclusivamente al legislatore, comunitario e nazionale, ovvero non sia il caso di promuovere consultazioni della popolazione prima di scegliere il da farsi, tanto più che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere queste consultazioni con il 10° “considerando” e gli artt. 9 e 32 (di recepimento, quest’ultimo, del Protocollo di Cartagena)..

Proposte
A seguito delle continue pressioni operate dalle multinazionali, che pretendono la “tolleranza” di livelli di contaminazione generalizzata da OGM, quale "Cavillo di Troia" per ottenere autorizzazioni alle coltivazioni transgeniche (OGM), con la certezza di una conseguente “naturale” (non accidentale), inevitabile ed irreversibile contaminazione di tutte le filiere agroalimentari,

Sulla base dell’esperienza pluriennale dei maggiori paesi produttori di OGM (Canada, USA, Argentina, Brasile, Messico, India) che conferma l’inquinamento irreversibile del territorio e la impossibilità di far coesistere aree OGM con aree OGM free,
In virtù della natura non vincolante della Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE,
Per il venir meno della libertà di iniziativa economica, in quanto essa non appartiene solo a chi intendesse coltivare OGM, ma anche a coloro che vogliono continuare a coltivare prodotti tradizionali e biologici non contaminati da OGM, i quali rappresentano un diritto precedente,
A seguito dell'entrata in vigore del nuovo regolamento Europeo sull'Agricoltura Biologica, che consentirebbe la tolleranza di contaminazioni “accidentali” da OGM (senza etichettatura) anche nei prodotti biologici, così come in quelli convenzionali, violando in tal modo la libertà di scelta dei produttori e quella dei consumatori di non alimentarsi con OGM,

In considerazione del diritto precedente dell'agricoltura tradizionale e biologica a rischio di erosione genetica e di contaminazione irreversibile del territorio e delle sementi da OGM, con conseguente minaccia per i diritti umani inviolabili e la sovranità alimentare e nazionale,

Per il rischio di distruzione del ruolo multifunzionale tradizionalmente svolto dal mondo rurale e di dipendenza dell'agricoltura e degli esseri umani dai proprietari di OGM brevettati,

Al fine di garantire il diritto inviolabile all’integrità della salute umana ed animale, attraverso il rispetto della memoria genetica di tutti gli esseri viventi, la biosicurezza del territorio, delle coltivazioni e degli alimenti, dalle contaminazioni da OGM, con risarcimento di eventuali danni e costi di bonifica da parte dei responsabili degli inquinamenti genetici,
Vista l’opposizione alla coltivazione e all’alimentazione con OGM della stragrande maggioranza della popolazione italiana ed europea,
A seguito delle decisioni di divieto delle coltivazioni GM da parte di molti paesi Europei, tra cui Grecia, Austria, Francia, Ungheria, Lussemburgo e Germania, ratificate dalle recenti decisioni del Consiglio dei Ministri UE,
Considerata la Politica Europea di Sviluppo Rurale 2007-2013 (circa 200 miliardi di €), fortemente orientata in senso Agroambientale, a favore della riconversione biologica delle coltivazioni e degli allevamenti intensivi e del ruolo multifunzionale Agroecologico rurale,
Considerato il pericolo di danno irreparabile e irreversibile alle persone e all’ambiente da OGM, 
chiediamo
ai Ministri competenti ed alle Regioni Europee:
1. Il bando in Italia e negli Stati Europei di ogni forma di rilascio ambientale di OGM, anche a livello sperimentale, evitando impossibili piani di “coesistenza” (commistione), sulla base del principio di precauzione, applicando la clausola di salvaguardia (Dir.18/2001 CE) e la sussidiarietà, (art. 176 del Trattato UE).
2. La protezione del Germoplasma Autoctono e la conservazione della biodiversità quale patrimonio comune di tutti gli esseri umani e base fondamentale per il miglioramento genetico, generalizzando l’esclusione degli OGM, secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 18/04/2008 (Registro Nazionale delle Varietà di Conservazione), a tutte le coltivazioni.
3. Il mantenimento della tolleranza zero, ovvero dell’assenza di OGM nelle sementi di qualsiasi natura prodotte, importate e commercializzate in Italia ed in Europa.
4. Il recepimento della Direttiva 2001/18/CE, con decreto ad hoc che istituisca la consultazione popolare sugli OGM.
5. Una Civile Moratoria con sospensione sine die delle importazioni e del commercio di OGM e/o derivati, sulla base delle recenti ricerche scientifiche che hanno evidenziato pericoli per salute umana ed animale e per l’ambiente, in attesa di ulteriori studi "indipendenti" sui rischi sanitari. Evitando inutili sperimentazioni di coltivazioni OGM, che potrebbero contaminare irreversibilmente il territorio nazionale.
6. La revisione delle procedure per i pareri scientifici dell'EFSA, che devono basarsi su ricerche indipendenti e non sui dati forniti delle ditte produttrici di OGM, in palese conflitto di interesse.
7. Di stabilire l’assenza di OGM nei prodotti biologici e tradizionali italiani, senza indicazioni di limiti di rilevabilità arbitrari, che possono nascondere soglie di tolleranza.
8. L'istituzione dei test di presenza/assenza “qualitativi“ per il rilevamento di qualsiasi livello di presenza accidentale di OGM negli alimenti, per il diritto alla sicurezza ed informazione dei consumatori, a garanzia dei marchi privati o nazionali che certifichino l’assenza di OGM (previsti dal Reg. 834/2007 CE), per la gestione di eventuali contaminazioni ed inquinamenti dei prodotti e dell’ambiente.
9. L’applicazione del criterio di responsabilità penale secondo il principio di “chi inquina paga“ i danni delle contaminazioni da OGM e le spese per l’eventuale bonifica. Oltre agli eventuali danni accertati  per la salute umana ed animale.
10. La definizione di corrette procedure di biosicurezza, atte ad evitare le contaminazioni accidentali da OGM nelle filiere biologiche e tradizionali nazionali, sulla base della Direttiva 2001/18/CE, la quale prevede che “gli  Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM in altri prodotti“.
11. Il divieto immediato di somministrazione di alimenti contenenti OGM e/o derivati negli appalti pubblici di ristorazione.
12. Il divieto di importazione di OGM per qualsiasi uso o destinazione sotto forma di semi vivi (mangimi, biocarburanti, agrofarmaceutici, cotone, ecc.). Con obbligo di devitalizzazione e/o macinazione degli OGM eventualmente importati, per evitare rischi di contaminazione ambientale.
13. Di interpellare la Corte Costituzionale sui diritti alla salute e all’integrità ambientale (Art. 9 e 32 della Costituzione) e sul rispetto della libertà di scelta e d’iniziativa economica dei produttori e consumatori. Scavalcando il Diritto Comunitario che oggi autorizza il commercio di OGM pericolosi per la salute, il loro rilascio ambientale, l’omissione di etichettatura di presenza, ecc.
14. Di sancire il Diritto Inviolabile all’Integrità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi (DNA), nel rispetto della Vita e delle leggi perfette della Natura. Adoperandosi per un Bando mondiale sulla produzione e rilascio ambientale di OGM, con eventuale ricorso al Tribunale Internazionale per i Diritti Umani e per la Libertà di Iniziativa Economica e Commercio.
15. Di Sviluppare le alternative Agroecologiche praticabili (Agricoltura Biologica) in linea con i recenti Programmi Europei di Sviluppo Rurale Agroambientale e gli impegni del protocollo di Kyoto. Evitando recepimenti regionali non conformi che da anni contrastano con gli obiettivi comunitari di riconversione e sostituzione degli inputs chimici in agricoltura (Relazione 3/2005 della Corte dei Conti UE).
ai cittadini ed alle associazioni chiediamo inoltre
Di depositare in Cassazione una proposta di legge d’iniziativa popolare che istitutisca il Referendum consultivo sugli ogm, sulla quale raccogliere le firme attraverso un comitato promotore (RETE ZEROGM). Contestuale invio della stessa Proposta di Legge istitutiva a tutti i Parlamentari Nazionali, affinché venga posta all’ordine del giorno per l’approvazione.
Di attivarsi presso un Giudice ordinario in qualità di produttori che intendono mantenere i loro raccolti e/o prodotti agroalimentari 100% liberi da OGM e di consumatori che intendono tutelare il diritto alla corretta informazione, contro le soglie di tolleranza di OGM senza etichettatura (occultamento di OGM), nel caso i governi europei non si attivino con iniziative legislative nazionali, atte a garantire le filiere agroalimentari 100% libere da OGM.
Di promuovere a livello collettivo le conoscenze scientifiche sugli effetti nefasti sulla salute e l’ambiente degli OGM ed attivare, insieme ad associazioni di altre nazioni, un coordinamento d’azioni a livello europeo  volte ad impedire l’introduzione degli OGM nell’ambiente.
Di ricorrere alla Corte di Giustizia per l’abrogazione dei diritti di brevetto sul DNA, dal momento che i cosiddetti geni (frammenti di DNA) non sono invenzioni ma scoperte e, pertanto, rappresentano un patrimonio comune dell’umanità. Né gli OGM e il DNA sono stabili, come prevede un brevetto. Al fine di evitare che pochi soggetti si impadroniscano della vita e della catena agroalimentare, con forte penalizzazione della qualità dei prodotti.
Di avviare azioni legali per la tutela ambientale e della salute, nei confronti delle Multinazionali produttrici di OGM e Pesticidi di accertata pericolosità, causa di inquinamento ambientale e biologico irreversibile.
“Non osiamo perché le cose sono difficili, ma le cose sono difficili perché non Osiamo“ (Seneca)
 

Massa Martana, 8 aprile 2009 (Ultima revisione: 7 settembre  2009)
Giuseppe Altieri, Agroecologo,
Enrico Lucconi, Direttore Asseme

Hanno contribuito alla stesura:
Michele Trimarchi, Presidente ISN, Candidato Premio Nobel per la Pace 1986
Pietro Perrino, Direttore di Ricerca CNR – Ex.  Istituto del Germoplasma di Bari
Miguel A. Altieri, Agroecologo – Università di Berkeley (Ca)
Primi Firmatari:
Federico Fazzuoli, Giornalista Televisivo
Giuseppe Nacci, Medico
Clara Nicholls, Ricercatrice – Università di Davis (Ca)
Marina Mariani, Politecnico per il Commercio, Milano
Franco Libero Manco, Ass. Vegetariana
Maria Teresa Maresca, Medico Naturopata
Patrizia Gentilini, Oncologa
Stefano Maini, Entomologo Università di Bologna
Giovanni Burgio, Entomologo Uiversità di Bologna
Costantino Vischetti, Chimico Università di Ancona
Graziella Picchi, Autrice dell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani
Giovanni Malatesta, Fisico ed Agricoltore
Gaspare Buscemi, Enologo Artigiano
Sonia Toni, Giornalista
Valeria Rossi, Editrice e Giornalista
AAM Terra Nuova, Direttore Mimmo Tringale
Associazione SUM (Stati Uniti del Mondo), Presidente Daniela Commendulli
ECOR – NATURA SI - Roberto Zanoni e Fabio Brescacin
CTPB (Coordinamento Toscano Produttori Biologici) Presidente Sasha Lucibello
Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica - Presidente Franco Pedrini
ASCI (Ass. Di Solidarietà per la Campagna Italiana)
Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia, Presidente Roberto Romizi
Istituto di Medicina Naturale di Urbino, Presidente Antimo Zazzaroni
Consorzio Terra Bio, Urbino, Presidente Maurizio Gambini
Coop La Terra e il Cielo, Loris Asoli e Bruno Sebastianelli
COOP. AGRILATINA
Prometeo, Massimo Fioroni
Panta Rei – Centro di Educazione Ambientale
Arianna Editrice
Edilibri – Milano
Ass. European Consumers, Presidente Vittorio Marinelli, Marco Tiberti
AVI (Associazione Vegetariana Italiana), Presidente Carmen Somaschi
Radio Gamma 5 – Padova
Istituto MARENOSTRUM – Austria
Nerina Negrello, Pres. Lega Naz.le Contro la Predazione d’Organi e la Morte a Cuore Battente
Le Donne dell'AED, Associazione Educazione Demografica
Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)
Anna Maria Fritz, Federazione Diritto Libertà di Cura-Onlus
Giancarlo Ugazio, Ordinario di Patologia Generale Torino dal 1976 al 2007.
Antonio Gagliardi presidente Associazione Elettrosmog Volturino (FG)
Ciro Aurigemma, Psicologo ISN, Resp. AVI Ecologia, Comitato Ecologia Mandor della pace
Stefano Montanari, Ricercatore sulle nanoparticelle
ARTISTI
Carlo Faiello, Musicista della Tradizione
Elena Ledda, Musicista della Tradizione
Sandro Lazzeri, Musicista Classico e della Tradizione
Girogio Donati, Attore

Segreteria tecnico scientifica – RETE ZEROGM
Studio AGERNOVA - Servizi Avanzati per l'Agroecologia e la Ricerca
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