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Il simbolismo del cane

di Alberto Lombardo - 01/10/2009

71919615I nostri avi indoeuropei conobbero, certo già nell’epoca precedente la loro diaspora, un termine comune per designare il cane. Questo animale accompagnava infatti la vita agro-pastorale dei lontani progenitori già numerosi millennî orsono. Il nome per designarlo doveva essere *kwón, che si è poi tramandato, tra le numerose lingue, nell’antico irlandese cu, nel gallese ci, nel tocario A ku, nel lituano šuõ(n), nell’armeno šun, nel greco cúon, nell’avestico span-, nel sanscrito çva-, oltre che nel latino canis, da cui il nostro ‘cane’.

Per quanto attiene alle lingue germaniche, si hanno le testimonianze dell’antico alto tedesco (hunt) e del gotico (hunds), e le sopravvivenze, tra le lingue moderne, nel tedesco Hund e nell’inglese, oggi desueto, hound (si noti che ancor’oggi greyhound designa il ‘levriero’).

Encyclopedia of Indo-European CultureGli indoeuropeisti Adams e Mallory rilevano come il cane sia il primo animale addomesticato, e come il processo di addomesticazione avvenne oltre diecimila anni orsono. Dal Mesolitico in poi, il cane è largamente conosciuto in Eurasia. I due studiosi, in un loro scritto sul tema, fanno un’osservazione interessante: in varie aree indoeuropee le parole che designano il ‘cane’ possono indicare anche il ‘lupo’, come avviene per esempio in Irlanda e nell’India arcaica. In tali casi il cane assumerebbe il significato e anche la funzione simbolica del lupo, tanto dal punto di vista mitico quanto in quello del comportamento sociale, ove i lupi sono usualmente associati ai guerrieri.

René Guénon, Simboli della Scienza SacraLa millenaria stretta familiarità con questo animale ha determinato il sovrapporsi di una miriade di leggende, tradizioni e significati, tanto che è impossibile accennare a tutti. Vi sono però alcuni elementi fondamentali: il cane è uno psicopompo, vale a dire una “guida delle anime”, specie nel post-mortem, analogamente a come lo è stato durante la vita (sua e del padrone); è collegato agli inferi, che custodisce o nei quali dimora (si pensi al Garm dei Germani, al Cerbero dei Greci o alle figure dei cinocefali e di Anubis nell’antico Egitto) e alla morte in genere, tanto da poter mettere in contatto con l’aldilà; è, come accennato, un simbolo del furor guerriero (specie nel suo aspetto di lupo): esempio ne è l’eroe irlandese Cuchulainn, il cui stesso nome significa “cane di Culann”.

Jean Chevalier - Alain Gheerbrandt, Dizionario dei simboliGiustamente A. Gheerbrant ha scritto che il cane presenta una simbologia contraddittoria, che nelle diverse civiltà si presenta in modo complesso. Egli richiama la tradizione ermetica, spiegando come il cane divorato dal lupo rappresenti la purificazione dell’oro tramite l’antimonio, il che corrisponde alla penultima tappa della Grande Opera alchemica. Conclude con queste belle parole: «ora, che cosa sono in questo caso il cane e il lupo se non i due aspetti dello stesso simbolo che, nell’immagine esoterica, trova indubbiamente soluzione e, nello stesso tempo, il significato più alto? Cane e lupo a un tempo, il saggio – o il santo – si purifica divorandosi, cioè autosacrificandosi per accedere in fine alla tappa ultima del perfezionamento spirituale».