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Minuto, un asino in giro per le Asturie

di Romina Arena - 17/11/2009

Una mappa verde per segnalare, attraverso un viaggio a dorso d’asino, ecosistemi a rischio ed il cattivo utilizzo della terra. Questo il progetto donkijote dell’artista Cristian Bettini che con il ciuco Minuto attraversa le Asturie per rintracciare la vecchia radice dell’uomo, quando ancora non era contaminato dalla tecnologia.


Immaginate di voler intraprendere un lungo viaggio attraverso la vostra terra natale per scoprirne il lato più genuino e sincero. Un’esplorazione quasi avventurosa che porti dritti all’osso della cultura locale nella quale siete forgiati. In macchina si perderebbe praticamente il senso della spedizione. Cose e persone passerebbero volando sotto gli occhi e sarebbero niente di più che fugaci sfumature nel bel mezzo di un quadro impressionista. Anche in bici, sebbene il panorama sarebbe più nitido e definito, per nulla compromesso dal fattore “velocità”, mancherebbe qualcosa; qualcosa di antico, di rustico.

 

L’artista Cristian Bettini, con l’aiuto del fotografo Martin Ruano hanno deciso di percorrere le Asturie a dorso di asino. Minuto è un ciuchino dotato di sofisticate tecnologie (placche solari per alimentare GPS, rete wi-fi, videocamere e laptop) con le quali, ripercorrendo la memoria letteraria di Cervantes, il performer intende tracciare una green map della regione, vivendo a stretto contatto con la gente che la abita e le loro tradizioni locali con lo scopo di individuare la presenza di ecosistemi a rischio, denunciare eventuali contaminazioni e l’uso scriteriato delle terre.

Un sito, strutturato sottoforma di blog, è il loro diario di bordo sul quale annotare l’evoluzione del viaggio partito in settembre, postando foto, video ed aggiornando la mappa che si può seguire il modo interattivo.

La bellezza di questo progetto, non a caso denominato Donkijote, è che Bettini non dorme in alberghi, né mangia in ristoranti. La regola, infatti, è quella di dormire dove dorme l’asino e mangiare sfruttando l’ospitalità della gente.

I tempi sono quelli dettati dall’andatura di Minuto e dalle sue esigenze: un modo splendido, al confine con il poetico, per riscoprire, nel lento e ritmico incedere del burrito, quell’interazione vera e radicata dell’uomo con l’ambiente circostante.

Lo scopo è quello di indurre ad interrogarsi su quale sia, oggi, il tipo di relazione che lega l’ambiente rurale e la città e soprattutto a riflettere su quanto l’incalzare del progresso tecnologico ci stia portando ad una duplice forma di isolamento umano ed alla costruzione di un modo virtuale, quindi fittizio, lontano dalla genuinità di un passato di cui si sta pericolosamente perdendo la traccia.