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I taleban: "Stiamo vincendo"

di Giordano Stabile - 07/10/2009

 

È un anniversario amaro per la coalizione occidentale in Afghanistan.

Il 7 ottobre 2001 l`operazione Enduring Freedon era cominciata trionfalmente.

In due mesi il regime dei taleban era stato spazzato via. La road map prevedeva il ritorno alla democrazia in due anni. Ieri il segretario della Difesa statunitense Robert Gates ha detto che «i taleban stanno vincendo», perché gli Usa «non hanno mandato abbastanza truppe». E il numero due della missione Onu (Unama), Peter Galbraith, cacciato pochi giorni fa per aver denunciato brogli sistematici alle elezioni presidenziali, ha accusato il suo ex capo, lo svedese Kai Eide, di essersi «allineato», cioè venduto, a Karzai:

«Un terzo dei voti per l`attuale presidente - ha detto - sono fraudolenti. E il più grande regalo che potessimo fare ai taleban, è il maggior successo strategico che hanno ottenuto in otto anni».

Il braccio di ferro all`interno dell`amministrazione americana sull`invio dei 40 mila uomini di rinforzo sta galva-` nizzando gli studenti coranici.

Ieri il loro portavoce Qari Yousif Ahmadi ha invitato gli «occupanti occidentali» ad andarsene se «non vogliono affrontare una lunga guerra», avvertendo che la storia insegna che «il popolo afghano è sempre pronto a sacrificare la vita per l`Islam». Anche se l`assalto di sabato ai marines secondo la Nato è costato ai guerriglieri «almeno cento caduti», gli islamisti sono di nuovo in grado di lanciare attacchi su larga scala. Ieri hanno ucciso in un`imboscata dieci soldati afghani nella provincia del- l`Helmand, distrutto due blindati della Nato, colpito una pattuglia britannica con una bomba di strada. Il, sito dell`Emirato islamico dell`Afghanistan (http://alemarah.info/) riporta certosinamente le attività degli insorti. Il bollettino copre tutte le province: gonfia all`inverosimile i successi, ma sono comunque 400 i soldati della Nato uccisi ufficialmente in nove mesi, un record.

La commissione elettorale dell`Onu ha deciso alla fine di verificare i voti solo su un piccolo campione sospetto. Dopodiché sarà comunicato il risultato finale, cioè la vittoria di Karzai. Ma la data viene rinviata di giorno in giorno. La paralisi elettorale si ripercuote sulla vita civile. Il livello di sicurezza a Kabul sta precipitando.

Il triplice cerchio - Nato, esercito afghano, polizia - è stato efficace nei giorni del vo- to, ora fa acqua. Ne approfittano le bande criminali. Lunedì e ieri ci sono stati due tentativi di rapimenti. Un proprietario di un hotel è stato catturato.

Un imprenditore, assieme alle sue due guardie del corpo che avevano fatto resistenza, ucciso in pieno centro in un terrificante scambio di colpi. Per Orzala Ashraf, analista locale di una ong olandese, «sono i giorni peggiori dal 2001».

A settanta chilometri a Sud della capitale, al tramonto, ci sono i posti di blocco talebani.

A Est il gruppo alleato Hezb e Islami Gulbuddin minaccia le linee di approvvigionamento Nato dal Pakistan. Ieri il presidente francese Nicolas Sarkozy ha firmato un accordo con il Kazakhistan per far. arrivare i rifornimenti alle sue truppe da Nord, attraverso l`Uzbekistan.

La stessa strada che facevano le truppe sovietiche, all`andata e al ritorno.