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La spia del Mossad che veniva da Boston e lavorava alla Nasa

di Francesca Marretta - 22/10/2009

  
 
Stewart David Nozette, storia di un infiltrato speciale

Dopo oltre un decennio dal caso Pollard, cittadino ebreo americano arrestato negli Stati Uniti nel 1985 e condannato all'ergastolo per aver venduto a Israele segreti militari americani mentre era in servizio al Pentagono, una nuova Spy story fa capolino nella relazione privilegiata tra Washington e lo Stato ebraico.
Stewart David Nozette, 52 anni, dottorato in Astronomia a Boston, ex impiegato alla Nasa, al Pentagono e al ministero dell'Energia è caduto in un trappola dell'Fbi quando è stato contattato da un agente federale che si è spacciato per un contatto del Mossad. Faccia paffuta e aria da bonaccione, Nozette, che prima di finire nelle cronache per spionaggio ha legato il suo nome alla scoperta dell'acqua nell'emisfero sud della Luna, non si presenta con l'aspetto da spia venuta dal freddo. Ma grazie agli alti incarichi ricoperti nel suo paese, per lungo tempo ha goduto di speciali autorizzazioni con cui ha avuto accesso a documenti segreti, in particolare concernenti armi nucleari e programmi spaziali.

Dal 2000 al 2006 Nozette ha offerto consulenze al governo americano attraverso un'agenzia no-profit per lo sviluppo di tecnologie avanzate da lui fondata. Durante lo stesso periodo lo scienziato ha avuto accesso a informazioni classificate top secret. A partire dal 1998 lo scienziato è stato anche consulente dell'industria aerospaziale israeliana (Israel Aerospace Industries), che è un'agenzia governativa. Questo rapporto d'affari è durato fino al 2008.
I sospetti dell'Fbi sarebbero scattati dopo che, a gennaio di quest'anno Nozette si è recato all'estero con componenti di memoria computer, senza riportarli in patria al ritorno.

Il tre settembre scorso è arrivata la telefonata tranello dell'Fbi con cui lo scienziato aspirante spia è finito in manette.
Oltre al danaro, appena 11mila dollari, una cifra irrisoria considerato il rischio, in cambio delle informazioni lo scienziato ha chiesto a quelli che credeva agenti dei servizi segreti israeliani, un passaporto dello Stato ebraico.
Il governo israeliano ha commentato la vicenda dichiarando che Israele non raccoglie informazioni di intelligence e non è coinvolto in attività di spionaggio in paesi amici. «Nozette non è conosciuto» dai servizi segreti israeliani, hanno reso noto fonti governative. Ma la stampa israeliana ha collegato le specializzazioni nella tecnologie militari americane di difesa di Nozette con la cooperazione aereo-spaziale tra Israele e gli Stati Uniti. Il governo americano ha reso noto che la vicenda dello scienziato non chiama in causa Israele.
Come dimostra il già citato caso Pollard, la vicenda di Nozette non è un caso isolato di spionaggio tra Usa e Israele.

Il quotidiano israeliano Ha'aretz ha ricordato a proposito un'altra faccenda spionistica. Quella relativa a Lawrence Franklin, 63 anni, professore universitario, ex alto ufficiale dell'aeronautica, esperto di interlligence al servizio dell'Amministrazione americana.
Secondo Hà'aretz Franklin, un cattolico praticante, è stato accusato dall'Fbi di essere una spia al servizio di Israele e ridotto sul lastrico per difendersi dalle accuse dei federali Usa. Il suo è stato un processo a porte chiuse, conclusosi con un nulla di fatto. La vicenda è nota come "Aipac affair" in quanto collegata ad attività della lobby filo-sionista Aipac.

Franklin ha rivelato alla stampa israeliana di essere stato umiliato durante gli interrogatori ed ha accusato l'Fbi di anti-semitismo.

Episodi di spy story a parte, le relazioni tra Usa e Israele restano solide. Oggi parte infatti una vasta esercitazione militare congiunta di difesa aerea Usa-Israele. L'operazione, dal nome in codice "Juniper Cobra", simula un attacco missilistico su Israele. Alle manovre partecipano circa un migliaio di militari americani appartenenti al Comando Europeo (Eucom) e un analogo numero di israeliani. Secondo la stampa israeliana il fine delle manovre è di verificare i sistemi di difesa a corto, medio e lungo raggio dei due paesi da attacchi missilistici e a collaudare il coordinamento tra di loro. La manovre sarebbero un ammonimento rivolto all'Iran ed utilizzano tecnologie di cui lo scienziato arrestato negli Usa è uno specialista.