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Interrogativo inconfessabile

di Nicoletta Forcheri - 17/11/2009

Fonte: stampalibera

 

Parlo da profana, una che non ha mai vissuto né gli anni di piombo né l’epoca delle stragi in questo paese, trovandomi allora geograficamente altrove.

E forse da profana, posso vantare certa visionaria innocenza, come chi guardando da fuori un fatto, lo mette a fuoco piu sinteticamente di chi nel fatto – e soprattutto nella spiegazione del fatto tra mille depistaggi – è immerso fino al collo da anni.

Pertanto tante cose della trasmissione Anno Zero di giovedì scorso (10 ottobre), non le ho capite, tante cose sono state omesse, o solo sfiorate, a stento indicate, e solo frammentariamente.

L’unico interrogativo ossessivo di Santoro sembrava essere quello di sapere se le trattative mafia-Stato fossero iniziate prima o dopo la strage di Borsellino. Altro scopo predominante della trasmissione sembrava anche essere quello di provare la collusione tra mafia e Stato, nella persona di Ciancimino, e fare valere la tesi della mafiosità di Berlusconi.

Ora per il primo interrogativo, non capisco tanto il punto, visto che mai si è parlato del contenuto delle trattative né si è sia pur minimamente alluso alla ragione perchè sarebbero eventualmente andate storte provocando una seconda strage.

Per il secondo interrogativo, non penso che ci sia proprio niente da dimostrare visto che lo sanno anche i bambini degli scambi di favori e di voti tra malavita e politica. E se la transitività alla mafiosità di Berlusconi potrebbe essere  plausibile, soprattutto l’origine dei suoi fondi agli inizi della sua carriera – ma quale mafia? quella nostrana o la swiss connection? -  la sua eventuale implicazione nelle stragi dev’essere la solita  pura fantasia strumentale di certa mente malata e faziosa di sedicente sinistra…

La sintesi delle rivelazioni  di Di Pietro e Ciancimino jr, potrebbe esprimersi in un semplice interrogativo: Di Pietro fu salvato nel  ‘92 dalla minaccia di attentato della mafia, grazie a un esilio organizzato (dalla cia?) sotto falso nome in Costarica, Borsellino invece non fu protetto, venne sacrificato. La mafia, dixit DP, voleva fare fuori lui E Borsellino, ma non torna: la  mafia voleva forse fare fuori lui – così dice ADESSO – mentre Borsellino (e Falcone) vennero uccisi da attentato “terroristico”  secondo Ciancimino jr (”Questa non è mafia, questo è terrorismo” riferisce Ciancimino le parole di Borsellino).

Come mai Di Pietro dice solo adesso del suo esilio salvifico nel 92?

Ma l’interrogativo inconfessabile è il seguente:


Se Di Pietro, con missione in codice “cleanhands” lavorava per il clan Britannia con copertura Cia, e per spianare la strada ai governi “tecnici” ossia bancari che da Ciampi Dini Amato Prodi hanno spolpato il paese, allora è possibile che l’oggetto della trattativa della mafia fosse quella di spartirsi il bottino del Britannia, o  persino di opporvisi?

E’ giusto un interrogativo… Inconfessabile?