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Portogruaro, un esempio concreto di eco-sostenibilità

di Andrea Degl'Innocenti - 29/10/2009

La cittadina di Portogruaro, nota per aver adottato da cinque anni a questa parte una politica di sostenibilità energetica e sviluppo delle fonti rinnovabili, integra il proprio progetto con un nuovo Piano Casa con misure ancor più restrittive.

 

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Portogruaro compie un ulteriore passo verso la sostenibilità energetica
Portogruaro compie un ulteriore passo verso la sostenibilità energetica. La cittadina in provincia di Venezia in cui si vive “bene e in pace”, quella che già da cinque anni combatte con successo gli sprechi energetici e le emissioni nocive, presenta adesso un nuovo Piano Casa, con regole ancor più restrittive e limitazioni alla costruzione mirate a ridurre l'impatto ambientale delle abitazioni.

 

“Vivere bene e in pace” è il motto del comune di Portogruaro fin dal 2004 anno in cui, in reazione al progetto di costruzione di una centrale turbo gas, si formò un gruppo politico rosso-verde che prese il nome di “Città Futura”. Tale gruppo si candidò alle successive elezioni comunali con un programma basato sul “no” alla centrale e sulle energie pulite ed ottenne l'elezione di due consiglieri comunali (su dodici) ed un assessore.

Da allora è partito il progetto “Portogruaro città solare”. Abbandonata definitivamente l'idea della centrale turbo gas, il comune si è concentrato sulla riqualificazione energetica dei suoi edifici, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulla riduzione del consumo del territorio.

Vivere – dunque abitare, lavorare, spostarsi, divertirsi – bene e in pace è anche l'obiettivo di questa ultima riforma, che vuole garantire a tutti il diritto alla casa senza necessariamente costruire ancora, e riducendo al minimo l'impatto ambientale delle abitazioni. Come? Ristrutturando, offrendo incentivi alle strutture più sostenibili, premiando gli edifici con migliore ottimizzazione energetica.

Analizziamo i punti del piano. Ogni cittadino, persino il più povero, avrà diritto ad una abitazione dignitosa. Tale diritto, sarà messo in atto senza ulteriore consumo di suolo: pochissime nuove abitazioni dunque, privilegiando il recupero degli stabili preesistenti. Le abitazioni dovranno rispettare canoni di qualità e sostenibilità, presentare costi ridotti – requisito necessario per garantire una casa a tutti – ed essere costruite nel rispetto della legge. Niente abusi né evasioni fiscali, ma l'obbligo di autorizzazioni amministrative e relativi certificati.

Per raggiungere questi obiettivi il comune prevede di applicare alcuni provvedimenti fra cui l'autorizzazione a demolire e ricostruire solo per edifici fatiscenti, non più compatibili con le zone del piano regolatore o all'interno di aree di degrado, la richiesta obbligatoria dei certificati di agibilità e messa in sicurezza sismica di ogni edificio, l'esclusione di ogni premio di costruzione ad eccezione degli edifici ad alto indice di sostenibilità ed ottimizzazione energetica.

Un piano semplice ed efficace che si inserisce in un contesto cittadino già ampiamente sensibilizzato ai temi del risparmio energetico, dell'eco-sostenibilità, della decrescita. Una filosofia che punta a cambiare partendo dal basso, dalla mentalità del cittadino, dalla piccola opera di recupero, dall'intervento casa dopo casa. Senza grandi stravolgimenti, né onerosi interventi: non una rivoluzione, ma un percorso lento, graduale. E il miglioramento della qualità della vita, evidente a tutti i cittadini, rende più facile rispettare le leggi, accettare di ridurre gli sprechi, risparmiare energia. Imparare una volta per tutte che si può vivere meglio consumando di meno.