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Acqua privata, la Francia torna indietro

di Luca Landi - 19/11/2009

Fonte: passatore

 

Aumento dei prezzi non accompagnato da un miglioramento dei servizi, abusi, prezzi gonfiati, corruzione, servizi obsoleti e totale mancanza di trasparenza contabile; queste alcune delle motivazioni alla base di un trend: la ri-municipalizzazione, nella gestione dell’acqua in Francia.

Ma facciamo un passo indietro.

La Francia è stato uno dei paesi pionieri in Europa per quanto riguarda il passaggio da una gestione pubblica ad una gestione privata dell’acqua; fu Jacques Chirac nel 1984, quando era sindaco di Parigi, a dare il via ad un percorso di privatizzazione delle acque parigine che per 25 anni ha segnato la gestione dell’oro blu francese da parte della grandi multinazionali come Veolia e Suez.

Oggi però, a fronte di un’espansione enorme dei costi e constatato che il livello dei servizi non è affatto migliorato, il Comune di Parigi ha deciso di procedere alla ri-municipalizzazione dell’intero servizio idrico che sarà effettiva dal 1° gennaio 2010. Parigi ha stimato così un risparmio di 30 milioni di euro l’anno che verranno reinvestiti per migliorare la rete idrica e per stabilizzare il prezzo dell’acqua fino al 2014.

Ma l’onda non si ferma qui; molte altre importanti città Francesi come Tolosa e Lione (Grenoble e Cherbourg hanno già terminato il passaggio) stanno seriamente valutando il ritorno alla gestione pubblica delle proprie acque in un trend (più di altre 40 comunità sono coinvolte) che sembra inarrestabile.

In Italia arriviamo , come spesso accade, 25 anni dopo senza nemmeno avere l’umiltà per imparare dagli errori altrui.

[VIDEO IN CODA ALL'ARTICOLO, vedi fonte].