Gli antichi sapevano perfettamente (ma lo sappiamo anche noi, sigh!) che la salute dell’uomo è strettamente collegata con la salute dell’ambiente nel quale vive quindi, ambiente malato, uomo malato.
In questo panorama desolante si inserisce il business delle case farmaceutiche che, ormai senza nessun pudore, invadono il mercato di rimedi, il più delle volte - e quando va bene - inutili. Decine di antibiotici, antidolorifici, antidepressivi, lassativi, etc, che si presentano con nomi, confezioni e prezzi diversi ma che sono esattamente la stessa, identica cosa. Da qualche anno esistono farmaci uguali a quelli sfornati da grandi case farmaceutiche e che costano la metà e, udite udite, un sacco di gente preferisce spendere il doppio per avere il prodotto “firmato” - manco fosse una griffe di Armani - convinti che faccia più effetto (potenza dello spot!!).

Siamo talmente condizionati dai messaggi promozionali che ci arrivano quotidianamente dalle industrie che ci rapinano, che non ci rendiamo minimante conto che, arriviamo a ritenere più efficace una medicina solo perché si presenta “vestita” in un certo modo. Seguendo lo stesso principio, acquistiamo tutti i prodotti che riempiono i banchi dei supermercati. In questo contesto si fa strada l’invenzione di nuove malattie; praticamente, semplici reazioni a processi psico-fisici del tutto naturali, come il ciclo mestruale, la menopausa, l’emicrania e l’acidità di stomaco da stress lavorativo, addirittura la vivacità dei bambini, ma che gli strateghi delle industrie farmaceutiche sono riusciti a trasformare in malattie vere e proprie, quindi ad ogni minimo sintomo non proprio gradevole, ecco che ci viene proposta la panacea sotto forma di farmaco da assumere preferibilmente vita natural durante. I farmaci che contrastano l’aumento di colesterolo nel sangue sono uno degli esempi che meglio descrivono questa tendenza.

Fino a circa vent’anni fa si considerava solo il colesterolo totale. Poi si scopre che non tutto il colesterolo è nocivo anzi, viene fatta una netta distinzione fra HDL e LDL, chiamati comunemente, colesterolo buono e colesterolo cattivo. Ora, di fronte a questa realtà, è chiaro che la somma del colesterolo totale, non andrebbe nemmeno considerata, soprattutto se uno ha il cosiddetto colesterolo buono molto più alto di quello cattivo. E invece nelle analisi del sangue si continua a considerare il colesterolo totale e, abbassando anche i livelli di tollerabilità (così più gente si crede a rischio d’infarto e butta giù medicine) i medici si scatenano con la prescrizione di statine, farmaci anticolesterolo che, alla lunga producono effetti micidiali.

“Lei è a rischio d’infarto”, oppure: “Non vorrà mica che si presenti un altro infarto? Potrebbe morire”. Di fronte a queste “minacce”, chi non è proprio informato sull’argomento si mette completamente nelle mani del cardiologo senza neppure tentare di sapere se esistono alternative alle famigerate statine. Ma anche fra i medici c’è molta disinformazione, tant’è vero che alla domanda se ci sono alternative all’uso di statine, spesso vi sentirete rispondere che non ce ne sono. Ovviamente, non pensano neppure per un momento che le alternative potrebbero trovarsi dentro un paradigma a loro sconosciuto.

Sì, le statine abbassano il colesterolo ma distruggono la muscolatura, predispongono a malattie dell’apparato respiratorio e aumentano il rischio di cancro alla prostata soprattutto nei maschi sovrappeso, senza contare che le cause dell’infarto del miocardio vanno ben oltre il livello di colesterolo nel sangue. (vedi qui)
Le medicine vengono, per legge, testate per un certo periodo di tempo prima di essere vendute ma, dal momento che ogni tanto tolgono dal mercato qualche farmaco perché si scopre che ha effetti devastanti, allora significa che questi test sono scarsamente attendibili.

Il famigerato Talidomide e, a proposito di colesterolo, il Lipo Bay della Bayer, farmaci ritirati dal commercio per aver prodotto infermità irreversibili e anche morti, non erano stati testati prima di entrare nelle farmacie? I vaccini di cui tanto si parla contengono sostanze che molto spesso provocano effetti collaterali molto pesanti ma il business è troppo ghiotto e siccome le case farmaceutiche fanno accordi con chi governa, l’uso di questi prodotti viene spinto in maniera vergognosa con campagne pubblicitarie che rasentano il terrorismo mentre si tace impunemente su tutti gli innumerevoli casi di persone che dopo la somministrazione di questi farmaci manifestano dei disturbi anche molto gravi.

C’è un particolare che ci fa capire quanto reale menefreghismo per la nostra salute ci sia dietro all’apparente preoccupazione per il nostro benessere, ed è questo: le case farmaceutiche e chi ci governa, spendono un patrimonio per promuovere la vendita di farmaci e vaccini ma non sprecano nemmeno una parola per educare le persone a mantenere in forma il sistema immunitario. Per loro la prevenzione primaria non esiste. Ci hanno abituati a pensare che tutto si risolve con medicine e vaccini ma questa è un’illusione e, oltre tutto, un’illusione che paghiamo a caro prezzo.

Se il nostro sistema immunitario funziona, non c’è influenza suina o aviaria che tenga: non ci ammaliamo o se succede, la malattia viene superata senza tanti problemi ma se il nostro organismo è già debilitato per l’assunzione continua di farmaci di vario tipo, alimentazione scorretta, fumo, alcool, inquinamento, stress, allora si può morire per le complicazioni di un banalissimo raffreddore che, comunque, spesso non ci viene risparmiato nemmeno se abbiamo assunto il vaccino. E come sempre, cornuti e mazziati.

Fonte: www.scienzaverde.it