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I soldi? Meglio alla vecchietta che all'azienda

di Dobora Billi - 26/10/2009

  
 
Due storie, tanto per "rallegrarci" la domenica. Mi sono divertita ad intervistare due piccoli imprenditori, il proprietario di un bar e quello di una bella falegnameria. Entrambi hanno qualche dipendente, un'attività avviata da oltre un decennio -il primo- e da vent'anni il secondo.

Il proprietario del bar, situato in una zona vivacissima del centro storico di Roma, ha recentemente avuto bisogno di un prestito per alcuni ammodernamenti. Ha chiesto alla banca un leasing di 100 mila euro, niente di eclatante per un'azienda sana che va avanti benissimo da anni. La banca ha chiesto una garanzia sull'azienda, poi un'altra garanzia sull'appartamento (del centro, ma gravato da mutuo) del proprietario. Poi non bastava ancora, occorreva che l'anziana madre garantisse anche con il suo appartamento. Un'azienda e due appartamenti del centro di Roma a fronte di un leasing di appena centomila euro.

Il proprietario del bar non se l'è sentita: ha optato per un'altra soluzione. Ha chiesto un semplice mutuo sull'appartamento della madre, che è stato prontamente erogato senza chiedere spiegazioni, e con questi soldi ha potuto ammodernare il suo bar. La banca preferisce erogare mutui a settantenni anziché finanziare piccole aziende sanissime.

L'artigiano, proprietario di una grande falegnameria, doveva acquistare un macchinario e ha chiesto alla banca uno scoperto di miserrimi diecimila euro. La sua azienda non ha mai mancato un colpo: fornitori da sempre pagati puntualmente, mai uno scoperto, mai la richiesta di un prestito, un'azienda modello oltre che sana e produttiva.

La banca ha rifiutato lo scoperto di diecimila euro, lasciandolo ai 2500 precedenti. Il falegname ha deciso che comprerà il macchinario mettendo i soldi da parte ogni mese, come un bambino col salvadanaio, e non chiederà mai più nulla alle banche. Un artigiano d'altri tempi, la cui precedente diffidenza era evidentemente ben riposta.

Nel raccontare queste due storie, a stento riesco a tenere a freno la mia fantasia complottista. Viene inevitabilmente da pensare che ci sia un disegno, che lo facciano apposta, che le banche si siano messe d'accordo per distruggere sadicamente le piccole imprese, gli artigiani, i commercianti italiani. L'alternativa è un'impunita delinquenziale idiozia che si fa davvero fatica ad accettare. Forse anche a loro glielo ha detto il diavolo ( http://petrolio.blogosfere.it/2009/09/nave-dei-veleni-e-il-diavolo-in-persona.html ) ...