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Confusione indescrivibile: è emergenza nazionale

di Gianfranco La Grassa - 24/09/2009

 

Grande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non appare eccellente; almeno non in Ita-lia, perché sul piano mondiale forse si intravedono passi in avanti verso il multipolarismo (ma per vederli, è necessaria molta attenzione), che fanno ben sperare. Qui da noi, siamo ormai in presenza di una forma peculiare di rivoluzione “colorata”, adatta ad un paese capitalistico di tipo “avanzato”, membro di una Comunità come quella europea, sempre più negativa ma ancora saldamente in piedi malgrado le brutte figure rimediate fin dall’inizio.
Non vi è dubbio che la sinistra sta abbondantemente superando il limite dell’eversione. Fossimo in altro paese, “normale”, si sarebbero presi provvedimenti precisi (processi, ecc.) contro chi si schiera apertamente in danno degli interessi maggioritari della popolazione. Questa sinistra in semi-coma – ma sempre aiutata, dato che le indagini in quel di Puglia sulle “male azioni” nella Sanità e altro languono (e mai si è approfondito il vecchio grave imbroglio relativo alla Banca 121 del Salento) e si cerca tuttora di deviarle in senso scandalistico-sessuale – trova sponda nella destra di Fini. Tremonti è fumoso (si leggano i passi citati da Mauro Tozzato nel suo pezzo di alcuni giorni fa), non si capisce bene a che gioco giochi; vuol essere una ulteriore “riserva di destra”, per una politica antinazionale e filoamericana, nel caso che Fini si scopra troppo e vada oltre il limite? Cerca di moderare certi toni, ma tutto sommato a vantaggio della linea di maggiore autonomia italiana? Aspetta la nascita di una “terza forza”, prospettata dalle manovre di Rutelli, Montezemolo con i vari Casini (e una parte dei Vescovi italiani), nelle intenzioni destinata a “superare” sia il Pd che….Berlusconi (da questa parte si guarda solo alla persona, non al partito). “Ai posteri…..” (ma posteri di poco, la resa dei conti appare non troppo lontana).
Poco chiara anche la posizione di Scaiola. Senza dubbio, si può discutere di sovvenzionamenti al settore auto (che significa da noi soprattutto Fiat), precisando però una volta per tutte che si tratta di ammortizzatori sociali; dunque, si dovrebbe trovare il modo di far pervenire i finanziamenti in quota (dis)occupazione dei lavoratori, in attesa di riconversioni e riqualificazioni che spostino gra-dualmente il peso dell’industria verso i settori di avanguardia, quelli effettivamente strategici per i nostri interessi nazionali. E’ veramente scandaloso che l’Edf francese chieda di entrare, con almeno il 10%, nel consorzio Southstream (oggi diviso equamente tra Gazprom ed Eni), essendo pure inte-ressata al ramo nord del gasdotto in questione; mentre qui da noi, in perfetta combutta con gli ame-ricani, sinistra e finanza-industria parassite cercano di indebolire l’Eni togliendole la rete di distri-buzione, richiesta che fu appoggiata da Prodi (e comunque sventata) e oggi ossessivamente rinnova-ta da sinistra e dall’Authority (sempre pendente da quella parte). Scaiola dunque precisi i termini dei possibili colloqui con Marchionne.
L’unico che talvolta parla chiaro, pur se timidamente e sempre evitando di fare nomi precisi, è Frattini. Tuttavia, le sue a volte precise dichiarazioni – i nomi, quando egli sottolinea che il nostro governo è boicottato e attaccato (sul piano scandalistico) per i suoi rapporti di politica energetica verso est e il nord Africa, sono comunque evidenti per chi abbia un po’ di cervello – sono poco pro-pagandate, non evidenziate nei giornali e tanto meno nei Tg (né Rai né Mediaset), per cui restano in pratica quasi clandestine; sono travolte dalle notizie puramente scandalistiche e da battaglie scatena-te su base personalistica, non su posizioni politiche, in particolare sulle scelte internazionali che so-no oggi quelle decisive.
Tuttavia, bisogna essere consci che in Italia la politica (intesa come sfera sociale in cui si collo-cano gli apparati così etichettati: Stato, Enti locali, partiti, sindacati, ecc.) ha pochissima autonomia, anche perché il personale ad essa addetto è di rara incapacità e incompetenza (e scarsa intelligenza della realtà). La politica italiana è guidata da “gruppi di pressione” che fanno riferimento ad una in-dustria e finanza, le cui associazioni sono ancora in mano a parassiti del tutto subordinati ad interes-si stranieri; in definitiva statunitensi, largamente prevalenti. Invece di seguire le pantomime recitate in quello che è definito, a mio avviso giustamente, “teatrino della politica”, bisognerebbe affrontare le questioni chiave oggi sul tappeto, quelle di questi “gruppi di pressione”.
Nel blog cercheremo di farlo quando possibile. Tuttavia, è difficile restare calmi per analisi lu-cide e “oggettive” (sempre comunque rette da precisi punti di vista) di fronte alla mala fede di quelli che avevo definito già 4-5 anni fa il cancro del paese: gruppazzi politici e intellettuali di sinistra e ceti medi improduttivi (sanguisughe del “pubblico”), che ne costituiscono il “nocciolo duro”. Un’accozzaglia di personaggi banditeschi che oggi si sta rivelando sempre peggiore, e ormai oltre ogni livello di legale opposizione, perché scagliata – dalle forze internazionali dirette dagli Usa, se-guite dai servi della nostra GPF-I (grandi parassiti finanziario-industriali, con Fiat, Intesa e Unicre-dit in testa) – verso la completa sovversione delle nostre istituzioni; cui vorrebbe fare poi da contral-tare la sunnominata “terza forza” in gestazione, che così si presenterebbe come male minore. Si fa-rebbe finta di pacificare il paese, adesso dilaniato da Berlusconi troppo inviso ai “sovversivi” dell’Idv, dei gruppetti “ultrasinistri”, del ceto intellettuale stretto intorno al partito “Repubblica”, ecc. Con la speranza di appoggio da parte della Chiesa – cui si dovrà concedere molto sul piano “bioetico” (ma Rutelli, Casini, Montezemolo lo possono concedere) – allo scopo di far fuori l’attuale Governo e soprattutto la sua politica estera (energetica ma non solo).
E’ un casino seguire tutte queste giravolte, che logicamente fanno entrare in campo gli organi-smi UE (forse anche qualche Governo nazionale europeo) assolutamente filoamericani, come hanno mostrato d’essere senza più mezze misure boicottando il Southstream (Eni-Gazprom al 50% l’uno) e sbavando per il Nabucco in netto svantaggio, ma spinto dagli Usa che offrono contropartite mise-rande alle asservite burocrazie di una Europa da buttare al macero (per rifarla, non per tornare alla situazione precedente). Il tutto, mentre la nostra forse maggiore debolezza consiste nella insicurezza relativa al controllo dei “corpi speciali in armi”, forse (nulla è certo in questo momento di emergen-za) troppo poco “nazionali” dopo mezzo secolo e più di Nato.
Staremo a vedere. La resa dei conti è imminente. Mi dispiace usare le categorie ormai obsolete di destra e sinistra (e perfino centro), ma è come quando si mettono i posti a tavola usando i bigliet-tini con i nomi. Solo che in questo caso i commensali stanno in piedi, si scambiano di posto e crea-no confusione per impedire che il pranzo prosegua secondo la sua normale sequenza di ordini e por-tate. Siamo ormai ad un passo dalla totale sedizione, e gli apprendisti stregoni (i “centristi” mossi dai parassiti industrial-finanziari) non sembrano tanto facilmente in grado di ergersi a “salvatori del-la Patria”. Facciamo appello a tutti quelli che hanno la nostra stessa “sensibilità” (anche se con po-sizioni diversificate) affinché accentuino l’impegno, il reperimento di ogni materiale utile, magari cercando – ma mi rendo conto di quanto sia difficile – una certa selezione d’importanza.
Potremmo essere agli “albori” di una veramente nuova forma di imbavagliamento e di illibertà, ma proprio da parte di coloro che strillano “al lupo” per nascondere come i veri soppressori della libertà siano loro. Insisto: senza eliminare il cancro di questa sinistra non si va da nessuna parte. So chi sta loro dietro (la GFeID o GPF-I, la stessa cosa), che vorrebbe imbeccare la sinistra e spingerla ad una situazione di aperta e scatenata eversione per poi presentare una “terza forza” (assai poco forte se non nei pii desideri di “capitani” senza esercito) quale “comitato di salvezza nazionale”, composto appunto da mignatte che intenderebbero dissanguarci e volgere la crisi a loro completo vantaggio. Tuttavia, le truppe d’assalto, le nuove “SA” (paragone non appropriato, lo so, lo faccio solo per dare vivezza all’immagine), stanno a sinistra: Idv, partito Repubblica, ceto intellettuale del-lo spettacolo, quello “umanistico”, del “Circo Barnum” in generale, e altri spezzoni.
Occorre contrapporsi con decisione, e con le forze opportune (e senza tanti scrupoli), a questo cancro ormai arrivato allo stadio “maturo”; o si estirpa con metodi legali (ma processuali e con una nuova magistratura, quindi certamente lavorando in emergenza e con condanne esemplari), oppure andiamo incontro a quel destino, che i “riuniti sul panfilo Britannia” assieme a “mani pulite” (anche allora manovrati dai soliti poteri americani e da quelli interni mille volte indicati) volevano riservar-ci già dal 1992-93, utilizzando dei degenerati, rinnegati di un fallimento storico, dopo averli salvati dalla discarica, cui erano ormai destinati, per servire simili interessi estranei al nostro popolo.
Chi ha coscienza dell’imminente pericolo si metta al lavoro.