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Obama come Gorbaciov? Ce lo auguriamo.

di Stefano D’Andrea - 12/10/2009

Fonte: appelloalpopolo

 

Molti commentatori, in questi giorni, si sono chiesti per quale ragione sia stato riconosciuto a Obama il premio Nobel per la pace. Nessuno ha trovato ancora una risposta plausibile.

Certo, il progetto di scudo missilistico che gli Stati Uniti volevano installare nei paesi dell’est Europa è stato accantonato e l’atteggiamento  nei confronti dell’Iran è privo di quella arroganza (invero da can che abbaia ma non morde) che caratterizzava le dichiarazioni dei neocons e di Jorge Bush. Ma ciò è sufficiente per meritare il premio nobel per la pace? Essere meno scemo e arrogante di Bush e prendere atto che la Russia è decisa a rispondere colpo su colpo all’avanzata statunitense nell’Europa dell’est basta a prendere un nobel?
A dire il vero nemmeno il completo ritiro dall’Iraq e dall’Afghanistan sarebbe dovuto bastare, perché il ritiro è semplicemente la presa d’atto di una sconfitta. E siccome ormai è chiaro che gli Stati Uniti non potranno mai vincere né l’una né l’altra guerra – infatti quando uno stato invade un altro stato ha almeno l’obiettivo di instaurare uno stabile governo amico, cosa che ormai è evidente non avverrà né in Afghanistan né in Iraq, i quali probabilmente non avranno per lungo tempo governi stabili e comunque non avranno governi amici degli stati uniti (in particolare gli sciiti al governo in Iraq odiano gli americani) – nemmeno se Obama avesse già deciso di ritirarsi dalle due sciagurate avventure belliche avrebbe meritato il premio nobel.
Forse, tuttavia, la ragione del conferimento del premio è più sibillina e malevola. Forse gli svedesi si sono augurati che Obama segua le orme di Gorbaciov. Quest’ultimo, infatti, pur essendo certamente una brava persona, è quel politico sovietico che aveva i seguenti obiettivi: evitare la disgregazione dell’Urss; mantenere il potere al Pcus; riformare le istituzioni per ridare prosperità al paese. Gorbaciov fu tanto inetto che l’Urss si disgregò; il Pcus perse il potere; e nei territori dell’ex Urss si verificò la più grave crisi economica dei tempi moderni, con un crollo del pil del 50% (la crisi del 1929 provocò negli Stati Uniti un crollo soltanto del 30% del pil).
Comunque, anche se la ragione del conferimento non è quella che abbiamo ipotizzato, ci auguriamo che Obama segua le orme del suo predecessore. E ci conforta che Gorbaciov abbia immediatamente dichiarato “Le sue visioni sono vicine alle mie”.
Anzi, se sotto la presidenza di Obama gli Stati Uniti si disgregassero e nei territori degli ex Stati Uniti si verificasse una gravissima crisi economica, ci auguriamo che Obama abbia più fortuna di Gorbaciov. I russi, infatti, avendo compreso che Gorbaciov era una brava persona del tutto inetta sotto il profilo politico, non lo votarono quando Gorbaciov si presentò alle elezioni. Per ben due volte, infatti, Gorbaciov prese tra l’uno e il due per cento dei voti. Speriamo che a Obama le cose vadano meglio e che diventi il primo presidente dello Stato Indipendente dell’Illinois. Un bel passo avanti se si pensa che in quello Stato è stato eletto Senatore degli Stati Uniti d’America. L’importante, comunque, è che gli Stati Uniti si disgreghino.