Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / I padroni del cattivo vapore

I padroni del cattivo vapore

di Giovanni Petrosillo - 21/09/2009

.
“[Esiste in Italia una parte] minoritaria, legata alla cattiva rendita finanziaria, bancaria e burocratica.
È espressione dei poteri forti, quelli delle cattive speculazioni. È l’Italia caudataria, al servizio e
dipendente dal potere che negli anni della Democrazia cristiana aveva i suoi giornali e una
rappresentazione culturale…” “Dopo il golpe dell’inizio anni Novanta e dopo l’avvento di
Berlusconi e del berlusconismo al potere è andata di fatto la prima Italia, cioè una classe dirigente in
nessun modo legata ai salotti buoni o cattivi. Va al potere per la prima volta senza inutili mediazioni
e lo fa con programma molto chiaro: distruggere la seconda Italia, quella dei parassiti”
“[Questa] seconda Italia, che non aveva mai voluto entrare in conflitto con il potere in quanto
parassitaria, per la prima volta si è sentita veramente in pericolo e ha cercato una sponda. L’ha
trovata a sinistra. Nei partiti sconfitti dalla storia dopo il crollo del muro di Berlino”.
“[Tali poteri forti]…sono soi-disent élite. E poi usano la sinistra come un tassì. Certo, è un taxi
scalcagnato, ma le élites della rendita avevano bisogno di un luogo politico, visto che non hanno
funzionato i vari club che hanno costituito. E questo luogo non poteva che essere il Pci-Pds-Ds-Pd.
Un bell’abbraccio mortale che sta portando a fondo entrambi”.
“…è un paradosso mondiale che la sinistra si allei con la rendita parassitaria, ma poi questa è una
miscela insopportabile e impossibile per tutti. Ma come si fa politica con partiti sfasciati e
l’opposizione in mano ai giornali?”
“Io voglio fare un appello alla buona sinistra: liberati dall’abbraccio mortale delle lobby della
rendita e della cattiva finanza, non è quello il tuo mondo. Stai dalla parte del popolo. Attacca il
governo… proponi politiche alternative, ma lascia stare i colpi di Stato. Lo stesso berlusconismo, il
gruppo dirigente maggioritario, ha bisogno di un’opposizione politica vera. A sinistra c’è tanta
gente per bene che non può sentirsi rappresentata dai padroni del cattivo vapore. Dai soliti noti
come i passeggeri del Britannia”.
“La campagna antigovernativa non viene dalla sinistra. Sono le finte élites che vogliono tentare il
colpaccio”
“Non basta imbarcarsi nel Britannia per sentirsi élite…”
“[I golpisti puntano] …a fare un governo. Lo stanno già progettando, quest’estate ci sono stati
incontri e hanno pure stilato le liste dei ministri, il programma di governo”. (Non si poteva fare
qualche nome? G.P.)
“[Le élite parassitarie vorrebbero fare] Il classico governo tecnico dei sedicenti migliori. Commis,
apparati e sepolcri imbiancati. Un governo con un unico programma: la protezione della rendita”.
Di chi sono queste dichiarazioni? Forse di un vecchio lettore del blog che ha metabolizzato la
necessità, da noi sempre invocata, di liberarsi delle soit-disent élite del “cattivo vapore” (i gruppi
industrialmente appartenenti alle precedenti fasi tecnologiche e industriali, la c.d. I.D. - Industria
Decotta) e della “cattiva rendita finanziaria, bancaria” (il potere bancocratico della finanza
speculatrice e parassitaria, la c.d. G.F – Grande Finanza) unite alla sinistra parlamentare PDS-DSPD,
con quest’ultima che ha offerto, a dette forze nefaste, una sponda politica per amplificare i
propri e gli altrui “egoismi” antinazionali?
In realtà, le dichiarazioni non sono di un inveterato complottista amante della dietrologia ma del più
sobrio Ministro per la P.A., Renato Brunetta. Ammetto di averle leggermente ripulite in quanto il
Ministro ha tentato di pararsi il culo “sviolinando” un po’ su Montezemolo e sul presidente di
Confindustria Emma Marcegaglia, personaggi che, invece, sono parte attiva e reattiva delle peggiori
élite dominanti del paese, sicuramente compartecipi del tentativo di destabilizzare il governo.
Infatti, dice bene Brunetta, non è la sinistra che poteva architettare da sola questa strategia, essa è
appena la sponda interna di un progetto nequizioso che nasce all’estero e che viene veicolato
all’interno dalla GF e ID e, solo in ultimo, dai traditori piccìisti.
Quindi, esatte e condivisibili le parole di Brunetta, anche se parziali e poco conseguenti, tanto
nell’individuazione soggettiva degli “infami” interni che dei nemici internazionali (“alcune”
potenze straniere), cioè dei veri artefici della macchinazione indirizzata a far fuori Silvio
Berlusconi. Diamo fiducia al Ministro, la prossima volta, sempre che gli eventi non precipitino
prima, saprà fare certamente di meglio.